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Blue economy e turismo: un approccio intersettoriale come strumento per la salvaguardia e lo sviluppo delle aree blu

La Blue Economy nel Turismo

Nel settore del turismo la Blue Economy può essere perseguita potenziando la sinergia fra i comparti pubblico e privato del territorio dove la si vuole introdurre e concretizzare efficacemente, utilizzando e promuovendo il patrimonio materiale e immateriale disponibile.

Questa attività non consiste nel veicolare il flusso turistico dalle città d'arte verso altre e nuove località minori, piuttosto nell'educare i promotori del comparto turistico ad una valida valorizzazione del territorio in un'ottica blue thinking, così da intercettare anche la nuova e crescente domanda dei turisti che necessitano e desiderano riscoprire culture e luoghi, come quelli costieri, in modo sostenibile, responsabile ed innovativo.

Le attività ricreative e turistiche che realizzano una riduzione dell'impatto ambientale sono in tale ottica le favorite, fermo restando che tale filosofia non va intesa come una mera strategia di marketing al fine di etichettare un servizio come "sostenibile" per attrarre le nuove domande turistiche. Al contrario, oltre ai promotori turistici, anche la comunità locale svolge un ruolo chiave nel blue thinking, trasferendo il proprio patrimonio umano e culturale parte della destinazione e del territorio. Infatti, proprio dalla sinergia fra gli imprenditori locali e la capacità dei grandi tour operator, è possibile offrire percorsi alternativi ed esperienziali, valorizzando sia il turista, che l'attività turistica come proposta.

Per fare un esempio, è possibile citare il cosiddetto "Sentiero degli Dei", sui Monti Lattari in Campania. Un itinerario escursionistico di circa 10 km adatto a tutte le età e conosciuto in tutto il mondo, effettuato più da turisti stranieri, che da quelli italiani. Questo percorso si caratterizza dall'esperienza multisensoriale in cui turista si immerge, sollecitato da un paesaggio mozzafiato e dal suono del mare delle sorgenti di acqua fresca e potabile, dal profumo dei vigneti ed agrumeti, percorrendo il crinale dei Monti Lattari fino alla Punta Campanella dove è possibile ammirare l'Isola di Capri, partendo da Agerola fino al mare di Positano.

L'Italia è piena di analoghi esempi, un turismo sostenibile è realizzabile promuovendo il territorio e salvaguardando la biodiversità, ottimizzando l'efficienza energetica delle strutture ricettive e ricreative, utilizzando in modo oculato le risorse idriche e naturali, garantendo lo smaltimento dei rifiuti e educando la popolazione locale e turistica al rispetto del prossimo e dell'ambiente, creando al contempo economia ed occupazione.
 
Un altro esempio di come Blue Economy possa incontrarsi con il settore turistico potrebbe essere il turismo crocieristico. Questo segmento turistico, infatti, è all'avanguardia sia per quanto concerne lo sviluppo di pratiche ambientali responsabili, sia nello studiare e implementare continue innovazioni tecnologiche nella gestione stessa delle navi.

In particolare, una gestione delle emissioni in atmosfera che abbattano i gas di scarico attraverso l'installazione di dispositivi di depurazione dell'aria oltre all'utilizzo di combustibili alternativi come il gas naturale o le celle a combustibile. Queste innovazioni aiuteranno a raggiungere l'obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dell'UE, in particolare saranno ridotte di oltre il 30% le emissioni di CO2 per il 2025 e del 55% per il 2030.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Blue economy e turismo: un approccio intersettoriale come strumento per la salvaguardia e lo sviluppo delle aree blu

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Informazioni tesi

  Autore: Claudio Gasbarri
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economiche, Turismo e gestione delle risorse ambientali
  Relatore: Valeria Cocco
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 176

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