Skip to content

''Una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo''. Il teatro sensoriale come veicolo del tocco di Dio

La condizione umana della cecità. Essere normali nel buio

La condizione umana della cecità non è che una minima parte di tutto ciò comunemente denominato ed erroneamente inteso come "disabilità". Il dilagare del pregiudizio, della paura di tutto quello che è altro da noi stessi ha dato origine ad una seriale confusione nell'interpretazione di significati e di attribuzione gratuita di terminologie che in realtà risultano in totale contrasto con le parole e soprattutto con le condizioni originarie. È quindi tutta una questione di decodifica aberrante di tassonomie.

Sembra dunque molto arduo scarnificare anche la cecità da quegli appellativi affissi da una società di massa standardizzata fino a divenire oggetto di interiorizzazione da parte di coloro che oggigiorno sarebbero chiamate "vittime". Esiste un confine posto concretamente nel mondo, nel nostro vissuto da atteggiamenti culturali radicati ed è necessario quindi trovare un nuovo modo di concepire il disabile, nonché un migliore approccio alla diversità, partendo dal presupposto che "nessuno di noi è uguale".

È interessante a questo punto riportare una serie di etichette per definire, al presente, una persona disabile:

Anormale – riferito alla diversità rispetto all'ordine convenzionale del mondo;

Handicappato – con un effetto anestetizzante e storpiato del termine inglese. In origine, l'espressione "hand in cap" significava letteralmente "mano nel cappello" ed era riferita ad una lotteria. Colui che estraeva dal cappello un numero vincente doveva offrire un premio di consolazione agli altri partecipanti meno fortunati di lui. Il termine ha subito altre evoluzioni in campo sportivo e sociale, fino ad indicare, ai giorni nostri, una condizione di inferiorità permanente, assumendo quindi una connotazione distorta dal significato primordiale;

Diversamente Abile – dotato di un'infelice sottile ironia;

Non – come prefisso che indica comunque una menomazione o una condizione disagiata.

Se tutto questo lo rapportiamo alla cecità possiamo affermare che questa "anomalia" viene riscontrata da noi vedenti e dalla nostra società ma il cieco nel buio è in grado di gestirsi naturalmente nel suo ambiente abituale.

Anche Mauro Marcantoni nel suo libro "Vivere al buio" afferma che «Io al buio non manifesto un handicap: è in presenza della luce che tu scopri che la mia cecità diventa un limite».
Ed aggiunge anche «[…] Prima persona, poi cieco».

Questa sarà la chiave di volta del miracolo del cieco nato compiuto da Gesù nel suo ministero. Una guarigione legata innanzitutto alla considerazione della persona.
Avrò certamente modo di ampliare il discorso nel prossimo paragrafo.

Continuando, invece, la nostra dissertazione sulla normalità nel vivere al buio, mi sembra utile e interessante riportare un breve estratto dell'articolo del giornalista Franco Bomprezzi dal titolo Né eroi, né vittime, ed uno splendido cane in cui riporta un sunto della sua intervista ad un cane guida Golden Retriver durante la giornata UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) svoltasi a Verona nel 2012:
«Ma tu, Balaka-Olimpia, ti senti un portatore di handicap?
R. "Certo, se non ci fossi io chi lo porta in giro tutto il giorno…..»
Magistrale questa risposta ironica del cane guida, interpretato da un cieco vestito da cane

Riprende Bomprezzi descrivendo che il collante ideale di quella giornata era la musica. La normalità e la straordinarietà di quella "giornata dei diversi" è stata proprio questa: essere né eroi né vittime. Solo "Persone", che hanno attraversato la loro vita al buio ma non hanno smarrito la luce.

Questo brano è tratto dalla tesi:

''Una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo''. Il teatro sensoriale come veicolo del tocco di Dio

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Massimo Gallazzi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2019-20
  Università: ISSR Sant'Agostino
  Facoltà: Scienze religiose
  Corso: Issr- A064
  Relatore: Michele  Aglieri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 30

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

teologia
giovanni
teatro sensoriale
cecità

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi