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William Seward Burroughs e David Cronenberg: una relazione virale

Insetti, virus e mad doctors

Venite subito ad assistere al più grande spettacolo della terra. Lo spettacolo biologico. Tutti gli essere che avete immaginato nei vostri sogni più sfrenati e più sudici sono qui e vostri purché paghiate. Paghiate il prezzo biologico capite il denaro qui non ha valore…
W.S. Burroughs “Sterminatore!” (1973)

«Ero un insetto che aveva sognato di essere un uomo, e il sogno mi era piaciuto. Ma adesso il sogno è finito e l’insetto sono io.»
Seth Brundle, interpretato da Jeff Goldblum, protagonista di La Mosca.

Bill non è un insetto, o non ancora almeno, ma vive in mezzo agli insetti: lavora in un’impresa di disinfestazione che dà lavoro a persone ridotte ad un’esistenza larvale da ogni genere di disgrazia e malattia, abita in una stamberga sporca e infestata da blatte e si inietta il piretro a loro destinato.
Sotto l’effetto della polvere gialla comincia ad accusare le prime allucinazioni, di cui è lui stesso a farci partecipi, e poco a poco, come per una specie di contagio, l’universo si disgrega e il mondo esterno diviene la proiezione degli incubi e delle ossessioni della sua mente drogata.
L’insetticida per scarafaggi si comporta come i virus inoculati dai primi Mad Doctors cronenberghiani, che contaminano gli organismi, alterano irreversibilmente i corpi e le menti, innescano mutazioni e contaminazioni. In Pasto Nudo, lo scienziato fuori scena è lo stesso protagonista: Bill Lee trasforma se stesso in una cavia da laboratorio, su cui sperimentare ogni tipo di sostanza, anzi “una droga che non esiste”, e proietta sull’ambiente circostante le metamorfosi che avvengono in lui. è il mondo esterno a tramutarsi in un’inter-zona tra la realtà e il delirio, dove le cose diventano esseri e gli insetti, che per professione dovrebbe sterminare, si trasformano nei suoi padroni e controllori. Tuttavia sappiamo che Bill fa uso di polvere gialla insieme alla moglie e vi si è assuefatto proprio come gli scarafaggi: forse è lui stesso che, come Seth Brundle, si sta trasformando in insetto?
Forse le macchine da scrivere che assumono le sembianze di ripugnanti blatte, non sono altro che appendici del suo corpo disintegrato dalla droga e ricompostosi altrimenti? Fin dalle prime scene, Cronenberg, facendo proprie frasi, immagini e metafore dell’universo letterario burroughsiano, ci suggerisce le correlazioni droga-piretro, scarafaggio-tossicomane, mutazione-creatività. “è un viaggio molto letterario. Hai presente Kafka? Ti trasformi in un insetto” spiega Joan a Bill, che l’ha sorpresa ad iniettarsi insetticida sul seno, e subito dopo i colleghi della disinfestazione lo derideranno: “se vuoi mettere su peso devi passare dalla tua dieta di polvere gialla a qualcosa di buono a base di fluoruro”. Bill ha perso il controllo del proprio corpo e delle proprie percezioni a causa della dipendenza da piretro e sta mutando in insetto, come i tossici di Burroughs.
Ha intrapreso lo stesso percorso kafkiano di Seth Brundle, ma, essendo uno scrittore, seppur inconsapevole, riesce a trasferire le sue impressioni-allucinazioni sulla pagina scritta e a fare di questa mutazione un’esperienza letteraria.
L’immagine dell’insetto è centrale sia nell’opera del cineasta, che in quella dello scrittore, con connotazioni solo in parte dissimili. In seguito al mestiere di disinfestatore, gli insetti forniscono a Burroughs una potente metafora per il suo lavoro, assurgendo a simbolo d’invasione, in un pastiche kafkiano che suggerisce l’idea di un’umanità prossima alla malattia. Immagini orripilanti di blatte, millepiedi e rettili, descritti con la minuziosa perizia scientifica di uno zoologo si susseguono nell’universo allucinatorio e fantascientifico di questo autore. Se già nella novella “Sterminatore!” stabilisce l’equazione tossicomane-scarafaggio, in Pasto Nudo, la metafora s’incarna: la varia umanità di Interzona è un miasma di dipendenze e malattie che trasformano i volti in “facce silenziose, chiazzate da abiette assuefazioni e cupidigia da insetti” con “occhi neri, vuoti e avidi, occhi da insetto senza sogni”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

William Seward Burroughs e David Cronenberg: una relazione virale

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Informazioni tesi

  Autore: Daniela Mancinelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: Arti e scienze dello spettacolo
  Relatore: Antonella Ottai
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 224

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Parole chiave

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william burroughs
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