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Il Coordinatore Pedagogico e il gruppo educativo nei servizi per la prima infanzia

L’importanza del coordinatore nel gruppo di lavoro

Il lavoro di coordinamento è sostenuto dall’obiettivo di creare un legame tra i diversi servizi in una prospettiva che si rende comprensibile nell’elaborazione di un progetto coerente volto a realizzare una “cultura comune” degli stessi (Musatti, Mayer, 2003). Questo lavoro che coinvolge i coordinatori, consiste principalmente nell’organizzazione di occasioni d’incontro tra gli operatori e nello stimolare attività collegiali.
Il coordinatore esplica le sue funzioni in stretta connessione al gruppo educativo in una relazione circolare. Sicuramente, quando parliamo di gruppo, è facile capire che ogni persona che ne fa parte porta con sé un bagaglio d’idee, esperienze e convinzioni diverse. Per quando l’impronta pedagogica sia condivisa, esistono sempre all’interno di un gruppo realtà personali in continuo cambiamento, per questo è difficile a volte capirsi, comprendere e soprattutto condividere.
La comunicazione è l’unico mezzo per costruire relazioni proficue, comunicazione intesa come processo circolare d’influenzamento reciproco che ha bisogno, per essere positiva, di una regia, una strategia e, individualmente, di una grande consapevolezza di sé. Nel gruppo ogni individuo fa la sua parte nella misura in cui si pone con coscienza rispetto alle proprie risorse personali, al proprio controllo emotivo, ai giudizi e pregiudizi che ha sulle persone, al potere degli influenzamenti e così via. Conoscersi e conoscere chi ci sta accanto ci permette di gestire al meglio la comunicazione, diventa perciò debito che il coordinatore possieda una certa consapevolezza di sé e nondimeno conosca ogni membro del gruppo.
Il coordinatore pedagogico assume in relazione al gruppo un ruolo ben specifico. La definizione corrente di ruolo lo enuncia come l’insieme di norme e attese che convergono su un individuo che occupa una posizione organizzativa. Il ruolo si può analizzare attraverso specifiche competenze suddivise in: area specialistica, cioè tutto ciò che si deve sapere per ricoprire quel ruolo; area della competenza procedurale, in altre parole la capacità di realizzare tutte le fasi lavorative utilizzando al meglio le risorse e i mezzi a disposizione affrontando cambiamenti e proponendo sperimentazioni; area dell’attività relazionale, intesa come capacità di lavorare con gli altri, curare i rapporti interpersonali, gestire le tensioni emozionali sapendo che la comunicazione sarà l’elemento strategico per il benessere collettivo (Toni, 2013).
Il coordinatore pedagogico, in merito al gruppo, deve offrire condizioni e strumenti adeguati per lavorare insieme, iniziando a riflettere sulla propria esperienza lavorativa e poi estendendo la riflessione agli altri membri. Occorre saper riconoscere oltre che le proprie emozioni anche quelle degli altri, sviluppare un rapporto empatico, che sia di motivazione per ciascuno in modo da influire positivamente su tutta la sfera delle relazioni di gruppo.
Il lavoro del coordinatore pedagogico nei confronti del gruppo è di creare uno spazio di confronto che promuove il riconoscimento delle differenze individuali in una progettualità condivisa. Gestire il confronto e lo scambio è necessario per l’acquisizione di maggiori competenze da parte del singolo con conseguente aumento della produttività, poiché si mettono in circolo più abilità da diversi soggetti e più modi di vedere la medesima situazione. Il continuo confronto, inoltre, obbliga ciascuno ad adottare il punto di vista dell’altro e ciò contribuisce ad accrescere le competenze relazionali.
Nel gruppo educativo il coordinatore deve saper creare uno spazio di appartenenza, dove ogni partecipante si senta accolto e abbia la possibilità di avere e dare un appoggio reciproco nei momenti di difficoltà. L’opportunità di estrinsecare i propri vissuti e la propria dimensione affettiva consente alle educatrici di sentirsi parte di un tutto, mantenendo sempre il rispetto della propria individualità.
Il gruppo si pone come uno spazio di elaborazione creativa, dove il coordinatore ne dirige la circolazione delle idee, la condivisione delle azioni e dei concetti e permette un funzionamento più libero del pensiero divergente.
Il coordinatore pedagogico deve tener presente che il gruppo è un contenitore emotivo all’interno del quale condividere emozioni, sensazioni, dubbi, disagi e difficoltà. L’aspetto che il coordinamento deve curare è quello di favorire il libero scambio e flusso di vissuti senza sentirsi giudicati, in un clima di confronto positivo.
[…]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Coordinatore Pedagogico e il gruppo educativo nei servizi per la prima infanzia

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Informazioni tesi

  Autore: Daria Minighetti
  Tipo: Tesi di Master
Master in Coordinatore Pedagogico di nidi e servizi per l'infanzia
Anno: 2018
Docente/Relatore: Nadia Oliva
Istituito da: Università Telematica "Giustino Fortunato"
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 28

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