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Marnie (Alfred Hitchcok 1964). Costruzione del personaggio femminile, modalità narrative, analisi linguistica

Il ritorno a casa di Marnie e il primo confronto con Mrs. Edgar

Il primo momento narrativo che deve essere considerato in questo capitolo è rappresentato dalla scena in cui Marnie ritorna a casa dopo aver compiuto il furto nell’azienda di Mr. Stratt, un fatto che non è mostrato esplicitamente nel film. Dopo la grande tensione inespressa che la dinamica del furto ha portato con sé, Hitchcock pare inserire una sequenza apparentemente più rilassata che dovrebbe rappresentare il ritorno a casa della ragazza e di conseguenza il suo reinserirsi in un ambiente più tranquillo, quello degli affetti, in cui ritrovare tutto ciò che le è caro, ma in realtà la sequenza del ritorno a casa non presenta queste caratteristiche perché è invece caratterizzata da una forte tensione. È visibile una certa componente di minaccia in questa lunga sequenza del dialogo tra Marnie e la madre, è evidente che qualcosa non funziona e che il rapporto tra le due donne è anomalo. Hitchcock crea una situazione complessa e molto densa dal punto di vista narrativo, una situazione che senza dubbio rappresenta uno degli snodi narrativi del film data la sua capacità di trasportare lo spettatore nella mente di Marnie aprendo degli squarci sul suo passato che generano altri presupposti narrativi, queste prospettive verranno poi chiuse nel dialogo finale tra Marnie, Mark e Mrs. Edgar, ecco perché non è possibile isolare la scena finale da quella che la precede ed è opportuno considerare in parallelo le due sequenze.
Come già detto il primo dialogo si inserisce nel quadro di una sequenza piuttosto estesa che si apre con la sequenza in cui Marnie cavalca Forio spensierata e prosegue con il dialogo tra Marnie e Mrs. Edgar. Se nella cavalcata prevalgono l’ambiente naturale e un clima di felicità, nel primo dialogo tra Marnie e la madre l’ambientazione è spostata in un ambiente urbano, la zona portuale di Baltimora, in una via dove si scorgono delle case popolari che, per quanto dignitose, contrastano con la ricchezza degli ambienti in cui si muove Mark. Marnie giunge nel quartiere in cui si trova la madre in taxi e sullo sfondo è visibile una nave attraccata al porto, un elemento che è stato evidenziato da Manassero come dotato di un implicito valore di carattere psicologico perché può essere identificato come la raffigurazione di un ricordo persistente, un trauma che la ragazza porta con sé e che è destinato a condizionare tutti i suoi rapporti umani.
Nel momento in cui il taxi si ferma davanti alla casa della madre di Marnie, un gruppo di bambine gioca a saltare la corda recitando una filastrocca che dice “mother mother”: anche questo elemento non è casuale, non è solo un espediente che consente al regista di dare maggiore realismo a una scena ambientata in un contesto popolare, ma serve invece a richiamare in modo subliminale il tema della madre che poi infatti si rivela essere il pilastro attorno a cui è organizzata tutta la scena. Marnie guarda le bambine che giocano con uno sguardo benevolente e quasi si potrebbe dire compiaciuto, come se rivedesse se stessa nelle bambine o in qualche modo sia partecipe di quello che stanno facendo.

Bussa alla porta della madre e con sua sorpresa la porta viene aperta da una bambina dai capelli biondi, Jessie. Qui emerge la dinamica del doppio: Jessie è il doppio di Marnie, quindi rappresenta un personaggio in cui Marnie può specchiarsi, ma come sarà evidente nel proseguo nella scena questo rispecchiamento non ha un esito positivo poiché Marnie ha nei confronti della bambina un’avversione, la trova insopportabile e invadente e la interpreta come un elemento che deve essere rimosso perché estraneo al suo nido famigliare. Marnie sembra riconoscere la bambina, evidentemente la sua presenza in casa della madre le è nota e non gradita, come si coglie dalla freddezza con cui la ragazza si rivolge alla bambina, per poi guardare immediatamente oltre lei alla ricerca della madre. La bambina ricambia la freddezza di Marnie evidenziando che Mrs. Edgar sta preparando una torta di mais per lei e questo passaggio indispone Marnie che lascia apertamente trasparire la sua noia. Il rapporto tra la bambina e sua madre la disturba nel profondo e riapre delle ferite che si ricollegano al suo passato.

