Dinamiche funzionali e disfunzionali nella coppia: tra intimità e perversione
Il maltrattamento psicologico nella coppia e l'assoggettamento alla dinamica perversa
Le espressioni di violenza possono includere abusi fisici o psicologici, violenza sessuale, intimidazioni e minacce, stalking e tentativi di isolare la vittima dal tessuto sociale. Nonostante i casi clinici riportano una preponderanza di vittime di sesso femminile, nulla toglie che anche le donne possano esercitare abilmente un'insidiosa violenza psicologica sull'uomo.
La violenza psicologica nella relazione di coppia si manifesta col controllo esercitato dal perpetratore sul partner, e nel tentativo spasmodico di intrudere nell'altro, che si estende a qualsiasi ambito della sua esistenza: dalle frequentazioni, alle attività, ai legami di famiglia, al lavoro e all'uso del denaro.
Una caratteristica che viene riscontrata nelle relazioni di coppia violente è la perversione dei confini all'interno della coppia e tra la coppia e il mondo esterno; “si osserva spesso, infatti, una doppia alterazione dello spazio interpersonale direttamente connessa alle dinamiche del maltrattamento ed in modo particolare al condizionamento psicologico che viene operato sulla vittima: da un lato, si assiste ad una riduzione della distanza psicologica tra i membri della coppia fino al dissolvimento dei confini individuali e all'invischiamento psicologico; dall'altro ad un irrigidimento dei confini tra la coppia e gli altri sistemi relazionali (familiari, sociali). Questa duplice alterazione comporta il rattrappimento dello spazio vitale della vittima. Le opzioni, le alternative, gli ambiti relazionali, culturali e sociali si riducono.
Il mondo della vittima diventa ristretto e soffocante, per implodere in coincidenza del suo nucleo: la relazione di coppia. Da qui quella incapacità di vedere altre soluzioni alternative alla prosecuzione del rapporto col proprio abusante, e quella sorta di «testarda disperazione» frequentemente osservata nelle donne maltrattate ” (Salerno, 2016, p. 56).
Nella relazione con l'altro il soggetto con perversità risulta possessivo e intransigente, aggressivo e rancoroso, irritabile e vendicativo; inoltre egli è incapace di provare rimorso, senso di colpa o dimostrare gratitudine, in quanto ciò equivale ad ammettere la propria dipendenza, scardinando la convinzione di essere autosufficiente e infallibile. L'altro è tenuto sotto controllo dal perverso, è indotto a rinunciare al proprio pensiero per far posto quello di un altro, attraverso movimenti di avvicinamento e allontanamento, manifestati con comportamenti alternativamente seduttivi e aggressivi, che confondono, disorientano e paralizzano (Casadei et al., 2011). Le molestie assillanti, che si configurano come messaggi con contenuti mentali offensivi, denigratori e ostili sfaldano progressivamente l'identità dell'altro (Vespe, 2017).
Spesso accade che la violenza esercitata attraverso parole, gesti e atteggiamenti che denigrano e sviliscono l'altro, siano la modalità che il partner ha per manifestare la sua collera di fronte al tentativo di cambiare lo stato ideale delle cose, di fronte alla rottura dell'illusione di appartenenza dell'altro e fusionalità con esso, il quale cerca di emanciparsi dalla dominanza e dalla pressione esercitata dal perpetratore (Morosini, 2018).
La gelosia patologica, che caratterizza spesso queste relazioni, può essere considerata l'esasperazione del comportamento controllante del perpetratore che sospetta una perdita di controllo della relazione (Vespe, 2017). [...]
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Dinamiche funzionali e disfunzionali nella coppia: tra intimità e perversione
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Informazioni tesi
Autore: | Fabiana Navarro |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2019-20 |
Università: | Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia Clinica |
Relatore: | Carmela Guerriera |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 95 |
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