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Il nuovo regime di adempimento collaborativo

Il Progetto Pilota dell’Agenzia delle Entrate

Tra i requisiti dimensionali per l’accesso al regime, è stata nominata precedentemente la partecipazione al c.d. “Progetto Pilota”, sviluppato dall’Agenzia delle entrate allo scopo non solo di preparare il campo per l’avvento ufficiale dell’adempimento collaborativo, ma anche con l’intento di selezionare preventivamente i contribuenti interessati all’adozione del regime, iniziando con questi ad instaurare rapporti di collaborazione e cooperazione.

Il processo di riorganizzazione che, negli ultimi anni, ha interessato l’Agenzia presenta il duplice obiettivo di focalizzare l’azione di controllo sulle diverse macro-categorie di contribuenti (grandi contribuenti, piccole-medie imprese, lavoratori autonomi…) e di utilizzare specifiche metodologie di intervento per ogni distinta categoria, accompagnate da distinti sistemi di analisi e valutazione del rischio fiscale.

L’adempimento collaborativo, con il progetto pilota in fase iniziale, risponde all’esigenza di specifica vigilanza sulla categoria dei grandi contribuenti da parte dell’Agenzia. Inoltre, come sopra ricordato, l’istanza di adesione al Progetto Pilota consente ai contribuenti interessati di poter accedere al regime con dei requisiti notevolmente ridotti in termini di fatturato (da dieci miliardi a un solo miliardo di euro).

Attraverso un comunicato stampa, datato 25 giugno 2013, l’Agenzia delle entrate si è rivolta ai c.d. “grandi contribuenti”, per sondare la loro disponibilità ad aderire volontariamente, entro il 31 luglio dello stesso anno, alla selezione per un progetto pilota in tema di cooperative compliance. Due erano i requisiti assolutamente necessari per la partecipazione al progetto: far parte della categoria di grande Contribuente e disporre di modelli di organizzazione e gestione, di cui all’art. 6 del decreto legislativo n. 231/2001, oppure, in alternativa, di un sistema di gestione e controllo del rischio fiscale (c.d. tax control framework).

Ulteriori requisiti preferenziali, ma non imprescindibili per la selezione riguardavano:
• l’appartenenza ad un gruppo multinazionale, ovvero l’esercizio della propria attività in Italia o all’estero attraverso stabili organizzazioni;
• la precedente adesione, in altri ordinamenti giuridici, a forme di cooperative compliance, oppure la sottoscrizione di codici di condotta con la propria Amministrazione finanziaria;
• l’attivazione di misure inerenti il concetto di adempimento collaborativo, come ad esempio i ruling di standard internazionale, oppure l’adesione al regime degli oneri documentali in materia di transfer pricing.

Alla data del 31 luglio 2013, risultavano 84 le imprese coinvolte da parte dell’Agenzia: tali imprese rappresentavano all’incirca il 10% del fatturato totale della categoria dei grandi Contribuenti localizzati in Italia, secondo i dati di riferimento, relativi all’anno di imposta 2011. Inoltre, molte di queste avevano già sperimentato in precedenza forme di collaborazione con l’Agenzia delle entrate ovvero con Amministrazioni finanziarie estere (come, ad esempio, accordi di ruling internazionale o adesione al regime degli oneri documentali in materia di transfer pricing).

Il Progetto Pilota è stato articolato in tre fasi: fino ad aprile 2014 si sono tenuti dei tavoli tecnici, ai quali ha partecipato un limitato numero di imprese; successivamente è iniziato il coinvolgimento di tutte le imprese che avevano dato l’adesione e al termine di questa seconda fase si è tenuta una consultazione pubblica volta ad individuare le imprese selezionate per l’implementazione del progetto.

Delle 84 imprese inizialmente coinvolte nella selezione, riconducibili a 55 gruppi societari (per il 53% gruppi italiani, 32% europei e 15% extraeuropei), hanno effettivamente partecipato al progetto solo 14 grandi contribuenti.
Sulla base dei requisiti sopra descritti, l’Agenzia delle entrate ha selezionato un limitato numero di imprese, tra tutte quelle che hanno risposto alla consultazione pubblica, per avviare la collaborazione, istituendo un gruppo di lavoro finalizzato alla concreta determinazione degli elementi utili a definire successivamente le caratteristiche fondanti del nuovo rapporto tra Amministrazione e imprese.

A tal proposito, gli argomenti principali di discussione riguardavano: le caratteristiche dei modelli interni di gestione del rischio fiscale, gli elementi e le peculiarità del nuovo rapporto Fisco-contribuente, adempimenti richiesti ed incentivi forniti al contribuente e gli impegni da parte dell’Agenzia delle entrate. Il tutto, al fine di fornire elementi utili ai futuri provvedimenti attuativi del regime di cooperative compliance.

Nonostante l’avvio sotto i migliori auspici, il Progetto Pilota non è andato oltre la fase iniziale di “mappatura” dei processi interni delle imprese che vi hanno aderito, a causa del sopraggiungere dei lavori attuativi della legge delega fiscale (Legge 11 marzo 2014, n.23), che aveva assegnato al Governo il compito di disciplinare normativamente il regime di cooperative compliance.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il nuovo regime di adempimento collaborativo

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Informazioni tesi

  Autore: Matteo Sacerdoti
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
  Facoltà: Economia
  Corso: Amministrazione finanza e controllo
  Relatore: Antonio Viotto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 162

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Parole chiave

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trasparenza fiscale
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enterprise risk management
adempimento collaborativo
cooperative compliance
grandi contribuenti
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