Proprio mentre Marnie ha questo scambio teso con Jessie il gruppo di bambini che gioca in strada alza la voce cantando la cantilena che recita “mother mother”. La madre compare uscendo dalla cucina e appoggiandosi a un bastone, viene così introdotto l’elemento della menomazione che caratterizza la donna e che si rivelerà importantissimo per la narrazione complessiva. La madre abbraccia Marnie e in realtà questo loro incontro è abbastanza ricco di calore perché evidenzia che comunque un rapporto di affetto solido tra le due esiste. Concluso l’abbraccio la situazione cambia subito in senso negativo: Marnie vede nel salotto del madre un vaso che contiene dei fiori rossi (gladioli) e ne risulta scioccata, ha un altro dei suoi episodi psicotici accompagnato dal viraggio dello schermo al rosso e subito si attiva per cambiare quei fiori con dei crisantemi bianchi che ha portato alla madre. Il cambio di fiori è in realtà piuttosto brutale perché sembra quasi
che Marnie si imponga alla madre, che invece vorrebbe lasciare nel vaso i gladioli rossi. Marnie li sostituisce con i crisantemi che ha portato e consegna i gladioli a Jessie raccomandandogli di portarli a sua madre. Jessie le risponde in modo aspro dicendo che la madre lavora fino alle 18.00 e che fino a quell’orario si presume che lei resti a casa di Mrs. Edgar, dunque non può andare via come Marnie desidererebbe. La madre di Marnie chiede allora a Jessie di portare in cucina i fiori e ciò consente a Jessie di uscire di scena.

Marnie ricorda alla madre che non ha bisogno di lavorare come bambinaia, ma la donna le risponde che lo fa per il suo piacere e dimostra un grande affetto per Jessie, che ritiene essere una bambina intelligente ed educata, Marnie è infastidita e si esprime in modo caustico nei confronti della bambina. La madre si trova in evidente imbarazzo e di conseguenza cerca di cambiare discorso mentre Jessie ritorna dalla cucina. La madre prende atto di come la figlia ha cambiato colore dei capelli e Marnie le chiede se apprezzi il cambiamento: Mrs. Edgar risponde di no sottolineando come i capelli biondi mostrino una certa disponibilità sessuale della donna e tendano ad attrarre gli uomini compromettendo il buon nome di una ragazza. La madre conclude dicendo che il rapporto con gli uomini e un buon nome non possono andare di pari passo. Ora è Marnie a essere in imbarazzo e cambia discorso dicendo alla madre che gli ha portato qualcosa, detto questo si avvicina alla valigia in cui estrae un regalo incartato, ma la madre l’apostrofa dicendo di non buttare il denaro comprando delle cose per lei. Marnie le risponde in modo conciliante che il denaro esiste per essere speso e dice alla madre che anche la Bibbia sottolinea questo, ma la Signora Edgar si chiude e le risponde freddamente «in questa casa non parliamo della Bibbia con tanta leggerezza». Si evidenzia un atteggiamento puritano della donna e lo spettatore ha l’impressione che forse la crescita di Marnie non è stata armonica proprio a causa della rigidità della madre.
Marnie mostra alla madre il regalo che le ha portato, cioè un collo di pelliccia, ma la donna conferma ulteriormente il suo carattere puritano e semplice dicendo alla figlia che non sa come indossarlo e la figlia gli mostra il modo migliore per sfoggiare quello che può essere definito come un capo di vestiario decisamente vistoso. La madre chiede alla figlia come abbia potuto comprare un oggetto così caro e Marnie le risponde che il suo capo (fittizio) Mr. Penderton le ha dato un altro aumento di stipendio, al che la madre le risponde sospettosa che non riesce a capire come mai il suo capo sia così generoso con lei. Mrs. Edgar risponde poi a una domanda di Jessie e mentre la bambina esce di scena dice a Marnie che la bambina gliela ricorda, soprattutto quando dorme. Mrs. Edgar si siede poi su una poltrona con evidente fatica e Hitchcock mostra la sua condizione di persona invalida.
È evidente che la presenza di Jessie infastidisce Marnie, che infatti ha degli sguardi estremamente espressivi nei confronti della bambina quando questa chiede a Mrs. Edgar di pettinarle i capelli. Mentre la madre è seduta su una poltrona Marnie le si avvicina e le stringe teneramente la mano, ma la madre non dimostra alcun calore, anzi manifesta un forte senso di distacco, dunque il tentativo di Marnie di stabilire un contatto intimo e profondo viene ignorato.

