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Il ruolo delle tracce biologiche nell'ambito criminologico

La determinazione della traccia e diagnosi generica

Natura della traccia
La genetica forense ha come obiettivo principale l’identificazione personale.
Dopo il sopralluogo viene effettuata l’analisi generica e di specie che permettono di determinare la natura della traccia. Successivamente si effettua l’estrazione del DNA e la quantificazione per determinare il quantitativo di DNA a disposizione. Quando si lavora con microtracce la quantità di DNA è esigua e risulta difficile ottenere un profilo ottimale.
La quantificazione è fondamentale per capire quanto materiale utilizzare nella PCR. Una volta effettuata i campioni vengono fatti correre all’interno di un sequenziatore in modo tale che i frammenti di DNA vengono tipizzati ottenendo così un profilo genetico. Attraverso software biostatistica si ha l’interpretazione dei dati e l’analisi da parte di esperti.

Diagnosi generica
Le prime fasi dell’accertamento consistono nella diagnosi generica, che speso oggi corrisponde con la diagnosi di specie. Se la traccia è di origine animale spetta al giudice decidere per la prosecuzione delle indagini in quanto i riferimenti in tema di tracce di origini animali non sono sufficienti a reggere un impianto accusatorio ma solo a rafforzare una teoria.
Le tracce biologiche, invece, sono rappresentate da:
• Tracce ematiche
• Tracce salivari
• Liquido seminale o cellule spermatiche
• Urina
• Fluido vaginale
• Sudore

Le più rappresentative sono sangue , saliva e liquido seminale e di conseguenza i test più performanti per quanto riguarda questo tipo di analisi sono stati sviluppati per questi tre fluidi biologici.
Per l’urina esiste un test specifico ma per il fluido vaginale e il sudore sono ancora in fase di sperimentazione e quindi attaccabili a livello di validità in un’aula di Tribunale.
Ogni fluido biologico contiene al suo interno sostanze specifiche in determinate quantità, proprio questa caratteristica permette di discriminare un fluido rispetto ad un altro.
I vari dispositivi usati nel riconoscimento delle tracce hanno, dunque, la capacità di riconoscere sostanze specifiche, presenti in concentrazioni diverse in base al fluido. Un esempio è rappresentato dall’alfa amilasi, un enzima presente nella saliva, nel pancreas e nel latte materno, ciò che consente di classificare il tipo di enzima è proprio la concentrazione.
L’identificazione di tracce biologiche ha un ruolo cruciale nei crimini.
Prendendo come riferimento un caso di pedofilia: sul pigiamino della bambina (prova dell’indagine), è stato trovato il profilo genetico del padre; per capire effettivamente la colpevolezza o meno del padre bisogna discriminare la traccia ovvero capire di cosa si tratta. Infatti, se si tratta di saliva la traccia ha un tipo di interpretazione diversa rispetto ad un riscontro per la presenza di liquido seminale.
Spesso, si tende ad individuare il profilo genetico senza verificare la natura della traccia e ciò è indice solo della presenza di quel profilo sulla scena del crimine.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il ruolo delle tracce biologiche nell'ambito criminologico

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Informazioni tesi

  Autore: Rosalia Lo Buglio
  Tipo: Tesi di Master
Master in Master in criminologia, criminalistica, investigazione e psicologia giuridica
Anno: 2018
Docente/Relatore: Vincenza Palmieri
Istituito da: Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare (ROMA)
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 22

FAQ

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Parole chiave

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sangue
saliva
urina
liquido seminale
fluido vaginale
diagnosi generica
luci forensi
rsid
blood pattern analysis

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