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Illuminismo ed emancipazione femminile: Louise Dupin e i diritti delle donne

Il libero accesso all’istruzione

I tre decenni precedenti la Rivoluzione rappresentarono un periodo ricco di progetti in tema di educazione femminile, i quali vennero sviluppati in maniera molto meno audace rispetto a quelli riguardanti gli uomini.
Dell’istruzione femminile si legge, infatti:

“En vain s’efforcera de réformer l’éducation des homes si l’on ne travaille de même temps à créer un autre plan d’éducation pour les femmes. La manière dont on semble les abandonner montre qu’on a pas encore senti combien leurs mœurs influeront toujours su celles des hommes.”62

In questo enunciato si sottolinea l’importanza della creazione di un piano educativo per le donne, parallelo a quello dagli uomini, dal momento che la loro formazione avrebbe influito notevolmente sulle abitudini maschili.
Verso la fine del XVII secolo, l’obbligo scolastico era volto alla mera conversione religiosa al protestantesimo, secondo quanto previsto dall’articolo X della Déclaration del 13 dicembre 1698, successivamente rinnovato nel 1724:

“Enjoignons à tous les pères, mères, tuteurs et autres personnes qui sont chargées de l'éducation des enfants, et nommément de ceux dont les pères et mères ont fait profession de la religion prétendue réformée, de les envoyer auxdites écoles et aux catéchismes jusqu'à l'âge de quatorze ans, si ce n'est que ce soit des personnes de telle condition qu'elles puissent et qu'elles doivent les faire instruire chez eux par des précepteurs bien instruits de la religion et de bonnes mœurs ou les envoyer aux collèges.[...] Enjoignons aux juges [...] de punir ceux qui seraient négligents par condamnation d'amende ou plus grande peine.”63

L’educazione femminile, oltre ad essere strettamente legata alla religione, si limitava ad una durata di due o tre anni e all’apprendimento di lire-écrire-compter. Solo le famiglie più abbienti potevano premettersi di mandare le proprie figlie nei conventi, dove avrebbero potuto ricevere un’istruzione più accurata, la quale era comunque incentrata sull’apprendimento di mansioni domestiche.
Ancora un volta l’idea di base era: “Il convient d’élever la femme non pas pour elle-même, mais pour l’homme”, così come dimostrato dal testo dell’Accademia di Besaçon intitolato Comment l’éducation des femmes pourrait contribuer à rendre les hommes meilleurs.
Nonostante alle donne fosse impossibile raggiungere altre forme di educazione oltre quelle sinora esplicitate, bisogna ricordare come queste ricoprissero un ruolo fondamentale all’interno dei saloni letterari, attraverso i quali si impegnavano nella diffusione di cultura in materie quali scienza e filosofia.
Nel XVIII secolo, i riformatori illuministi Claude Fleury e l’arcivescovo de Fénelon misero in evidenza la necessità di una migliore istruzione femminile, pur mantenendone stretti i limiti:

“La femme a un esprit moins intelligent et un corps moins robuste que l’homme et sa fonction n’est pas de sévir l’état mais de gouverner la famille. L’éducation n’a donc pas pour but de la rendre savante mais de la préparer à remplir mieux possible son rôle d’épouse, de mère et de ménagère.”64

Attraverso l’espressione “l’educazione non ha dunque lo scopo di renderla dotta”, i due esclusero il popolo femminile dall’apprendimento delle cosiddette “connaissances abstraites” come la filosofia, la matematica, la retorica, la lettura, la scrittura…
Il progetto educativo fu però modificato da de Fénelon che lo integrò con insegnamenti quali la poesia, la pittura, la musica ed altri, con lo scopo di nutrire l’animo delle giovani donne.65
Durante la Rivoluzione francese, la Convenzione manifestò la volontà di rendere la scuola obbligatoria e gratuita. Questa idea venne sviluppata nel 1792 sulle basi del pensiero di Condorcet espresso nel suo Rapport et projet des décrét sur l’organisation générale de l’instruction publique che prevedeva un sistema di insegnamento laico e l’uguaglianza tra ragazze e ragazzi66.
Nonostante questo progetto e la proposta di un decreto, per raggiungere una vera e propria legge sulla scolarizzazione si dovrà attendere il secolo successivo.




62 Anne de Miremont, Traité de l’éducation des femmes et cours complet d’instruction, Parigi, 1779-1789, preambolo.
63 Isambert, Decrusy, Taillandier, Recueil général des anciennes lois françaises, depuis l'an 420 jusqu'à la Révolution de 1789, Parigi, Belin-Leprieur, 1821-1833, vol. 20, p. 317-318.
64 Aurélie du Crest, Le pale éclat des Lumières sur la question de l’éducation féminine à la veille de la Révolution, in La femme dans l’historie du droit et des idées politiques, di Patrick Charlot e Éric Gasparini, Digione, 2008, p. 125.
65 Jean Le Brun, De l’éducation des filles (1687), Œuvres, Parigi, 1983, vol. 1, pp. 162-165.
66 Jules ferry rend l’enseignement primaire obligatoire, Gouvernement.fr.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Illuminismo ed emancipazione femminile: Louise Dupin e i diritti delle donne

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Informazioni tesi

  Autore: Francesca Affinito
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze dell'amministrazione
  Relatore: Marco Fioravanti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 59

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