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Corporate Longevity: Il caso Disney

La Disney debutta nello streaming on demand con Disney+

Dopo l'acquisizione della Pixar l'obiettivo di Iger risultò più chiaro: individuare aziende che possedevano proprietà intellettuali che potevano aiutare la Disney ad espandersi e ampliare la gamma di contenuti.
Le prime due società che vennero riconosciute come potenziali partner furono la Marvel Entertainment e la Lucasfilm. La prima nel mirino fu l'azienda di supereroi.
Anche in questo caso Iger agì in maniera puntigliosa e cauta. Parlò al lungo con l'amministratore delegato della Marvel, Ike Perlmutter, per cercare di conoscere a fondo la società e spiegare anche a lui che avrebbe riservato lo stesso trattamento della Pixar. Nel 2009 fu annunciata l'acquisizione della Marvel per 4 miliardi di dollari. Anche questa volta, come nel caso della Pixar, la mossa che progettò Iger non fu appoggiata da molti. Il motivo principale era che i diritti di molti personaggi non appartenevano più alla Marvel: Spider-Man apparteneva a Columbia Pictures, L'incredibile Hulk alla Universal, X-Men e I fantastici quattro alla Fox, e in più c'erano degli accordi di produzione con la Paramount per diversi film. Le complicazioni non erano poche, ma Iger era convinto che l'azienda fosse un forziere ricchissimo di proprietà intellettuale. Anche in questa seconda acquisizione il CEO della Disney riuscì a vedere qualcosa che nessuno vedeva nel lungo termine. L'acquisizione si rivelò più vantaggiosa del previsto: rispettivamente nel 2018 e nel 2019 uscirono Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame che furono i film di maggiore incasso al botteghino in quegli anni; in più Endgame è ancora ad oggi il secondo film di maggiore incasso nella storia del cinema, dietro ad Avatar, con 2,8 miliardi di dollari.
Il progetto visionario di Iger continuò con l'acquisizione della Lucasfilm che fu ufficializzata nel 2012 per poco più di 4 miliardi di dollari. Anni più tardi l'attenzione si rivolse verso la 21st Century Fox. Iger e Rupert Murdoch, fondatore della New Corporation, era in rapporti già dal 2005 perché erano soci di Hulu. Nel 2017 durante una delle loro solite chiacchierate, Murdoch era pensieroso sul cambiamento radicale che stava attraversando il settore ed era preoccupato per il futuro della sua azienda tanto da affermare che l'unica azienda in grado di crescere era la Disney. Iger afferrò il concetto e avviò le analisi per una potenziale acquisizione. A causa delle norme antitrust la Disney non poteva acquisire interamente la 21st Century Fox, ma c'erano moltissime attività che potevano rafforzare la Disney: una casa di produzione cinematografica che includeva Fox Searchlight Pictures, la partecipazione in Hulu, network Fox Sports regionali, una partecipazione di controllo in National Geographic, una partecipazione del 39% in Sky (successivamente comprata al 100% da Comcast) e così via.
Dopo una lotta quasi interminabile con Comcast che si inserì anch'essa nella trattativa per l'acquisto di 21st Century Fox, quando fu resa pubblica l'intenzione di Murdoch di vendere, a marzo del 2019 la Disney ufficializzò un accordo di 71 miliardi di dollari per completare l'acquisizione. [...]

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Informazioni tesi

  Autore: Simone Ascente
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2020-21
  Università: Università degli Studi di Bergamo
  Facoltà: Economia
  Corso: Management, Finanza e International Business
  Relatore: Giuseppe Pedeliento
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 82

FAQ

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