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La presenza cinese in Africa: luci e ombre della sua influenza sui processi di sviluppo

Investimenti petroliferi della Cina in Africa

L'arrivo e il profondo coinvolgimento delle NOCs cinesi in Africa ha portato a cambiamenti rivoluzionari nel settore petrolifero del continente.
Questi cambiamenti sono particolarmente osservabili nel Golfo di Guinea. Nel corso degli accertamenti sulle giacenze petrolifere della regione si è giunti ad una stima delle sue riserve di circa 50 miliardi di barili, appena sotto il 5 % delle riserve mondiali di petrolio. Un ruolo cruciale è stato giocato dagli esperti e da innovazioni tecnologiche come la ultra-deep water machine. La prima grande scoperta utilizzando questo strumento è stato il Girassol oilfield, enorme riserva petrolifera in Angola, nell'Aprile 1996. Nel giro di tre anni ci sono state circa 25 scoperte di questo tipo, uno dei tassi di scoperte più veloci al mondo. In questo contesto le compagnie cinesi sono riuscite sorprendentemente ad ottenere importanti punti d'appoggio nel Golfo di Guinea, soprattutto in Angola e Nigeria, battendo la concorrenza occidentale e introducendo un grosso fattore di cambiamento.
In ogni caso la loro prima fermata africana (1996) è stato il Sudan, stato che gode di pessima reputazione da parte degli stati Occidentali e assai marginalizzato da questi negli anni '90. La CNPC istituì una partnership con la Talisman, una compagnia petrolifera canadese, e con la Malaysia's Petronas, diventando l'investitore principale nella Greater Nile Petroleum Operation Co. Dal punto di vista cinese infatti non vi era simpatia per l'esclusione del Sudan da parte dell'Occidente. Il governo cinese ha, quindi, preso al volo l'occasione e ha gettato le sue radici nel paese, approfittandone fintanto che il paese si trova nella lista nera internazionale. Ed ha avuto successo. Il Sudan è infatti il maggior sito di estrazione cinese.
Il Sudan è un caso esemplare del modus operandi cinese nell'industria petrolifera africana: innanzitutto manifesta la volontà della RPC di non farsi condizionare nelle sue scelte commerciali da alcun tipo di vincolo, scegliendo come partner commerciali anche paesi bollati dall'occidente; in secondo luogo mette in luce il carattere avventuroso delle NOCs cinesi che esplorano mercati ancora non sfruttati, regioni trascurate, punti malfamati, investendo in luoghi che scoraggiano la maggior parte delle compagnie petrolifere. L'esperienza del Sudan mostra la capacità della Cina di fornire “pacchetti completi” che includono promesse di sviluppo, linee di credito e investimenti in infrastrutture e altri settori che solitamente sono commercialmente non contemplati da altre compagnie e in cui anche i donatori occidentali non sono interessati. Ad esempio, recentemente in Nigeria la CNOOC ha offerto, oltre ai $ 2 miliardi per acquistare una quota di partecipazione del 45% nel blocco petrolifero del Delta del Niger, $ 2.7 miliardi da spendere in progetti di sviluppo, riuscendo così ad assicurarsi la concessione.
Come mostra il caso della Nigeria, un aspetto chiave degli accordi commerciali stipulati dai cinesi riguarda le generose offerte che vi si accompagnano, differenziandosi notevolmente dalle altre compagnie. In tutto ciò consiste il citato “pacchetto completo”.
Le compagnie petrolifere cinesi possono permettersi questo comportamento grazie all'accesso a finanziamenti economici attraverso banche statali, situazione che dai critici è stata denominata “finanza rapace”.
Come nota l'Economist, il fatto che le NOC siano collegate allo stato significa che il costo del capitale è vicino allo 0: questo fa sì che non necessitano sempre di un ritorno commerciale e non sono pressati dalla necessità di ripagare i prestiti alle banche statali. L'Economist conclude “Sebbene non abbia senso in una economia razionale, l'abbondante liquidità domestica e […] le riserve straniere fanno pensare che questo nonsenso andrà avanti ancora per molto”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La presenza cinese in Africa: luci e ombre della sua influenza sui processi di sviluppo

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Informazioni tesi

  Autore: Pandora Puccioni
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: studi interculturali
  Relatore: Maria Omodeo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 58

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