Al sopraggiungere della bambina che chiede a Mrs. Edgar di spazzolarle i capelli, la madre chiede alla figlia di lasciarla evidenziando ulteriormente una certa insofferenza al contatto e invece dimostrando grande compiacimento nell’accogliere il desiderio della bambina di essere pettinata. Tra la bambina e Mrs. Edgar è evidente una connessione emotiva molto forte che disturba Marnie e le provoca risentimento. La bambina lascia poi la casa di Marnie portando con se i fiori rossi che Marnie aveva chiesto di rimuovere perché gli producevano un senso di disorientamento e di insofferenza.
Uscita di scena la bambina, Marnie ritorna dalla madre e insieme commentano il dono del collo di pelo che Marnie ha fatto alla donna. Qui si ha uno dei passaggi più rivelatori del film nel momento in cui la donna dice alla figlia che nessun uomo gli ha fatto un regalo così bello e la figlia le risponde che loro non hanno bisogno di uomini: se ne ricava l’impressione di un rapporto morboso e non sano. La madre coglie l’occasione per impartire alla figlia un’altra lezione morale quando le dice che nessuna donna decente potrebbe accettare i continui aumenti di stipendio che il fantomatico Mr. Penderton concede alla figlia. È evidente che la madre biasima Marnie per il rapporto che ha con il suo capo fittizio e in maniera implicita crede che in questo rapporto ci sia qualcosa di torbido suscitando il risentimento della figlia. Mrs. Edgar commenta anche sua figlia è certamente una ragazza troppo intelligente per lasciarsi coinvolgere in un rapporto equivoco con gli uomini. Mentre la donna le parla Marnie è sempre più ferita: si sente attaccata nel suo onore. La madre interrompe il loro scambio evidenziando la necessità di tornare in cucina, lasciando intendere che considera lo stile di vita scelto da Marnie come decisamente sospetto.

Nell’ambiente famigliare della cucina la donna espone a Marnie il suo progetto di accogliere in casa Jessie e sua madre e questo porta Marnie a irrigidirsi: è evidente la disapprovazione della ragazza, nonostante il fatto che la madre di Jessie venga descritta da Mrs. Edgar come una donna lavoratrice e onesta. Il termine “onesta” (decent, in inglese) compare spesso nel frasario di Mrs. Edgar e questo evidenzia che per lei l’essere considerati rispettabili è una caratteristica molto importante, che viene posta sopra ogni altra cosa. Lo scarso entusiasmo di Marnie nei confronti del progetto della madre viene subito notato da Mrs. Edgar che infatti le chiede se non sia per caso gelosa della ragazzina suscitando in maniera ulteriore il risentimento di Marnie. La donna poi ribadisce che la famiglia di Jessie è una famiglia rispettabile dunque non vede nulla di male nell’accoglierla in casa propria. […]

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Marnie (Alfred Hitchcok 1964). Costruzione del personaggio femminile, modalità narrative, analisi linguistica

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Informazioni tesi

  Autore: Paolo Rondinelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Dario Tomasi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 87

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