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Centro Arte Moderna e Contemporanea, IL CAMeC di Spezia: Ricerca sulle modalità di gestione museale e valorizzazione del patrimonio artistico.

Il settore amministrativo del CAMeC

Il museo del CAMeC fa parte dell’Istituzione Culturale che è parte dell’Ente Strumentale del Comune di La Spezia, essendo soggetto alla loro normativa, non è un Centro autonomo ed è ordinato dal Regolamento Testo Unico degli Enti Locali.
Nel corso del XX secolo l’istituzione museo ha messo in atto un progressivo processo di desacralizzazione ancora oggi in corso. Con una mutazione di ruoli e di significati, il museo è sempre più rivolto a sedurre e conquistare il proprio pubblico offrendosi come un interessante spazio culturale e luogo del consumo.
L’arte svolge una funzione di prestigio per le aziende culturali, secondo precise strategie di immagine gestite con logiche manageriali. Il patrimonio artistico è propagandato come forma di miglioramento della qualità ambientale dell’attività lavorativa, e come contributo alla vita culturale pubblica. In tal senso sono importanti anche le donazioni ai musei, che concedono un ritorno di immagine.
Il lavoro del direttore dell’Istituzione per i Servizi Culturali di La Spezia consiste nel pianificare apposite strategie, partendo dall’individuazione degli obiettivi da valutare sulla base dei fattori che possono influenzarli, come le realtà politiche, sociali ed economiche all’interno delle quali si intende operare, il budget disponibile, le esigenze avanzate dal mercato e, di contro, le proposte della concorrenza con la quale è necessario confrontarsi per offrire e ottenere risultati superiori.
Inoltre si occupa della programmazione e della progettazione delle attività di tutti i centri che fanno parte dell’Istituzione, delegando per ognuno la parte amministrativa.
Questa riguarda le attività di supporto, la gestione del personale, la contabilità, i servizi generali, la raccolta fondi e le pubbliche relazioni.
Negli ultimi decenni c’è stata una forte crescita quantitativa dei musei di arte contemporanea, con il coinvolgimento sempre più diretto dei direttori proprio nell’ambito delle strategie di mercato, nel senso che la loro azione, al di là delle funzioni tradizionali di ordine culturale, tende ad essere sempre più essenziale nel rafforzamento delle quotazioni delle opere e nella costruzione delle carriere degli artisti.
I direttori dei musei, insieme ai conservatori di questi, hanno, per le loro scelte, le loro esposizioni e le loro acquisizioni, oltre che per la natura stessa delle loro valutazioni, la possibilità di intervenire su tutte le dimensioni del valore artistico. Si intende, dunque, che le loro azioni non possono non avere effetto sul mercato, così come essi non possono non essere influenzati da esso.
Si sottolinei l’importanza dell’autonomia di gestione delle istituzioni, che per funzionare bene devono essere libere da condizionamenti esterni.
Il direttore, per ciò che riguarda la sua politica espositiva, deve trovare un equilibrio ottimale fra le esigenze di un’azione culturale più innovativa e necessariamente elitaria, indirizzata all’attenzione degli addetti ai lavori e a quella di un pubblico relativamente ristretto di amatori d’arte, e le esigenze di un’azione più divulgativa, di più facile accesso per un pubblico allargato.
Qua la strategia consiste nel proporre iniziative diversificate, grandi mostre, individuali o collettive, ed esposizioni più agili per artisti emergenti, se poi le mostre sono in contemporanea, possono fare da traino le une con le altre.
Per il genere di manifestazioni ad alta spettacolarità, come per esempio Tinguely e Munari o Superfici Sensibili, è più facile trovare sponsor a cui interessa un ritorno di immagine della massima efficacia possibile; per attirare il grande pubblico si cerca di arricchire l’offerta culturale, in chiave più “democratica”, con visite guidate di carattere divulgativo, con cataloghi riccamente illustrati, depliant informativi e manifesti.
Il ruolo dei direttori dei musei è così importante perché incide allo stesso tempo sul piano culturale e su quello del mercato, in misura proporzionale al budget a disposizione per gli acquisti finalizzati allo sviluppo delle collezioni permanenti.
Per quanto riguarda il CAMeC, il responsabile ha l’incarico di organizzare il personale, controllare l’appalto per le vigilanze, seguendo regole previste per il Codice dei Contratti approvato dal Parlamento, l’appalto dei servizi museali, invece approvato dal Comune, e controllare periodicamente che la regolamentazione degli standard del museo sia in linea con quelli universali (riguardanti l’organico, la sicurezza e l’allestimento). [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Centro Arte Moderna e Contemporanea, IL CAMeC di Spezia: Ricerca sulle modalità di gestione museale e valorizzazione del patrimonio artistico.

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Informazioni tesi

  Autore: Anna Maria Messina
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Storia dell'arte e valorizzazione del patrimonio artistico
  Relatore: Maria Teresa Orengo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 196

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