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Management infermieristico e sostenibilità ambientale delle sale operatorie: una ricerca qualitativa

Il futuro è verde, ed è degli infermieri

La chiave per ridurre in modo significativo l’impatto ambientale della “industria sanitaria” può essere affidata al gruppo più popoloso tra tutti i professionisti sanitari: gli infermieri. Chi utilizza e smaltisce i medicinali? Chi esegue i processi che utilizzano energia ed acqua, e procedure sterili che generano rifiuti pericolosi? Dalla somministrazione della chemioterapia alla preparazione di un paziente per l’intervento chirurgico, gli infermieri sono la prima linea dell’assistenza sanitaria. Non sono solo i numeri ad essere significativi quando si considera il potere dell’assistenza infermieristica; ma il ruolo che ricoprono, unitamente alla conoscenza posseduta, combinati con gli innati altruismo ed empatia li rendono i professionisti più adatti per contribuire a risolvere problemi ambientali legati all’assistenza sanitaria. Anche se la percezione più diffusa vede l’infermiere al capezzale del malato, gli infermieri assumono ruoli manageriali, formativi, dirigenziali e nella ricerca (Muñoz, 2012).
Con la formazione infermieristica che pone sempre maggiore accento sull’approccio olistico, è imperativo che la consapevolezza ambientale sia una componente importante della pratica del nursing. Dalle unità di terapia intensiva agli uffici gestionali, gli infermieri si occupano dei più vari aspetti dell’assistenza sanitaria. Non solo interagiscono direttamente con i vari servizi ospedalieri, ma hanno anche un particolare “occhio clinico” per quanto riguarda difetti, lacune, pericoli e minacce del sistema, ed un potenziale di cambiamento e miglioramento che altri operatori sanitari non posseggono (Muñoz, 2012).

Ma come si può quindi prevedere che un gruppo di infermieri affronti anche la sostenibilità ambientale? Come ci si può aspettare che, fra tanti e gravosi impegni che saturano le giornate lavorative, gli infermieri si facciano anche carico di diminuire l’impatto (anche) del loro lavoro sull’ambiente che ci circonda? Piuttosto che assegnare compiti aggiuntivi ad infermieri già sopraffatti, aggiustando i percorsi, i piani di lavoro e le pratiche correnti si possono determinare maggiori contributi nella riduzione dell’impatto ambientale. Se i cestini per la raccolta differenziata sono più numerosi e a portata di mano di un unico bidone indifferenziato, i materiali riciclabili possono effettivamente essere riciclati piuttosto che gettati via. La consapevolezza ambientale deve essere parte integrante della pratica infermieristica, piuttosto che un compito aggiuntivo; solo in questo caso i cambiamenti saranno naturalmente adottati, sostenuti ed addirittura auto-implementati nel tempo (Muñoz, 2012).
Il compito principale, quindi, è quello di identificare i punti focali della questione ambientale sanitaria ed agire per migliorarne tutti gli aspetti possibili. Gli infermieri possono identificare problemi ambientali specifici e proporre soluzioni. In molte strutture anglosassoni esistono appositi comitati ospedalieri con obiettivi green, che possono essere anche coordinati da infermieri (Muñoz, 2012 e Wormer, 2013).
Sono numerosi gli esempi, in tutto il mondo che avvalorano la centralità della figura infermieristica nella promozione di una salute che strizza l’occhio all’ambiente. Ad esempio, un infermiere australiano, Darren Bradbook, anaesthetic nurse del Flinders Medical Centre (FMC), South Australia, è considerato un pioniere della sostenibilità ambientale delle sale operatorie dove presta servizio, avendo raggiunto considerevoli traguardi quali, ad esempio, la differenziazione del 60-70% di ogni tipo di rifiuto proveniente dal blocco operatorio (Dragon, 2019). Negli Stati Uniti, presso il Carolinas Medical Center a Charlotte, North Carolina, è stato istituito un “Green Committee”, prevalentemente composto da infermieri, che ha proposto ed introdotto numerose iniziative che, oltre a generare notevoli risparmi economici, hanno anche notevolmente alleggerito l’impatto ambientale delle sale operatorie dell’ospedale (Wormer, 2013, cfr. figura 4)

