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Il turismo enogastronomico per la valorizzazione del territorio: il modello della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba

Il legame tra i prodotti tipici e la cultura dei luoghi

Il turismo enogastronomico è una ricerca dell’espressione della tipicità di luoghi, delle tradizioni culturali legate profondamente alla terra e ai suoi metodi di coltivazione, che si concretizzano nei prodotti locali e nella cucina tipica. Il turista enogastronomico desidera fortemente respirare e riassaporare le proprie origini, oltre che scoprire le culture e i paesaggi propri delle destinazioni. Per tale motivo l’UNWTO sottolinea come l’unicità e la connessione profonda con il territorio del Patrimonio Culturale rappresenti la componente determinante nei processi di attrazione e di scelta delle destinazioni turistiche (UNWTO, 2012). Considerato che il cibo è un elemento indispensabile nella vita dell’uomo, nel corso del tempo ha conquistato sempre più un posto di rilievo nella programmazione delle vacanze: l’enogastronomia è riuscita a divenire una pratica culturale e ad integrare gli aspetti etici e sostenibili appartenenti alle realtà dei luoghi (UNWTO, 2012).
Il turismo enogastronomico può essere reputato come una vera e propria forma di turismo culturale. Rispetto al passato in cui il turismo culturale era associato solamente alla concezione di visita delle città d’arte o dei musei, oggi emerge una sua nuova dimensione. All’interesse per la storia e per l’arte si affianca quello per le tradizioni, gli usi e i costumi, la cucina e l’artigianato della comunità che ospita le bellezze naturali e artistiche (Croce & Perri, 2008). Ciò significa che il prodotto locale e la più ampia proposta culinaria espressa nelle ricette tradizionali e nella cucina dei piatti tipici, contengono la dimensione culturale propria della comunità a cui appartengono (Croce & Perri, 2008). Il piatto infatti rappresenta un “artefatto culturale”, ossia è un prodotto culturale, poiché è costituito dall’insieme delle caratteristiche fisiche della materia prima e degli ingredienti che si amalgamano con la storia, le tradizioni, i valori della comunità a cui appartiene.
L’enogastronomia e la cultura si fondono in maniera naturale per creare un’esperienza reale e autentica della territorialità, ossia ciò che questa tipologia di turisti desidera vivere. È il contatto diretto con il paesaggio, la comunità, le sue tradizioni e i suoi valori l’elemento distintivo del turismo enogastronomico-culturale: il visitatore non è più solamente un turista in cerca di attività interessanti, divertenti e insolite, ma, seppur per un breve periodo di tempo, si mescola con gli autoctoni e svolge un ruolo attivo all’interno della comunità che lo ospita (Croce & Perri, 2008). Ciò consente anche di confrontare il background personale con la realtà con cui si entra in contatto e, di conseguenza, di arricchire il proprio bagaglio culturale e valoriale. È certamente questa concezione olistica di turismo, in cui non si è spettatori passivi, che trasforma la vacanza enogastronomica in una vera forma di turismo culturale.
Un esempio emblematico è certamente costituito dall’enoturismo: il vino, “oinos” in greco, è l’elemento chiave su cui esso si fonda. Tuttavia non è da intendersi meramente nel prodotto finale, ovvero la bottiglia di vino, per quanto pregiata possa essere, ma nella cultura che interessa l’intero settore vitivinicolo. Il turista è interessato a scoprire le origini storiche di un dato prodotto, il suo legame col territorio e le sue tecniche di coltivazione e di produzione (a partire da quelle più antiche sino ad arrivare alle moderne e sostenibili). Vuole vivere tutto ciò attraverso visite guidate all’interno delle aziende e delle cantine, degustazioni in loco, esperienze dirette e pratiche. Inoltre è curioso di sperimentare gli abbinamenti enologici con la gastronomia locale, assaporando così tutto ciò che il territorio può offrire.
Enogastronomia, cultura e turismo vengono integrate al fine di valorizzare e promuovere il territorio e le sue peculiarità. La storia, le tradizioni, le ritualità, la religione, la cucina, i monumenti, le ville, i castelli, le chiese, i reperti archeologici, i paesaggi sono tutti elementi, materiali e immateriali, che una destinazione può esaltare per divenire una meta turistica attraente. Al giorno d’oggi ad esempio è possibile visitare monasteri o conventi in cui vengono prodotte e confezionate specialità enogastronomiche, come confetture o marmellate, vino, birre, liquori, dolci, olio d’oliva, secondo gli antichi metodi di lavorazione a mano. La visita a tali luoghi pertanto unisce l’aspetto religioso del pellegrinaggio, a quello artistico e storico, con la scoperta delle opere d’arte e di architettura, a quello gastronomico, con l’assaggio dei prodotti tipici che si possono reperire unicamente in loco, e a quello culturale che racchiude tutti i valori e le tradizioni. Persino le escursioni a piedi o in bicicletta possono trasformarsi in veri e propri momenti di turismo enogastronomico e culturale: i percorsi o i sentieri spesso conducono a luoghi caratteristici, come malghe o rifugi, in cui poter sostare gustando la cucina tipica (Croce & Perri, 2008).
Ciò che può mettere in risalto e potenziare il turismo enogastronomico e culturale di una destinazione sono gli eventi culturali e/o enogastronomici, le fiere, le sagre, i festival, le feste patronali e religiose. In tutti questi eventi sociali infatti è onnipresente il cibo, venduto nelle bancarelle e nei foodtruck, oltre che la concretizzazione dei valori locali, paesaggistici e tradizionali. Gli eventi fungono quindi da catalizzatori per i turisti e al contempo da appuntamenti imperdibili per i residenti poiché rievocano periodicamente i loro costumi e le usanze del passato. Questi ultimi, in tali occasioni, divengono indirettamente dei veri e propri ambasciatori dei valori culturali e della storia del loro territorio.
In generale l’Italia propone un numero alquanto elevato di eventi enogastronomici, sia a livello locale e regionale sia nazionale, che richiamano moltissimi visitatori (Di Matteo, 2021). Ciò avviene poiché il nostro Paese possiede una forte e radicata cultura enogastronomica che si estende su tutto il territorio (Di Matteo, 2021). Un esempio è rappresentato dalla Fiera Internazionale del Tartufo d’Alba, che si svolge in Piemonte.

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Il turismo enogastronomico per la valorizzazione del territorio: il modello della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Cristina Vignoli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2022-23
  Università: Università Telematica "E-Campus"
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Dante Di Matteo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 54

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Parole chiave

turismo enogastronomico
tartufo d’alba
turismo esperienziale
prodotti enogastronomici

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