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Dal Crowdfunding all’ICO: aspetti giuridici dei nuovi strumenti di finanziamento

Il Lending crowdfunding

Il lending crowdfunding è un prestito di denaro concesso tramite Internet – a persone fisiche o a imprese – a fronte del rimborso del capitale dato in prestito comprensivo dell'interesse maturato.
A livello normativo nazionale non è regolamentato da una disciplina specifica, a differenza dell'equity crowdfunding. Pertanto, bisogna far rientrare il lending crowdfunding all'interno di normative già esistenti.
La prima norma da prendere in considerazione è quella del contratto di mutuo, art 1813 del Codice Civile, secondo cui: “Il mutuo è il contratto col quale una parte consegna all'altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili e l'altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità e Un'altra disposizione da considerare per meglio definire il lending crowdfunding si rinviene in una delibera della Banca d'Italia, che definisce il crowdfunding come “uno strumento attraverso il quale una pluralità di soggetti può richiedere a una pluralità di potenziali finanziatori, tramite piattaforme online, fondi rimborsabili per uso personale o per finanziare un progetto”.
I soggetti autorizzati sono esclusivamente istituti di pagamento, istituti di credito e intermediari finanziari che propongono agli investitori e ai soggetti finanziati la sottoscrizione di un contratto a distanza di prestito.
Dal 2018 è possibile anche per i fondi pensione e per gli enti di previdenza collocare nei Piani Individuali di Risparmio quote di prestiti o di fondi di credito distribuiti tramite il lending crowdfunding.
I gestori di portali di lending crowdfunding in Italia, tra i quali possiamo annoverare Soisy, Mutusquo, Smartika, sono tutte start-up innovative sotto forma di S.r.l. o di S.p.A., iscritte presso il registro delle imprese nella sezione speciale destinata alle start-up. All'interno del sito del gestore sono presenti:
• il numero e il nome dei soci e i ruoli ricoperti dagli stessi
• l'indicazione della sede legale
• il codice fiscale/partita iva
• una sezione con i documenti riguardanti le condizioni di prestito, il contratto dell'investitore e del richiedente
• l'indicazione dei contatti del gestore (numero telefonico e pec)
Per il lending la prospettiva più urgente è una riforma legislativa e fiscale che elimini gli svantaggi oggi esistenti senza rinunciare alla trasparenza del mercato per i retail. In particolare lo svantaggio principale è quello dell'assenza di garanzie per il creditore nel caso di fallimento del debitore. Per bisogna anche dire che una sorta di tutela viene fatta a priori dalle stesse piattaforme di lending crowdfunding perché analizzano i possibili richiedenti di prestiti, con meno rigore rispetto ai tradizionali istituti di credito, che comunque rende il fallimento del debitore un rischio molto residuo. Nel mese di novembre 2016, sempre Banca d'Italia - dopo una consultazione durata un anno - ha pubblicato un nuovo provvedimento (Delibera 584/2016) recante disposizioni per la raccolta del risparmio dei soggetti diversi dalle banche, con l'obiettivo di fornire una prima cornice regolamentare alle forme di finanziamento alternative al tradizionale canale bancario.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Dal Crowdfunding all’ICO: aspetti giuridici dei nuovi strumenti di finanziamento

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Informazioni tesi

  Autore: Giorgio Marcotulli
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2019-20
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Guido Boella
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 115

FAQ

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