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Risorse software libere e cloud computing nel settore pubblico

L’improduttività derivante da problemi informatici

Una ricerca condotta da AICA e SDA Bocconi nel 2003 ha concluso che la perdita di produttività derivante dall’inadeguata preparazione delle risorse umane sull’uso appropriato dell’ICT, risulta dell’ordine dei 15 miliardi di euro ogni anno.
Questa spesa è stata definita come “costo dell’ignoranza informatica” per il nostro Paese. Successivamente il gruppo di ricerca ha rivolto la sua attenzione su un’area di grande rilevanza sociale qual è la Sanità, cercando di capire se anche in questo comparto, l’ignoranza informatica determina conseguenze simili.
Alla ricerca è stato chiesto di indicare quanto tempo essi “perdevano” durante il lavoro per problemi con i computer, o con le reti. I rispondenti al questionario hanno dichiarato che nella maggior parte dei casi tale perdita di tempo non supera i 60 min.

Tuttavia elaborando le risposte si ricava come media pesata un valore di 69 min per settimana. L’escursione di questo valore da un minimo di 10 minuti ad un massimo di 240 minuti molto elevato, denota scarsa omogeneità del contesto: la variabilità potrebbe derivare da livelli di conoscenza informatica degli utenti molto disuguali. Va anche osservato che l’uso o meno della strumentazione dipende per talune categorie (personale medico e infermieristico) dalla propensione, o capacità individuale, a utilizzare direttamente la tecnologia piuttosto che lasciare ad altri il compito di interagire con l’informatica.
Il tempo improduttivo deriva fondamentalmente da tre diverse cause: motivazioni tecniche (come guasti dell’hardware e malfunzionamenti del software), scarsa conoscenza degli strumenti da parte dell’utente e perdite di tempo per effetto di una richiesta di aiuto da parte di colleghi in difficoltà nell’uso del proprio computer.

La ricerca ha indicato che le cause tecniche incidono per il 65% sul totale del tempo perso, mentre l’incompetenza informatica causa il restante 35% della perdita di produttività.
Procediamo alla valorizzazione del costo della improduttività durante il lavoro con il computer.

Se partiamo dal costo annuale medio di un dipendente della PA centrale (45.000 € l’anno, stando ai valori forniti dalla Ragioneria Generale dello Stato) possiamo valorizzare il tempo che i dipendenti perdono lavorando al computer. Essi perdono circa 1 ora e 10 minuti alla settimana pari al 3,2% del tempo lavorativo settimanale che è di 36 h. A tale perdita corrisponde un valore annuale di 1.439 € di costo aziendale. Si è giunti alla conclusione che, il costo della improduttività (tempo perso) ammonta per l’intero sistema sanitario nazionale a oltre 850 milioni di euro l’anno. Tale valore è addirittura superiore alla spesa informatica dell’intero settore sanitario e rappresenterebbe, se fosse messo in evidenza, lo 0,84% della spesa sanitaria dell’intero Paese.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Risorse software libere e cloud computing nel settore pubblico

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Informazioni tesi

  Autore: Gianpaolo Fini
  Tipo: Tesi di Master
Master in Master per Amministratore di Sistema in Diagnostica per Immagini e Radioterapia
Anno: 2012
Docente/Relatore: Remo Vanini
Istituito da: Università degli Studi di Bologna
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 38

FAQ

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