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Le strategie aziendali dei produttori di format televisivi in Italia

Il vantaggio dell'autoproduzione da parte di Rai e Mediaset

Nel corso del lavoro è stato evidenziato come il mercato dei format si caratterizzi per la presenza di particolari elementi di rischio. Infatti, la produzione del format comporta l'assunzione di due oneri: quello relativo all'anticipazione delle risorse necessarie alla sua realizzazione e quello aleatorio legato al suo successo di pubblico e alla sua auspicata commercializzazione.

Sulla base di queste considerazioni è possibile creare una "piramide del rischio" del format. Alla sua base si collocano i suoi ideatori, su cui grava esclusivamente il rischio di un insuccesso professionale. A metà della piramide vi sono le emittenti buy, vale a dire quelli che acquistano il format e si occupano della sua localizzazione. Al vertice della piramide vi sono gli auto-produttori, ossia le emittenti che ideano e producono i format. Questi sono, tra tutti i soggetti che gravitano in tale settore, quelli connotati da un maggiore rischio di natura finanziaria e professionale.

La scelta di ideare e di produrre un format in piena autonomia espone a rischi rilevanti dal punto di vista finanziario. Però, questa opzione consente la commercializzazione del programma e una serie di operazioni di co-marketing in grado di assicurare ritorni significativi.

In Italia, attualmente Rai e Mediaset presentano una diversa strategia di approvvigionamento dei format. La rete televisiva nazionale ha una strategia maggiormente orientata al make e fa meno ricorso ai programmi di acquisto. Nel 2014, ad esempio la produzione interna di intrattenimento (serie Tv, giochi, ecc.) copriva il 76% della programmazione. Al contrario Mediaset presentava una strategia orientata all'acquisto, anche se le tre reti presentano una diversa proporzione di dipendenza dall'esterno: se per Rete4 e Italia1 i programmi di acquisto pesavano per il 60-65%, questo valore si riduceva al 35% per Canale5.

Mediaset costituisce tradizionalmente uno dei maggiori acquirenti nel mercato mondiale dei format. Del resto, la rete televisiva ha predisposto una strategia a "doppio binario" per la televisione in chiaro e per quella a pagamento. Entrambi questi tipi di offerta richiedono format da proporre in esclusiva in Italia (prima opzione), ma alcuni programmi messi in onda sulle televisioni a pagamento vengono riproposti, dopo qualche anno, anche sulla televisione in chiaro (seconda opzione).

La strategia make della Rai è stata determinata, negli ultimi anni, anche dalla crescita piuttosto lenta del mercato delle società di produzione specializzate nell'intrattenimento. Basti pensare che come attesta la ricerca "Il valore della produzione. L'intrattenimento come risorsa economica e culturale", nel 2015 il settore della produzione indipendente di format ha conseguito solo il 3,9% dei ricavi dell'intero comparto televisivo, contro l'8,8% registrato in Gran Bretagna. Inoltre, se il Regno Unito ha esportato nello stesso anno 122 nuove proposte di programmi televisivi, i producer italiani si sono fermati a 24 (tra cui "Unti e Bisunti" e "Il Boss delle Cerimonie").

La limitata offerta interna e la diffidenza verso le produzioni internazionali (che presentano oltretutto un formato di durata "ridotta" rispetto alle esigenze dei palinsesti italiani) hanno spinto la Rai ad avviare una strategia di produzione interna. Nello specifico settore dei reality show, i format di origine make della Rai sono meno numerosi di quelli di Mediaset.

Questa tendenza alla produzione interna è ancora più evidente se si sposta l'attenzione sulle fiction. Basti pensare al notevole successo riscosso da una serie di produzioni Rai come Un medico in famiglia, Don Matteo e Un posto al sole. Una stagione può essere composta da quindici a più di cinquanta episodi. Si è già ricordato come la produzione interna, realizzata e finanziata in proprio dalle imprese televisive, richieda risorse e strutture produttive generalmente consistenti, permettendo però di avere alcuni programmi in esclusiva. La fiction, cosiddetta domestica, rappresenta, inoltre un indotto rilevante per l'industria audiovisiva italiana.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Le strategie aziendali dei produttori di format televisivi in Italia

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Informazioni tesi

  Autore: Piero Grumelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Scienze Manageriali
  Corso: Scienze dell'economia e della gestione aziendale
  Relatore: Francesco De Luca
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 51

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