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La Fatturazione Elettronica e Sistemi IT Nel Contesto Europeo: Analisi di un caso aziendale

L’e-invoicing e il “mercato unico europeo”

La fatturazione elettronica fin dal primo giorno in cui è venuta alla luce è stata soggetta ad un unico e globale obiettivo: divenire il metodo prevalente di fatturazione in Europa. Tutto questo sta pian piano realizzandosi con metodi e tempi che sono differenti da Paese a Paese.

Come per la maggior parte dei casi, e non fa eccezione la fatturazione elettronica, in Italia ci si riesce sempre a complicare la vita però. Anche per quanto riguarda le normative che hanno fatto seguito alla direttive comunitarie in tema di fatturazione elettronica e conservazione sostitutiva l’Italia ha avuto il demerito di renderne confusionaria e infinita l’applicazione pratica, come attraverso l’utilizzo della firma digitale che è rappresenta una “complicazione” tutta italiana. Dall’altro lato bisogna invece dare merito all’Italia di essersi mossa per la prima volta con un certo anticipo rispetto ad altri paesi Europei, salvo poi ritardare infinitamente l’introduzione effettiva delle regole tecniche che l’avrebbero resa applicabile ad esempio nello sviluppo per il settore pubblico già avviato ai sensi della legge 244/2007.

In tutti i Paesi europei la conservazione dei documenti, soprattutto fiscali o relativi al personale, è un obbligo legale quale che sia la natura dei documenti stessi. I documenti elettronici firmati hanno ormai un valore legale identico a quello dei documenti cartacei e sono dunque sottoposti allo stesso regime di questi ultimi in relazione alla durata della loro conservazione. Il fenomeno della fatturazione poi non riguarda solo l’Italia, ma molti esempi positivi possono essere riscontrati in numerosi Paesi europei e, se si tiene conto di quanto scritto in tema alla interoperabilità “cross border” delle fatture, diventa buona norma dare un’occhiata e prendere appunti. In Italia in media il 20% delle fatture di un’impresa sono estere o fatte per l’estero (è pur vero che in gran parte si tratta di fatture esenti che non devono essere usate per recuperare l’IVA) ma il problema è che i i Paesi membri dell’Unione hanno implementato la direttiva comunitaria in modo diverso; insomma non è detto che una fattura elettronica italiana relativa ad una esportazione in Germania vada bene all’autorità tedesca.

A tal riguardo opera anche la comunicazione della Commissione europea “Il piano d’azione europeo per l’E-government 2011-2015” che in un ambito di valorizzazione di un’amministrazione digitale intelligente, sostenibile ed innovativa ha proposto nuovi piani d’azione in base alla quale gli stati membri dovranno allineare entro il 2013 i rispetti quadri nazionali di interoperabilità con quelli applicabili in Europa, mentre le Pubbliche Amministrazioni dovranno promuovere l’e-government affinché, entro il 2015, il 50% dei cittadini e l’80% delle imprese utilizzino i servizi e-government.
Nella pratica il presente piano d’azione prevede, per quel concerne le tematiche prese in considerazione fino a questo punto, che si diffonda in tutta l’UE l’utilizzo di sistemi di identificazione elettronica e quindi una revisione della direttiva sulla firma elettronica, fornire servizi per rispondere in modo più efficace e concreto alle esigenze concrete degli utenti, garantendo ad esempio la trasmissione rapida e sicura di documenti e informazioni in formato digitale. La Commissione però precisa anche che come da accordi ad essa spetta il compito di creare le condizioni favorevoli e di coordinare le azioni degli Stati membri, ma che spetta ai governi degli stati stessi il ruolo principale nell’applicazione delle misure approvate. Per incentivare lo sviluppo dei servizi transfrontalieri di amministrazione digitale e per contrastare la carenza di infrastrutture, architetture e orientamenti comuni, sarà necessario sviluppare una visione e delle norme comuni.
Ad oggi i tassi d’adozione della fatturazione elettronica sono relativamente bassi e variano considerevolmente da Stato a Stato. Mentre il 23% delle imprese dichiara di ricevere o inviare fatture elettroniche (tra l’8% e il 41% nell’UE), il numero di scambi di fatture strutturate rimane ancora basso, soprattutto nelle PMI. [...]

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La Fatturazione Elettronica e Sistemi IT Nel Contesto Europeo: Analisi di un caso aziendale

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Informazioni tesi

  Autore: Matteo Rossi
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economico-aziendali
  Relatore: Massimo Polliforni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 191

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