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La democrazia protetta ed il paradigma securitario: verso un regresso costituzionale?

La democrazia ''protetta'' è ancora attuale?

Quanto visto sinora ci può chiarire inoltre come la domanda di messa in sicurezza della democrazia in realtà non è connaturata direttamente ai recenti sviluppi che hanno segnato drammaticamente il nostro mondo ma, come osservato, ha origine molto più risalente nel tempo.
L'Undici Settembre pare aver segnato uno spartiacque in merito a questo argomento e tuttavia probabilmente ha solo rapidamente cristallizzato, dunque reso evidente, una situazione già presente in superficie, rendendo palese una tendenza alla protezione che era già in atto da decenni.
La domanda rimane quindi la stessa: come è possibile provvedere ad una forma di "protezione" della democrazia? Meglio: "si può limitare il pluralismo in nome del pluralismo stesso?".
Come già osservato, Loeweinstein sicuramente rispondeva affermativamente e tuttavia la sua teoria purtroppo trovò poca attuazione durante il suo tempo, finendo per divenire quasi un monito per il futuro.
Oggi si può affermare con un certo grado di certezza come questa domanda possa trovare una risposta più pratica, dunque meno emotiva, già prima dei fatti delle Twin Towers.
Già nella Repubblica Federale di Germania infatti si era aperto un dibattito circa l'eventuale applicazione dell'art.21 LF relativamente al partito neonazista NPD, così come in Italia ci si occupò – senza tuttavia averne la medesima copertura costituzionale presente in Germania - della situazione del movimento di estrema destra Ordine Nuovo.
Insomma non solo la questione è aperta e sul tavolo ma è sempre stata di attualità tanto che - anche in assenza di previsioni costituzionali - non si è esitato, spesso e volentieri, a creare strutture illegali a protezione della democrazia (almeno nelle intenzioni dichiarate) quali, per esempio, Stay Behind (Gladio, nel nostro paese, anni 1956-1990), gli spagnoli Gal (Gruppi antiterroristi di Liberazione,) organizzati dal governo socialista di Felipe Gonzales all'indomani del fallito colpo di stato operato dal tenente della Guardia Civil Antonio Tejero (1981).
Organizzazioni illegali nate per rispondere a situazioni opposte (minaccia sovietica da una parte, timore di un ritorno del franchismo dall'altra): accomunate dal medesimo soggetto da difendere, la democrazia, ma anche dalla possibilità, tutt'altro che remota, di un utilizzo realmente
eversivo contro essa stessa.
La valutazione costante del rapporto rischi/benefici relativamente alla domanda di protezione della democrazia è quindi un fatto inevitabile.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La democrazia protetta ed il paradigma securitario: verso un regresso costituzionale?

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Informazioni tesi

  Autore: Vittorio Navacci
  Tipo: Laurea magistrale a ciclo unico
  Anno: 2019-20
  Università: Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Cristina Gazzetta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 176

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Parole chiave

emergenza
diritti individuali
11 settembre
patriot act
democrazia protetta
paradigma securitario
stato di emergenza
undici settembre
emergenzialità
compressione dei diritti

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