Skip to content

Musica buona, musica cattiva. Ambivalenza dei suoni in una prospettiva transculturale

Il potere dei mantra nei rituali buddisti

Altra tecnica vocale orientale che sfrutta a pieno i poteri insiti nella voce, è conosciuta col termine mantra (sostantivo maschile vedico sanscrito). Utilizzati specialmente nei rituali buddisti e nel tantrismo. È composto dalle sillabe man (pensiero) e tra (liberatore, che mette in ordine), quindi: “pensiero che libera e mette in ordine” (nella mente). I mantra si recitano con la voce (ma può essere anche cantillato, mormorato o solamente pensato), emanando tipologie di suono di assoluta coerenza di vibrazione sonora e significato.

Quindi parola, melodia e frequenza coesistono in una particolare armonia capace di portare la mente del praticante, in uno stato di mente pura, di rilassamento profondo. Una mente non condizionata da emozioni o da eccessiva intellettualità, portandola in uno stato meditativo. Ma, in tradizioni millenarie come quelle indiane, tibetane o cinesi, i mantra hanno diversi scopi e fanno a capo di rituali mistici e trascendentali che noi occidentali, di tradizioni completamente differenti, nemmeno possiamo immaginare e che ci accontentiamo di definire “magici”.

I mantra, non sempre hanno un significato letterale e non è nemmeno necessario sapere la lingua nella quale vengono recitati, visto che la loro efficacia è dovuta alla purezza e alla coerenza insita nella vibrazione sonora e dalla loro ripetitività. Se ci sofferma, si noterà come nella maggior parte delle tradizioni religiose antiche, la preghiera (il cui suono è legato al linguaggio) avesse ruolo predominante, o come facesse da apertura e chiusura di rituali. Basta notare nella tradizione cristiana la recitazione prolungata di preghiere (come il rosario e tutte le litanie), i melodici canti gregoriani, la cantillazione del corano musulmano, rituali sciamanici di qualsiasi etnia e tribù (africani, afro-americani, amerindi legati agli spiriti della natura), che in comune hanno proprio questo. Insomma una melodia fissa che precisava, rinforzava il significato già insito nel suono di quella certa sillaba o parola.

Il ruolo predominante lo recitano le vocali, per la loro capacità di vibrare a lungo melodiosamente. Ad ogni chakra, corrisponde non solo una nota, ma anche una vocale. Dal primo al settimo, quindi dal perineo alla sommità della testa, queste vocali sono: A, E, I, O, U, M, NI.
Nell'induismo, il suono (nada) aziona un'energia particolarmente rarefatta, che salendo dalla zona sacrale e attraversando i chakra, uscirebbe dalla bocca come suono espresso ed udibile. P. Avanzo cita un paragrafo di Guy L. Beck nella sua opera "Sonic Theology":
(…) Nel tantrismo un mantra fondamentale è una singola sillaba, che generalmente termina in una M nasale, o talvolta K o T. (…) Le sillabe sono suoni puri in sé. La creazione di risonanze attraverso la pronuncia del mantra è un'altra pratica vocale del linguaggio che viene sviluppata al massimo livello nell'ambito della tradizione Sakta-Tantra.

Il mantra Om, è probabilmente il più conosciuto al mondo e comune a tutte le tradizioni induiste. Riveste un'enorme importanza nella disciplina yoga in quanto esso rappresenta il suono primordiale, della vibrazione originaria. Secondo la tradizione, Om è il verbo che sorse improvvisamente e contemporaneamente da un punto e in ogni dove, creando l'universo.

Le sue potenti vibrazioni favoriscono l'armonia del corpo e dello spirito attraverso la fusione delle energie dei primi cinque chakra nel sesto. È in un certo senso il nostro diapason interiore. La tradizione yogica afferma che esso contiene tutti i suoni, tutte le armoniche e che è, per definizione, impercettibile, increato. In Tibet, la tecnica del canto armonico, accompagna la recitazione dei mantra nei monasteri, che vengono intonati stando seduti in cerchio. I mantra cosi recitati, esercitano un vero e proprio massaggio sonoro reciproco, amplificando cosi gli effetti e richiamando particolari “poteri” insiti nell'avvolgente aura che si va a creare. Anche nella loro cultura, la sonorità mantrica più importante è AUM. Suono che si trova nelle due ultime sillabe del mantra OM-AH-HUM, che bel buddismo tibetano significa “Corpo, Parola, Spirito.”

Viene solitamente recitato con un glissando, cioè uno “scivolamento” ininterrotto di un'ottava, quindi per esempio dal Do grave fino al primo Do che si incontra salendo. È necessario sentire interamente il cammino della vibrazione sonora dal basso all'alto ed il suo attraversare i punti energetici. Può esser eseguito anche, con toni bassi, in una sola nota estesa e prolungata.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Musica buona, musica cattiva. Ambivalenza dei suoni in una prospettiva transculturale

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Alberto Papili
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Dams - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
  Relatore: Paola Barzan
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 46

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

storia
musica
canto
frequenze
musicoterapia
suoni
dams
etnomusicologia
432
spirale

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi