Skip to content

Profili giuridici e contenuti professionali del social recruitment: Usa e Italia a confronto

Il social recruitment e i nuovi canali della ricerca del personale

È con la nascita ed il boom dei social media che anche il modo di cercare ed offrire lavoro sta cambiando. Piattaforme sociali, tra le cui più diffuse è possibile certamente annoverare Facebook, LinkedIn e Twitter, mettono a disposizione modalità maggiormente interattive, nonché creative, di favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro.
Appare difatti come "Stiamo assistendo alla naturale evoluzione di quelle che in un passato remoto sono state le inserzioni sui giornali (i famosi RPQ – Ricerca di Personale Qualificato) ospitate da rubriche tematiche come il Trova-Lavoro del Corsera o l'inserto Lavoro di Repubblica o Job24 sul Sole 24Ore. Nel passato recente il lavoro è transitato molto più velocemente e in forma dinamica attraverso i career sites: Monster, CareerBuilder, MioJob, Infojob, Job Rapido e chi più ne ha più ne metta, rappresentano oggi di fatto una tendenza al ribasso, perché non stimolano la discussione, il contatto diretto con l'azienda, la condivisione. Tutte le aziende stanno imparando ad aprire il proprio canale Twitter, Facebook o LinkedIn e in una sorta di "social-artigianato", con risultati più o meno interessanti, stanno testimoniando un'evoluzione importante, ma soprattutto un cambio di marcia notevole, fosse solo per la trasparenza e la condivisione democratica delle proprie opportunità. Ma soprattutto, pubblicano le proprie offerte su canali nei quali si può dialogare, laddove i candidati possono fare domande, chiedere approfondimenti sulla posizione, avere un contatto diretto con il selezionatore."
Difatti, il valore aggiunto che i profili sui social network hanno rispetto ad un tradizionale curriculum, è quello di risultare maggiormente affidabili, in quanto la loro forma pubblica rende la menzogna più facilmente confutabile nonché pericolosa. Oltre a ciò, il loro vantaggio è certamente quello di mettere in mostra le competenze, la professionalità e le caratteristiche di una persona, senza che necessariamente si debba esplicitare l'interesse alla ricerca di una nuova possibilità lavorativa.
Ma la vera rivoluzione copernicana di questi social network sta nella rete di relazioni che è possibile costruire: tramite Facebook, LinkedIn e Twitter è possibile "diventare amici", "collegarsi" e "diventare follower" di persone, organizzazioni e gruppi interessanti da un punto di vista professionale, rendendo più agevole la nascita di nuovi rapporti personali e/o professionali e abbattendo dunque i tradizionali muri spazio-temporali che nei secoli hanno ostacolato le relazioni tra le persone.
Nel 1973 il sociologo statunitense Mark Granovetter pubblicò un saggio dal titolo "La forza dei legami deboli" nel quale illustrava la teoria secondo la quale esiste una relazione tra la possibilità di trovare un posto di lavoro e la posizione della rete sociale occupata da un individuo. Granovetter realizzò a Boston un'indagine campione nella quale coinvolse diversi professionisti che avevano recentemente cambiato lavoro: egli chiese loro la frequenza con la quale avevano incontrato la persona che aveva dato loro il contatto o l'informazione utile a trovare la nuova posizione lavorativa. La scoperta del sociologo fu che solo il 16,7% degli intervistati aveva avuto contatti frequenti con tale soggetto, mentre il 55,6% ne aveva avuti solo occasionalmente. Granovetter dedusse quindi che fossero i legami deboli quelli maggiormente efficaci, in quanto forieri di un numero maggiore di risorse ed informazioni di quelle disponibili nella cerchia sociale ristretta di un individuo, ovvero i legami forti.
Il concetto che si pone a fondamento del social recruitment è il medesimo: i social network danno la possibilità di ampliare la propria rete sociale, potenziando i legami deboli e aumentando dunque esponenzialmente le possibilità di trovare un'opportunità di lavoro.
