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Modelli Multidimensionali per la valutazione dei sistemi universitari

L'università italiana: un sistema che non funziona?

Nonostante i moltissimi sforzi che si fanno oggigiorno per poter utilizzare la valutazione come strumento per migliorare il sistema universitario, frequentemente si assiste a degli scenari irreali come la discordanza di metodologie e indicatori utilizzati per mettere in atto questa pratica. Si veda la differenza di posizione delle varie università italiane all'interno dei più noti ranking italiani rispetto alle stesse istituzioni nei ranking internazionali.
E sempre più di frequente si ascolta una frase che lascia l'amaro in bocca a molti:
Il sistema universitario italiano non funziona e, in particolare, le Università del centro-sud sono “le peggiori”.
Spesso infatti le valutazioni passano attraverso elementi, se non estranei, di certo non attinenti con quanto si afferma di valutare.
In Italia in particolare esiste un problema di ordine mediatico, le classifiche pubblicate sui giornali suggeriscono un'inefficienza degli Atenei del sud Italia, influenzando le scelte di tanti giovani al momento dell’iscrizione all’Università.
Notizie così presentate contrappongono gli Atenei tra loro, non sulla base di qualità di ricerca e didattica ma in funzione della loro provenienza geografica, creando ulteriori pericolose spaccature in un contesto in cui vi sono differenze socio-economiche fin troppo profonde tra nord e sud.
L'Università degli studi di Napoli “Federico II” – Ateneo plurisecolare, generalista e di riferimento per l’intero meridione – con la sua collocazione in classifiche italiane ed internazionali – può utilmente servire alla dimostrazione di come e quanto possa essere importante la scelta dei criteri di valutazione e quanto possa essere fuorviante un set di criteri non adeguato al contesto.
Tanto più quando dalla valutazione discende come conseguenza l’attribuzione di risorse finanziarie agli atenei, come recentemente introdotto dal Ministero per l’assegnazione della quota premiale del 7% del FFO (Finanziamento ordinario delle università). E' ora lecito domandarsi quale sia la “qualità” dell’Università di Napoli “Federico II”.
Al variare dei parametri usati per misurare la qualità degli Atenei, si possono avere classifiche molto diverse tra loro.
Infatti, l’Ateneo federiciano risulta essere:
- La migliore Università italiana in assoluto se si usa come parametro il numero di citazioni per docente (Citation per Faculty), indicatore utilizzato a livello internazionale per misurare la produttività e la qualità scientifica di un Ateneo;
- Tra le ultime Università di Italia se si usa come parametro il numero di pasti erogati, gli alloggi e le strutture per studenti.
Lo studio della qualità degli Atenei è chiaramente un tema complesso che non a caso ha nel mondo quasi mezzo secolo di studi alle spalle, mentre si è affacciato in Italia solo da circa un decennio (in pratica dalla riforma “3+2”).
Nei ranking di valutazione universitaria stilati dagli istituiti internazionali più noti (QS network ; Times Higher Educations; Shanghai Jiao Tong University; Higher Education Evaluation & Accreditation Council of Taiwan; Consejo Superior de Investigaciones Cientìficas Espana) l’Università di Napoli Federico II compare sempre tra le prime 10 migliori italiane, utilizzando anche differenti composizioni di parametri che mirano a valutare aspetti legati sia alla ricerca (numero di pubblicazioni, impact factor ed altri indici bibliometrici, premi, brevetti,…) sia alla didattica (offerta didattica, rapporto studenti/docenti,…).
Per contro, nelle classifiche stilate dai quotidiani Sole 24 ore e La Repubblica, in collaborazione con il CENSIS, elaborate annualmente e basate su parametri completamente differenti da quelli utilizzati nella maggior parte dei ranking internazionali, soprattutto legati a vari tipi di servizi, (completezza del sito web, alloggi e borse di studio per gli studenti, mense, strutture sportive…), l’Università di Napoli “Federico II” occupa in genere posizioni di centro o bassa classifica.
Di fatto utilizzare nei ranking solo parametri che riflettono i servizi (pagati principalmente con le tasse di iscrizione e con finanziamenti che gli Atenei riescono a recuperare con vari enti locali), sposta la valutazione, dalla struttura universitaria alle condizioni socioeconomiche in cui opera l’Ateneo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Modelli Multidimensionali per la valutazione dei sistemi universitari

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Informazioni tesi

  Autore: Salvatore Maione
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze statistiche
  Relatore: Carlo Natale Lauro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 163

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