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Le politiche giovanili: per i giovani e con i giovani

La legislazione italiana in materia di politiche giovanili

L'ambito delle politiche giovanili in Italia ha fatto fatica a svilupparsi. Fino agli anni '90, sostanzialmente, il riferimento giuridico in materia di giovani veniva dalla Costituzione: l'articolo 31, 2° comma, dichiara: "La Repubblica protegge la maternità, l'infanzia, la gioventù". In realtà, a livello centrale, è stato fatto ben poco: il Ministero per i giovani non viene costituito, lo Stato continua a delegare a livello provinciale, regionale e a soggetti privati l'impegno nelle realizzazione di politiche giovanili.

"Tutti questi attori hanno agito però spesso a loro volta con logiche da 'separati in casa', senza concordare funzioni, responsabilità e compiti reciproci; hanno di fatto supplito ai compiti in materia di giovani che sarebbero dovuti essere dello Stato centrale, navigando totalmente a vista". Questo quadro permane fino agli anni '90, momento in cui vengono emanate due leggi che pongono attenzione al mondo giovanile: la legge 309/90 e la legge 216/91, poi confluita nella legge 285/97.

La legge 309/90 istituiva il "Fondo nazionale della lotta alla droga", la legge 216/91 istituiva, invece, "Primi interventi a favore dei minori soggetti a rischio di coinvolgimento in attività criminose". Queste due leggi evidenziano scarsa progettualità, pur mirando ad investimenti da destinare a infanzia ed adolescenza, in quanto pongono decisamente l'accento sulla "parte malata" del mondo giovanile, evidenziando aspetti come marginalità, rischio, devianza, criminalità. Per quanto riguarda l'attuazione della legge 309/90 le risorse investite furono molte, ma solo in parte sono state destinate alla prevenzione. "

Il rischio è che la realtà del mondo giovanile sia considerata sempre come un problema e mai come una risorsa". Questa considerazione è molto importante se pensiamo che i giovani rappresentano, o dovrebbero rappresentare, il futuro della società. Un passo in avanti è stato fatto con la legge 285/97 "Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e per l'adolescenza", che istituisce finanziamenti per favorire l'accrescimento di benessere e qualità della vita del mondo giovanile. "Alle logiche di separatezza caratterizzanti i precedenti interventi la nuova legge, al contrario, costringe ad adottare una modalità diversa di lavoro, quella della progettazione comune, per riuscire davvero a tessere una rete sociale territoriale".

Questo brano è tratto dalla tesi:

Le politiche giovanili: per i giovani e con i giovani

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Informazioni tesi

  Autore: Enrica Biava
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Trento
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Sociologia
  Relatore: Carlo Buzzi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 50

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