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Negoziati di pace e PeaceBuilding in Sud Sudan: il ruolo dell’Intergovernmental Authority on Development (IGAD)

Il Peacekeeping dell’Organizzazione delle Nazioni Unite in Africa

Secondo il Department of peace operations le Nazioni Unite, nel continente africano sono concentrate la maggior parte della operazioni, sia di peacekeeping che di peacebuilding, della Nazioni Unite al fine di ricostruire i Paesi che si trovano in situazioni post-conflittuali. Attualmente sono attive tredici missioni di peacekeeping delle Nazioni Unite in tutto il mondo. Di queste tredici, più della metà hanno luogo in Africa, più precisamente, sono attive le seguenti operazioni: MINUSCO (United Nations Mission For The Referendum In Western Sahara), MINUSMA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission In Mali), MONUSCO (United Nations Organization Stabilization Mission In The Democratic Republic Of The Congo), MINUSCA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission In The Central African Republic), UNAMID (African Union - United Nations Hybrid Operation In Darfur), UNISFA (United Nations Interim Security Force For Abyei) e UNMISS (United Nations Mission In The Republic Of South Sudan). Le Nazioni Unite si sono dotate di strumenti economici per far fronte alle difficoltà dei paesi in crisi. In particolare, risulta particolarmente importante l’operato del Peacebuilding Fund del Segretario Generale delle Nazioni Unite. Il Peacebuilding Fund è infatti lo strumento finanziario dell'Organizzazione usato come prima risorsa per sostenere la pace in paesi o situazioni a rischio o colpiti da conflitti violenti; può investire con autorità come Nazioni Unite, governi, organizzazioni regionali, banche multilaterali, fondi fiduciari nazionali multi-donatori o organizzazioni della società civile.
Per comprendere meglio l’attenzione posta verso le aree di crisi del continente africano, basti pensare che solo nel 2019, dei 191,304,222 dollari statunitensi stanziati per il mantenimento della pace nel mondo, la maggior parte è usata in Africa; più precisamente solo per il Sud Sudan sono stati stanziati 8,898,462 dollari statunitensi.
La struttura delle missioni in Africa, adottata dal Consiglio di Sicurezza, è creata seguendo un’interpretazione estensiva dell’approccio multidimensionale, facendo sì che gli interventi siano più articolati e incisivi nelle aree dove vi è un conflitto interno. Da qui si ha quindi una fusione della componente di mantenimento con quella di costruzione della pace, sia a livello contestuale che nelle azioni da proseguire. Il lato del peacekeeping è più idoneo quando nell’area in cui si agisce è presente un conflitto armato portato avanti da più movimenti, ritenuti spesso di natura terroristica. In questo contesto, le missioni hanno un ruolo cruciale in quanto ampliano la presenza sia di militari che di polizia.
Per quanto concerne invece il lato del peacebuilding, le più recenti operazioni di pace hanno un mandato più ampio. Queste conciliano sia l’istitution building che la democracy building on l’obiettivo di creare le condizioni necessarie al fine di poter istituire dei governi democratici, accostando quindi attività di governance delle situazioni conflittuali e post-conflittuali nel continente africano.
Per la transizione verso forme di governo democratiche però serve una programmazione di lungo termine e non può considerarsi terminata con la semplice organizzazione di elezioni politiche o amministrative democratiche. La transizione, infatti, necessita di una programmazione fatta da diversi steps di inclusività e partecipazione della popolazione locale del Paese in questione, tenendo anche conto delle peculiarità dei contesti in cui si opera. Sembra però che questa sia ormai una prassi standardizzata da parte del Consiglio di Sicurezza, il quale non tiene conto delle condizioni di ogni singolo Paese. Di conseguenza, all’interno dei Paesi in cui si agisce, non vengono soddisfatti né il crisis management nè il conflict prevention al fine di evitate nuove ostilità tra le parti belligeranti. Spesso capita che nell’area interessata vi sia un peggioramento della situazione interna che porta, da parte del Consiglio di Sicurezza, a modificare le azioni intraprese attraverso un incremento di presenza militare con funzioni di sicurezza e protezione della popolazione.

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Negoziati di pace e PeaceBuilding in Sud Sudan: il ruolo dell’Intergovernmental Authority on Development (IGAD)

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Informazioni tesi

  Autore: Gabrielle Salemme
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2018-19
  Università: Università per stranieri di Perugia
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Relazioni internazionali
  Relatore: Federica Guazzini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 112

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