Anche le associazioni infermieristiche di settore si sono espresse, e ribadiscono a gran voce la centralità della figura infermieristica nella costruzione di una sanità più sostenibile ed integrata nell’ambiente.
L’AORN, associazione infermieristica statunitense degli infermieri di sala operatoria, afferma che l’inclusione dell’ambiente come importante settore professionale dell’infermieristica e la promozione di pratiche olistiche forniscono una base teorica ed etica sulla quale possono prosperare attività infermieristiche sostenibili dal punto di vista ambientale. La professione sta riconoscendo le anomalie che esistono nell’attuale, limitato, concetto di ambiente (Laustsen, 2007). Laustsen prosegue stilando un elenco di pratiche raccomandate per la sostenibilità ambientale della professione, tra le quali spiccano la promozione attiva delle pratiche ambientali, l’attenzione a sprechi e monouso, l’incentivazione della differenziazione e del riciclo/riuso (Figura 5).
In tema di infermieristica ed ambiente si è espresso anche l’International Council of Nurses (ICN), una federazione di più di 130 associazioni nazionali infermieristiche, che rappresenta più di 27 milioni di infermieri in tutto il mondo (https://www.icn.ch). L’ICN, in una dichiarazione del 2008, rivista ed aggiornata dieci anni più tardi, afferma che gli infermieri possono dare un potente contributo, sia per mitigare il cambiamento climatico, sia per sostenere le persone e le comunità di tutto il mondo ad adattarsi ai suoi impatti. È necessaria la leadership infermieristica per intraprendere un’azione immediata per costruire sistemi sanitari resilienti al cambiamento climatico. Ciò include, senza però limitarsi a questo, lo sviluppo di modelli di assistenza che considerino la riduzione dei trasporti inutili, lo sviluppo di programmi sanitari emergenti, basati sul clima, per le malattie infettive e trasmissibili, l’avvio di pratiche sostenibili nel settore sanitario e lo sviluppo di capacità di risposta del personale sanitario. Fondamentale è l’impegno nella ricerca in materia di salute e clima e la partecipazione a risposte politiche e di governance intersettoriali.

Fra le altre cose, l’ICN incoraggia le associazioni nazionali infermieristiche, in collaborazione con i rispettivi governi, a:
• Lavorare per consentire ai dirigenti e agli infermieri di sostenere le organizzazioni sanitarie a contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso l’attuazione di politiche ambientali e pratiche sostenibili.
• Essere coinvolti nello sviluppo di piani d’azione nazionali e politiche di mitigazione, adattamento e strategie di resilienza, nonché contribuire alla definizione delle politiche in materia di salute e giustizia ambientale.
• Sensibilizzare alle implicazioni sanitarie del cambiamento climatico e a come valutare e affrontare i rischi del cambiamento climatico per la salute mediante l’elaborazione di documenti politici in materia.
• Incorporare il concetto di sostenibilità nella pratica infermieristica e le conoscenze relative al cambiamento climatico nei programmi di studi infermieristici e nella formazione continua post-base.
• Collaborare con altre organizzazioni professionali sanitarie, organizzazioni intergovernative, organizzazioni ambientali e sanitarie e altri gruppi della società civile nello sviluppo di politiche e programmi di adattamento alla salute.
• Impegnarsi con i media per promuovere la consapevolezza pubblica degli effetti nocivi del cambiamento climatico sulla salute e per promuovere strategie di mitigazione.
• Sostenere l’introduzione di incentivi per gli infermieri al fine di integrare nei loro interventi pratiche sanitarie rispettose dell’ambiente.

Inoltre, l’ICN invita i singoli infermieri nel loro ruolo di clinici, formatori, ricercatori, o dirigenti, a:
• Sostenere politiche che promuovano la riduzione dei rifiuti sanitari e garantiscano una corretta gestione dei rifiuti.
• Impegnarsi attivamente in comitati e politiche per la salute ambientale che si concentrano sulla sicurezza e la protezione degli operatori sanitari e la gestione e la regolamentazione dell’ambiente sanitario.
• Educare gli individui, le famiglie e le comunità a fare scelte di stile di vita sano e cambiare le proprie pratiche per diminuire il contributo ai gas serra.
• Lavorare con le comunità per costruire la resilienza agli impatti del cambiamento climatico in un modo che è guidato dal contesto e dalle esigenze locali e che va oltre la reattività, ma cerca di affrontare le vulnerabilità sottostanti.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Management infermieristico e sostenibilità ambientale delle sale operatorie: una ricerca qualitativa

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Informazioni tesi

  Autore: Roberto Marcheschi
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2020-21
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Scienze Infermieristiche ed Ostetriche
  Relatore: Andrea Lenzini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 119

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