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L'universo dei serial killer. Analisi del caso Dexter.

Il genere serial killer

Il concetto di genere, sia in ambito cinematografico che televisivo ha subito, negli ultimi anni dei grossi cambiamenti. Il meccanismo del sistema generi, si è prestato a mutazioni soprattutto in ambito televisivo, se pensiamo ad esempio ai casi più recenti come Lost, Flash Forward, Dexter, ma in passato già con X–Files eravamo stati testimoni di questa sperimentazione e ibridazione di forme ed espressioni.
Se è vero che in passato potevamo identificare chiaramente un genere, puntando l’attenzione su alcune caratteristiche narrative del testo che lo rendevano classificabile basandosi su una ipotetica griglia (poliziesco, fantascientifico, western, ecc), oggi il mondo dell’audiovisivo è sempre più abitato da prodotti ibridi.
Rick Altman tenta di uscire dall’annosa questione dei generi proponendo un modello evolutivo:
“Il concetto secondo cui un genere cresce in base a uno schema evolutivo umano si accompagna a un antropomorfismo più generalizzato che vede i generi svilupparsi, reagire, acquisire consapevolezza e autodistruggersi. […] I critici che mettono in maggior risalto il cambiamento rispetto alla continuità generalmente richiamano un secondo modello, quello dell’evoluzione biologica”.
Questo modello evolutivo di natura dinamica è articolato nelle seguenti tre fasi:
◦ Nella prima fase si parte sempre da un genere classico (western, avventura, fantascienza ecc.).
◦ Questo genere dà luogo a sottogeneri che si basano sul modello di partenza ma che propongono delle variazioni e degli inserti presi in prestito da altre aree.
◦ Questi sottogeneri a loro volta “generificano” diventando un altro genere. C’è uno staccamento netto dal genere di partenza, il genere in questione assume un indipendenza totale a livello narrativo, rappresentativo e comunicativo.
I cambiamenti avvengono su tre livelli: ricezione, iconografia, lunga durata. Nel nostro caso anche se la critica non ha mai parlato di genere serial killer, vogliamo ipotizzare la presenza di un vero genere narrativo, che lo contraddistingue da altri ambiti come il poliziesco o il noir, piuttosto che collocarlo nella categoria sottogenere. Caratteristiche che si sono consolidate come “marchi” di genere e che riguardano le ambientazioni, i personaggi, lo stile narrativo e cinematografico.
Per capire il percorso, che ha portato la figura del serial killer a celebrare la nascita di un vero genere in ambito cinematografico, bisogna fare un salto nel passato per vedere come si siano evolute le tematiche e comprendere così i cambiamenti culturali alla base di questa evoluzione. Questo percorso ci rivela anche la possibilità di un’analisi della fruizione culturale del serial killer, una figura sicuramente centrale nell’immaginario di fine millennio, in grado di rispecchiare le paure, le ansie e gli aspetti reconditi delle società industrializzate e dell’impero americano in particolare.
Partendo dal thriller, il genere serial killer aggiunge il vento di follia e di mistero ai codici e agli stili tradizionali di un genere cinematografico, assai sfruttato dal mondo hollywoodiano. Lo attraversa e lo modifica profondamente in tutte le sue forme, contaminando altri filoni, altri generi. Il thriller nasce da una mutazione del noir degli anni Trenta e Quaranta. Subito dopo la guerra il cinema americano è attraversato da un’ondata del cosiddetto neorealismo: un filone che proponeva delle immagini semidocumentaristiche e che puntava a coinvolgere lo spettatore, proprio sul rimando agli elementi tratti dalla cronaca reale. Pian piano cominciano ad affiorare dei modelli, dei riferimenti fissi, ma la vera carta vincente del thriller è nell’inaspettato, nella regola violata.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'universo dei serial killer. Analisi del caso Dexter.

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Informazioni tesi

  Autore: Luca Verducci
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
  Corso: DAMS - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
  Relatore: Guglielmo Pescatore
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 198

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