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La musica nei dipinti di Vermeer: Variazioni sul tema del silenzio

L’individualismo nella musica e nella pittura

All’Umanesimo e al Rinascimento si tende anche nel movimento che già dal XVI secolo aspira al rinnovamento musicale, preparando il trionfo della monodia e il tramonto della tecnica polifonica.
Così come Vasari si scaglia contro il gotico colpevole di non essere stato partorito dagli antichi greci e romani, similmente le opposizioni al contrappunto, non più adeguato a dar voce all’uomo risvegliatosi dopo la notte del Medioevo, si levano dalla Camerata de’ Bardi e riecheggiano in tutta Europa. Il violino si appresta a primeggiare, tendendo i crini del suo arco in attesa del barocco musicale che ne farà un’arma di virtuosismo e di vera e propria ars retorica applicata alle note.
L’ Inghilterra di William Shakespeare, della regina Elisabetta, ma anche delle persecuzioni religiose, esporta - attraverso l’esodo da queste generato - la passione per il virginale in un’Olanda divenuta nel frattempo sempre più “patrizia”.
Il XVII secolo diventa l’era dell’individuo, quella dei tempi moderni.
Nell’arte, l’anima individuale inizia a guadagnare un margine di espressione e di rappresentatività senza precedenti.
La pittura di Vermeer è dedicata alla musica strumentale, alla musica da camera, e il rapporto che si stringe fra le due forme espressive va al di là della semplice registrazione dei dati oggettivi. A sancire questo connubio è la grandissima affinità di carattere tra gli “affetti” affidati ai canzonieri, alla hausmusik, alla musica strumentale, e quelli idonei a trovare vita nei suoi colori.
“Gli strumenti musicali di Vermeer testimoniano questo passaggio. Sui coperchi delle sue spinette e dei suoi virginali, come un dettaglio rivelatore, vi è talvolta un paesaggio talaltra un motto.
Se nella ‘Lezione di Musica’ di Metsu e in quella di Steen, pur contemporanei a Vermeer, lo strumento e il suo motto ‘Soli Deo Gloria’ sono ancora dedicati alla religione, almeno in teoria, quelli di Vermeer non ci parlano più di Dio. Ci dicono che la musica è ormai la compagna della nostra gioia e la medicina dei nostri dolori, che essa è lì per fare eco ai nostri segreti più intimi.”

Questo brano è tratto dalla tesi:

La musica nei dipinti di Vermeer: Variazioni sul tema del silenzio

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Brusco
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Salerno
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Discipline delle Arti Visive, Musica e Spettacolo
  Relatore: Loredana Lorizzo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 74

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Parole chiave

arte
musica
pittura
vermeer
dipinti
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