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Programmazione di un sistema di controllo per la riduzione elettrolitica dei reperti metallici

L’organizzazione della Data memory

Come anticipato poco sopra, oltre la program memory e la EEPROM (nei PIC che ne sono provvisti) abbiamo a che fare con la data ram; questo tipo di memoria, alquanto veloce, può essere paragonata alla memoria cache dei moderni computer, ma è anche molto voluminosa, e in quanto tale, necessita di alcuni artifici particolari per poter essere interamente indirizzata ed acceduta dal program counter del nostro dispositivo.
Tale memoria viene suddivisa in banchi di uguale dimensione; questi banchi di memoria non sono tutti interamente accessibili dall’utente, ma sono a loro volta suddivisi in locazioni, alcune delle quali sono direttamente collegate alle periferiche interne del microcontrollore e ne controllano le funzioni principali, altri invece sono a libero accesso ed uso da parte dell’utente.
Una cosa da tenere bene a mente è che ogni singola periferica che il nostro dispositivo può utilizzare è controllata da uno (o più) registri, che sono mappati nella data memory e, visto che tale memoria ad ogni reset, o più in generale, ad ogni accensione del dispositivo assume valori inconsueti, sarebbe buona abitudine fare in modo che dopo ogni accensione, od ogni reset, il dispositivo come prima cosa esegua una qualche tipo di routine che imposti tutti i registri di tutte le periferiche a valori noti in precedenza; in questo modo quando mi troverò a realizzare la parte di mainframe che si occupa attivamente di realizzare ciò che deve fare il mio firmware, mi troverò con un dispositivo di cui conosco perfettamente lo stato di ogni periferica, e non incorrerò in comportamenti imprevisti a causa di qualche impostazione dimenticata e lasciata alle impostazioni native.
Questa è una buona idea, a maggior ragione per il fatto che i dispositivi della famiglia PICmicro che andremo ad utilizzare, dopo ogni reset impostano intenzionalmente la propria memoria in maniera tale che alcune di queste periferiche risultino abilitate allo start-up, come ad esempio i comparatori analogici (che vanno esclusi intervenendo sul registro CMCON), oppure nei dispositivi che ne sono provvisti, i convertitori Analogico-Digitali, che andranno esclusi intervenendo opportunamente sui registri ADCONx, e tutte le altre periferiche vanno controllate separatamente una dopo l’altra.
In genere i banchi di memoria data ram sono selezionabili attraverso opportuni bit del registro STATUS, registro che viene condiviso da tutti i banchi. Intervenendo su tale registro, posso selezionare attivamente il banco in cui mi voglio spostare in qualunque parte del codice io mi trovi.
Come anticipato poco fa, di tutta la data memory disponibile all’interno del microcontrollore, una parte di questa è delegata ad implementare le funzioni che sono legate alle varie periferiche, questi registri chiamati Special Function Register (SFR), benché siano accessibili e scrivibili come qualunque altra parte della medesima memoria, controllano le funzioni del dispositivo, ed alcuni di questi in particolare sono delegati al controllo di funzioni particolarmente importanti, meritano dunque una descrizione più minuziosa, illustrando sia come si accede a tali registri, sia come modificarli. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Programmazione di un sistema di controllo per la riduzione elettrolitica dei reperti metallici

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Informazioni tesi

  Autore: Leonardo Chiodi
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria elettronica
  Relatore: Maurizio Caciotta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 112

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