La Prevenzione degli Infortuni in Ambito Ecclesiastico

Il tecnico della prevenzione nella sua accezione più generale è quella figura professionale la cui formazione specifica lo individua come il soggetto privilegiato ad esercitare, nell'ambito degli ambienti di vita e di lavoro, attività di vigilanza e soprattutto ispettiva.

In queste sue peculiarità il tecnico di prevenzione deve sviluppare tutte quelle tecniche che gli consentano, oltre all'applicazione della norma e quindi alla valutazione degli ambienti di vita e di lavoro così come la norma li ritiene idonei alle loro funzioni, di riuscire a guardare dentro e anche oltre, perché la prevenzione si attua nella verifica della conformità alla Legge, ma soprattutto nell'individuazione del rischio laddove è difficile vederlo.
Il Tecnico della Prevenzione deve anzi capire l'esistenza del rischio dove ancora non si è fatta l'esperienza pratica, ovvero dove il rischio, presente, non si è ancora manifestato non solo con infortuni, ma ancor più neanche con semplici incidenti (near miss).
Volendo usare un recente slogan lanciato da una campagna informativa dell'INAIL "i rischi sono come la polvere, stanno soprattutto dove non li vedi", questa è l'arte inscindibile ed irrinunciabile del Tecnico della Prevenzione, cioè di vedere dove altri non vedono ed è questo aspetto che consente di avere le ricadute maggiori sulla prevenzione, poiché permette di identificare sedi magari insospettate e insospettabili di esposizione a fattori di rischio potenzialmente dannosi negli ambienti di vita e di lavoro.

Una sorta di esploratore ante litteram e questo studio vuole mettere in risalto proprio come il Tecnico della Prevenzione, esaminando un luogo ben noto e vicino, riesca ad individuare, a seguito del percorso formativo effettuato, l'esistenza di rischi attraverso analisi nuove e originali finora trascurati.