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Valorizzazione e restauro dell’isolato di S. Teodosio a Torino

L’espansione verso i borghi limitrofi

La porzione di territorio tra Piazza Vittorio Veneto e l’attuale borgo Vanchiglia, che si sviluppa in direzione Nord-Est partendo da Corso S. Maurizio, è stata oggetto di sviluppo dagli inizi dell’Ottocento in poi, in particolare dal 1835 ha inizio il completamento, degli isolati verso le vie trasversali e quelle retrostanti la piazza. I privati che costruiscono sono lasciati liberi non solo da indicazioni di priorità, ma anche di “praticarvi quell’ordine di architettura” che sarebbe loro “parso di maggiore convenienza”.
La favorevole congiuntura economico-edilizia per la città portò alla seconda fase di costruzione degli isolati della piazza. In un primo tempo avvenne la prosecuzione dei corpi alti previsti sul perimetro degli isolati, lungo le vie trasversali alla piazza e le vie retrostanti la piazza stessa; in un secondo tempo,invece, vennero eseguiti degli interventi riguardo i sopralzi dei corpi bassi che dividevano i diversi cortili all’interno degli isolati. Il rialzo consisteva nella ricostruzione della parte superiore dei corpi bassi a manica semplice addossati al perimetro del lotto, sino a raggiungere il limite di altezza ammesso dalle convezioni tra confinanti. La soluzione più utilizzata, al fine di sfruttare tale possibilità, fu l’adozione di una copertura in lastre di pietra (lose), che consentiva minori pendenze rispetto a quella in tegole. Uno degli obiettivi dell’espansione, oltre Corso San Maurizio, è quello di mitigare quell’effetto barriera creato dagli edifici con una destinazione d’uso prettamente militare e di servizio. Infatti, l’espansione verso Corso San Maurizio risente in modo marcato della presenza del Quartiere dei Macelli di Po (situato tra le vie Pescatore, Vanchiglia, Verdi e Giulia di Barolo) e degli edifici industriali e militari localizzati in Via Po e Via Verdi.
Durante la progettazione e la costruzione dei singoli palazzi, i realizzatori delle diverse case curano, in modo dettagliato, la loro integrazione con gli edifici adiacenti, particolare già evidente dall’impostazione della pianta. Grazie all’organizzazione dei cortili e dei fabbricati interni più bassi, si ottiene un grande spazio comune, all’interno dell’isolato, tutelato da convenzioni tra i diversi confinanti.
Secondo quanto affermato in precedenza, a differenza degli edifici che si affacciano in prima fila sulla piazza con un disegno architettonico esterno uniforme, per gli edifici collocati sulla seconda e terza fila, la scelta del disegno architettonico viene operata dai singoli costruttori.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Valorizzazione e restauro dell’isolato di S. Teodosio a Torino

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Calzolaro
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Politecnico di Torino
  Facoltà: Architettura
  Corso: Scienze dell'architettura e dell'ingegneria edile
  Relatore: Chiara Lucia Maria  Occelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 30

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