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Un nuovo approccio di ''private equity'' per le PMI italiane: il Fondo Italiano d'Investimento

Interventi legislativi di stimolo (o di freno) alle operazioni di M&A

Il legislatore è spesso intervenuto in materia con provvedimenti tesi, da un lato, a semplificare le procedure di aggregazione o fusione e, dall’altro, ad introdurre incentivazioni fiscali che le favoriscano. In questo secondo campo però gli interventi sono apparsi spesso contraddittori e in contrasto con altri, effettuati anche in tempi non lontani. Soprattutto in campo fiscale, le imprescindibili esigenze della finanza pubblica hanno talora provocato delle marce indietro, con l’introduzione di norme penalizzanti, in un processo che dovrebbe invece, in modo armonico, lavorare nel senso di una sempre maggiore incentivazione dei processi aggregativi. Le operazioni di merger con la tecnica del LBO iniziarono a svilupparsi in Italia nella seconda metà degli anni ’80. All’epoca non esisteva una normativa che regolasse il comparto, ad eccezione degli articoli del Codice Civile che tuttora sanciscono il divieto di acquisto di azioni proprie e di assistenza finanziaria ad esso relativa9 e che negli anni successivi avrebbero portato a sentenze molto discusse in materia.Questo vuoto legislativo favorì il proliferare di operazioni aventi natura esclusivamente elusiva e poste in essere allo scopo di rivalutare le immobilizzazioni senza oneri fiscali nonché di rendere palesi e distribuire ai soci, sempre senza oneri, quote di riserve e di “avviamento” formatesi nel tempo.Ben presto il legislatore iniziò ad intervenire con provvedimenti tesi ad introdurre normative atte a selezionare da un lato i reali processi di aggregazione e a disincentivare dall’altro l’uso eccessivo dell’indebitamento, limitando la deducibilità degli oneri finanziari. In questa sede ci sembra utile limitarci a riepilogare gli interventi più significativi in materia:
• la riforma del diritto societario del 2003 che finalmente introduce, con l’art. 2501-bis, la definizione di “fusione a seguito di acquisizione con indebitamento”. La norma stabilisce una serie di incombenze necessarie a stabilire la legittimità di un progetto di fusione, in presenza della quale vengono meno tutti i divieti tuttora previsti dalla Legge (vedi ancora note 9 e 10);
• il D.L. 35/2005 che introduce il cosiddetto “premio di concentrazione”, consistente in un contributo pari al 50% delle spese sostenute per studi e consulenze finalizzate ad aggregazioni, riservato ad imprese appartenenti alle PMI;
• la Legge finanziaria 2007 che introduce, per gli anni 2007 e 2008, una deroga al principio generale della neutralità fiscale, consentendo la deducibilità fiscale del solo disavanzo di concambio, e non di fusione, con il limite del 37,25% dell’importo di 5 milioni ed esercitabile una sola volta;
• infine, la finanziaria 2008 che, oltre ad introdurre un nuovo criterio di deduzione degli interessi passivi e a ridurre le aliquote di Ires e Irap, ripristina la possibilità di affrancamento del disavanzo di fusione, imputato ad immobilizzi, per mezzo del pagamento di un’imposta sostitutiva oscillante tra il 12% e il 16% dei maggiori valori, pagabile in 3 annualità, e purchè gli immobilizzi in questione non vengano alienati entro il quarto anno successivo.
Ci sembra importante sottolineare che gli ultimi interventi di una certa portata in materia, inclusa la riduzione a beneficio delle imprese del famoso “cuneo fiscale”, siano da ascrivere ad un governo di centro-sinistra, per giunta traballante e prossimo alla caduta. Resta il fatto che gli interventi succedutisi negli anni appaiono spesso frammentari e comunque inadeguati a dare uno stimolo forte al mercato del M&A italiano.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Un nuovo approccio di ''private equity'' per le PMI italiane: il Fondo Italiano d'Investimento

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Informazioni tesi

  Autore: Davide Scortegagna
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Verona
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Ugo Lassini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 106

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