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La preparazione atletica nel tennis

La mobilità e la flessibilità

La mobilità articolare è la capacità delle articolazioni di consentire l’esecuzione disinvolta dei movimenti alla loro massima ampiezza, mentre la flessibilità è la stessa capacità riferita però al muscolo. Uno dei metodi per migliorare la mobilità e la flessibilità è lo stretching che possiamo suddividere in due tipologie: statico o dinamico. Nello stretching statico la posizione di allungamento viene mantenuta per 20-25 secondi, mentre nello stretching dinamico la posizione viene mantenuta solo per 2-3 secondi. Lo stretching può essere suddiviso anche in stretching attivo e stretching passivo. Quello attivo consiste nel portare i segmenti corporei oltre il grado di mobilità utilizzando la forza muscolare attiva, mentre quello passivo si attua con l’aiuto di una forza esterna senza l’impiego attivo da parte del soggetto che subisce o spostamento dei suoi segmenti. Bisogna tenere conto che la massima capacità di allungamento di un muscolo sottoposto a stretching statico, si conserva per più tempo, rispetto alla variante dinamica.

Tra i principali benefici che si ottengono con lo stretching abbiamo: riuscire ad eseguire movimenti alla massima ampiezza possibile dell’articolazione o di gruppi di articolazioni; prevenzione degli infortuni, in quanto si evita di far lavorare l’atleta sempre al limite di mobilità (rischiando stiramenti, strappi e tendiniti); permettere esecuzioni dei movimenti più economiche, con effetto positivo anche sulla coordinazione. Dopo ogni allenamento i muscoli che sono stati sollecitati devono essere allungati, andando contro la loro tendenza ad accorciarsi. Quanto più aumenta la forza di un gruppo muscolare, tanto più è necessario sviluppare la sua capacità di allungamento. Dopo una singola seduta di allenamento di forza, la flessibilità del muscolo sollecitato diminuisce dal 5% al 13% e questa condizione permane anche fino a 48 ore. Se invece, dopo l’allenamento si esegue l’allungamento, migliora la flessibilità che rimane tale per 48 ore. Per i giocatori di tennis, è importante concentrarsi sullo stretching degli arti inferiori, in particolare i quadricipiti, i polpacci e i flessori dell'anca. Inoltre, è importante anche concentrarsi sullo stretching della schiena, del torace e delle spalle per migliorare la mobilità delle braccia e delle mani durante il gioco.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La preparazione atletica nel tennis

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Informazioni tesi

  Autore: Matteo Rossini
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2022-23
  Università: Università Telematica Pegaso
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: Scienze Motorie
  Relatore: Natale Marzullo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 57

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Parole chiave

preparazione atletica
mobilità articolare
giocatori di tennis

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