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Studio per la riqualificazione paesaggistica del Borgo Sant'Antonio (PG)

L’evoluzione nel tempo degli orti e della loro destinazione d’uso

Tracciare quella che è stata l’evoluzione formale e d’uso degli orti presenti a ridosso delle mura del Borgo Sant’Antonio è risultato essere un procedimento di non facile attuazione. Documenti di archivi storici, consultazioni di testi antichi di storia locale, confronti fra le vecchie piante del Catasto Gregoriano e quelle del catasto attuale hanno consentito di portare a termine questa ricerca. Molto spesso i dati ricavati si riferivano agli edifici adiacenti a queste aree verdi, e solo talvolta facevano riferimento anche a quest’ultime. Quello che è stato possibile delineare e descrivere è stato preso in primis dalle planimetrie stilizzate eseguite dal 1500 in poi da parte di diversi incisori e ingegneri dell’epoca che hanno ritratto nelle loro opere l’intera città di Perugia così come appariva allora; quindi dalle carte catastali appartenute al Catasto Chiesa (1727-1734) e al Catasto Gregoriano (1835-1870); infine, per ultimo, ma non per importanza, dalle descrizioni di Perugia rinvenibili all’interno dei libri di storia locale, oltre che da recenti studi compiuti sulla zona da parte del Comune di Perugia. Il problema vero si è verificato nel momento in cui le indicazioni ricavabili dalla cartografia e dai testi non riguardavano specificatamente l’area del Borgo, ma più estesamente tutti gli spazi verdi urbani: pertanto, in quei casi, non è stato possibile fare un discorso che riguardasse solo l’area d’interesse, ma sono state tratte delle considerazioni generali. Iniziando con l’analisi della cartografia, e prendendo subito in considerazione le diverse planimetrie a disposizione, una delle prime è sicuramente quella eseguita da parte del pittore Hoefnagel e incisa su rame da parte degli incisori Braun e Hoogembergh nel 1574. In questa incisione, intitolata “Perusia. Gratum musis in tuscia domicilium”, è possibile notare che tutti i borghi di Perugia erano caratterizzati dalla presenza di ampi spazi verdi, simbolo di una progettata espansione urbana, che all’inizio del ‘300 era ancora ipotizzabile e che poi le vicende storiche hanno invece bloccato. Le stesse aree verdi e la stessa morfologia urbana sono ricavabili nella planimetria disegnata da Giorgi, rilevata dall’ing. Gambini e incisa da Canacci nel 1826 .

Questo brano è tratto dalla tesi:

Studio per la riqualificazione paesaggistica del Borgo Sant'Antonio (PG)

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Informazioni tesi

  Autore: Daniele Cagiola
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Corso: Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali
  Relatore: Aldo Ranfa
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 151

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Parole chiave

paesaggio
verde urbano
perugia
riqualificazione
analisi storica
orti urbani
borgo sant'antonio
ricerca architettonica
censimento specie vegetali
pick our own
toponomastica viabilita'
orti medievali
percorso guidato

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