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Il problema dell'ingerenza umanitaria e del diritto dell'autodeterminazione dei popoli nello Sri Lanka

Il legame fra stato e popolo

Il diritto di autodeterminazione è un diritto concepito come diritto dei popoli. Il concetto di popolo è un concetto recente nell’ambito del diritto internazionale. Negli ultimi decenni si è spesso infatti espresso il desiderio di introdurre i popoli, come anche altri soggetti non governativi quali i movimenti sociali, le organizzazioni non governative, gli enti locali, i movimenti sindacali o i movimenti di liberazione nazionale, come soggetti titolari di diritti nella sfera internazionale. Fino ad ora infatti questo status è stato riservato solo agli stati, che hanno creato un potere oligarchico nella politica mondiale dominato dagli interessi egoistici dei singoli stati.
E’ innanzitutto necessario fare una distinzione fra i due concetti, quello di stato e quello di popolo, in quanto seppur entrambi definibili come insiemi di persone, hanno caratteristiche differenti. In particolare, non esiste fra loro una corrispondenza biunivoca, ovvero il più delle volte ad uno stato non corrisponde un popolo, né viceversa. Nello stesso stato posso infatti convivere più popoli che in esso si identificano, come nel caso di paesi multietnici, oppure i membri di un popolo possono essere cittadini di più stati come nel caso degli ebrei che si trovano contemporaneamente in più nazioni quali ad esempio l’Israele, l’Italia e la Russia.
Il concetto di stato è individuabile come l’insieme di cittadini residenti all’interno di un confine politico i quali sottostanno al potere di determinati organi. I confini sono stati tracciati in parte per motivi legati alla configurazione geografica del territorio ed in parte sono il risultato della storia, che con le sue guerre ed i suoi trattati ne hanno modificato la linea. Appare utile la definizione sintetica di Ferrajoli: “entità territoriale artificiale”.
Definire il popolo è invece più difficile in quanto non esiste un criterio oggettivo per qualificarlo. Esso è infatti una comunità, dal punto di vista culturale e sociologico, che si riconosce in determinati comportamenti collettivi che possono essere, a seconda del caso, la lingua, la religione, i costumi, come il kilt per gli scozzesi, dei simboli, quali le bandiere o i colori, o anche delle festività.
Per renderci conto della profonda diversità fra i due concetti basta analizzare i dati relativi agli stati esistenti membri delle Nazioni Unite, le comunità linguistiche attive ed i gruppi etnici: i primi sono 185, le comunità circa 600 e le etnie oltre 5000.
Dunque è a causa della non corrispondenza territoriale dei due termini che ci si appella recentemente alla nozione di diritto dei popoli, da affiancare al diritto individuale e a quello statale. Daniele Archibugi nel suo saggio “Diritto dei popoli e diritto cosmopolita” offre un’interessante classificazione dei casi in cui esso viene evocato.

Distingue infatti tre accezioni del concetto di “diritto dei popoli”:
* è evocato nella Carta delle Nazioni Unite e in altri documenti giuridici sotto la dicitura di autodeterminazione dei popoli, inteso come diritto dei popoli colonizzati a rendersi indipendenti;
* riguarda le minoranze che rivendicano il diritto a separarsi dallo Stato al quale appartengono;
* concerne, infine, determinati gruppi etnici o culturali che, pur intendendo rimanere a far parte del proprio Stato, desiderano conseguire determinati diritti collettivi.

Queste tre accezioni in realtà sono fortemente collegate fra loro. E’ infatti possibile che un popolo chieda inizialmente solo il riconoscimento di determinati diritti e che non ottenendoli passi successivamente alla richiesta di separazione.
Oppure si può avere il caso di popoli che nonostante abbiano le caratteristiche necessarie per rivendicare l’indipendenza decidono, invece, di rimanere legati allo Stato colonizzatore poiché soddisfatti della tutela offerta loro dalla legge, come nel caso della Groenlandia che è territorio autonomo della Corona danese. Vi sono inoltre movimenti politici nazionali, come ad esempio i Baschi, che sostengono di essere da sempre popoli colonizzati.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il problema dell'ingerenza umanitaria e del diritto dell'autodeterminazione dei popoli nello Sri Lanka

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Informazioni tesi

  Autore: Francesca Maria Suriakumari Jayarajah
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Sebastiano Maffettone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 84

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