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La valutazione e la comunicazione dei rischi aziendali

Il rischio credito

Il rischio credito rappresenta l’esposizione dell’impresa a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte.

ENI
La politica del Gruppo Eni è di trattare in modo differente i rischi riferiti a controparti diverse, e nello specifico:

- Per i rapporti con controparte di natura commerciale, la gestione del credito è affidata alle singole unità di business sulla base di procedure formalizzate sia di valutazione sia di gestione di tutto ciò che riguarda gli avvenimenti futuri, come eventuali contenziosi, il recupero del credito.
Il monitoraggio delle esposizioni di rischio del credito di natura commerciale connesso alle attività delle principali aree di business è assicurato centralmente da Eni, cui spetta la definizione di metodologie per la quantificazione e il controllo della rischiosità del cliente a livello Eni. La soglia di rilevanza è definita in quattro milioni di euro;

- i rapporti con controparte in contratti di natura finanziaria hanno origine dall’utilizzo della liquidità e delle posizioni in contratti derivati. In questa tipologia l’obiettivo di risk management è di trovare un profilo di rischio ottimale in funzione del perseguimento degli obiettivi operativi. In questo caso il limite massimo di rischio non ha un valore unico ma varia in base alla classe di controparte cui si fa riferimento, definite dal Consiglio di Amministrazione. In funzione del modello accentrato, esclusivamente le Strutture di Finanza operativa Eni ed Eni Trading&Shipping per quanto riguarda le attività in derivati su commodity, possono gestire tale rischio.

Il metodo di valutazione del rischio di credito avviene attraverso un punteggio definito “score” nel bilancio Eni che permette di classificare la clientela in varie classi di rischio. Tale score viene calcolato utilizzando il rating offerto da info – provider esterni ed unendo i dati e gli indici economico – patrimoniali e finanziari estrapolati dai bilanci. Eni possiede anche un sistema informatico interno che permette il confronto del rating esterno con rating interni elaborati da tale sistema.

BP
Nella situazione economica attuale la gestione del rischio di credito ha assunto sicuramente un’importanza sostanziale per tutte le società, e quindi anche il Gruppo BP ha posto maggiore enfasi sulla sua gestione con la revisione nel 2008 di tutte le politiche e le procedure ed inoltre attraverso la riduzione nel 2008 e nel 2009 dei contratti derivati con banche ed altre controparti.

Il controllo del rischio avviene attraverso un team delegato dall’area marketing e dall’area vendite che si occupa della valutazione dei limiti della controparte, attraverso procedure standard e un sistema che permette il monitoraggio costante delle esposizioni nei confronti delle varie controparti, in modo da evidenziare immediatamente qualsiasi eccesso. Il medesimo lavoro viene effettuato dalla funzione tesoreria, che si occupa esclusivamente di controparti come banche ed altre istituzioni finanziarie.

Anche in questo Gruppo, la valutazione avviene attraverso l’utilizzo di rating per quantificare la capacità creditizia della controparte e la sua probabilità di default; per fare questo vengono considerate tutte le informazioni qualitative e quantitative sia della controparte, sia del Gruppo (se esistente) alla quale essa appartiene: vengono valutati il business in cui il soggetto opera, le risorse finanziarie, i processi di risk management, ponendo l’attenzione al fatto che queste informazioni siano pubblicamente divulgate o altrimenti rese note a BP, in caso contrario il tentativo di nascondere tali informazioni verrà considerato negativamente nel processo valutativo.

Oltre ai dati forniti, BP fa riferimento ai rating esterni preparati da Moody’s Investor Service e Standard & Poor’s. Il risultato della valutazione è un rating interno che viene associato alla controparte e che aiuta nel monitoraggio costante del suo merito creditizio. L’esposizione a perdite su crediti inaspettate aumenta quando esistono concentrazioni, cioè un numero di controparti che hanno in comune attività, settore di business, area geografica; in questi casi un cambiamento economico, politico,o ad esempio un calo della domanda relativa al settore impatta non solo su una controparte, ma influisce sul merito creditizio di tutta la concentrazione. Questi rischi vengono controllati a livello di concentrazione costituendo una lista di controllo a livello aggregato.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La valutazione e la comunicazione dei rischi aziendali

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Informazioni tesi

  Autore: Evelin Salafia
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economico-aziendali
  Relatore: Maurizio Cisi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 78

FAQ

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