Appare difatti, come già precedentemente illustrato, che siano le relazioni personali ad essere il canale vincente per ottenere un'offerta di lavoro (il 35% degli occupati nel 2010 aveva trovato la propria occupazione in questo modo), mentre le agenzie per il lavoro ed i CPI sono in fondo alle classifiche (2% e 3% degli occupati).
Per l'appunto, il 77% degli Italiani quando è alla ricerca di un'opportunità lavorativa si rivolge ad amici e parenti, contro il 29% che si rivolge ai CPI ed il 17% che si rivolge ad agenzie di intermediazione.
Ne consegue che gli strumenti dunque che coniugano la possibilità di ampliare le reti di relazioni sociali e le possibilità di trovare offerte di lavoro, sembrano destinate ad essere sempre più ascendenti, pur comportando l'esigenza di un forte adeguamento culturale sia da parte di chi cerca lavoro che da chi lo offre.
Tuttavia, "il passaggio dalle bacheche ai siti di social network comporta un cambiamento di prospettiva, anche se il processo è più lento di quanto ci si possa aspettare. Il simbolo più evidente di questo passaggio è la morte (annunciata) del curriculum."
Grazie difatti alle innovazioni tecnologiche nonché alle innumerevoli informazioni, professionali e personali, che tali social network permettono di condividere con l'intera rete di conoscenze di una persona, il tradizionale modello di curriculum vitae sta lentamente cedendo il passo. Limitando gli esempi, in quanto questo argomento verrà trattato più ampiamente nel capitolo dedicato alle modalità con cui i candidati si costruiscono un proprio personal branding, è comunque bene illustrare una veloce panoramica di quelle che sono gli ultimi modelli all'avanguardia di curriculum vitae.
Un esempio piuttosto diffuso, soprattutto in America, è il cosiddetto twesume, il cv in formato Twitter, in cui l'utente, nei 140 caratteri messi a disposizione dal social network, può provare a dare ai propri follower una breve ma efficace descrizione di sé e delle proprie caratteristiche professionali. Altre applicazioni, come ad esempio www.cvgram.me, consentono di rimodellare il proprio cv sotto forma di infografica, modificandone così la tradizionale forma grafica.
Ancora, numerosi creativi utilizzano queste piattaforme per creare delle vere e proprie campagne pubblicitarie con cui dare risalto alla propria professionalità. È il caso ad esempio di Alec Brownstein, pubblicitario newyorkese che si è servito della pubblicità di Google per far sì che, ogni qualvolta un top Creative Director si fosse cercato su un motore di ricerca, comparisse il seguente messaggio "Googling yourself is a lot of fun. Hiring me is fun, too."
Tuttavia il passaggio definitivo dal vecchio modello di cv sarà lento e progressivo, e al momento sono nate forme di curriculum che affiancano alla tradizione le moderne tecnologie: è il caso ad esempio di www.about.me, sito che consente di creare una versione digitale del tradizionale biglietto da visita.
Seppur un passo indietro rispetto agli altri Paesi, anche l'Italia sta ad ogni modo familiarizzando con il mondo del social recruitment, e, secondo l'indagine 2013 "Il lavoro ai tempi del #socialrecruiting e della #digitalreputation" compiuto da Adecco, i social network maggiormente utilizzati nel processo di recruiting sia dai datori di lavoro che dai candidati risultano essere Facebook, Twitter e LinkedIn.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Profili giuridici e contenuti professionali del social recruitment: Usa e Italia a confronto

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Carlotta Piovesan
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  Facoltà: Economia
  Corso: Relazioni di Lavoro
  Relatore: Michele Tiraboschi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 110

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

employer branding
e-recruitment
agenzie per il lavoro
general electric
linkedin
digital reputation
social recruitment
ricerca di personale
randstad usa
pinterest

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi