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Il dialetto siciliano e le influenze arabe. Come la dominazione araba ha influito sull'evoluzione del dialetto siciliano

La poesia arabo-siciliana

La poesia araba di Sicilia fiorì intorno all'anno Mille e svolse un ruolo molto importante nella cultura dei sovrani, poiché i poeti erano coloro che ne tessevano le lodi con immagini così leggiadre da sembrare illusioni.

La poesia arabo-sicula è sicuramente una testimonianza culturale dell'attività letteraria in Sicilia durante le conquiste musulmane, che mostra gli attori principali che diedero il loro contributo durante questo periodo di dominazione.
Questo tipo di poesia si sviluppò maggiormente tra il 990 e il 1019. Si tratta di componimenti estremamente artefatti e preziosi, che affrontano tematiche tipiche della poesia del periodo: le lodi ai potenti; il motivo bacchico, le feste e il vino (ereditati dalla letteratura greca); il tema amoroso nella versione del corteggiamento, dell'incontro e dell'abbandono. Altro tema importante è quello della nostalgia per i paesi d'origine: se prima si trattava di nostalgia per i paesi d'Oriente o nord Africa, poi si sviluppa la nostalgia per la Sicilia, divenuta terra natìa delle generazioni successive dei primi coloni.
È da tener presente che proprio le descrizioni della Sicilia in opere di autori arabi, contribuiranno ad attirare l'attenzione di nuovi conquistatori sulla Sicilia quali i Normanni o gli Angioini.

Il merito della riscoperta della poesia arabo-siciliana è di Michele Amari, che, mentre andava riordinando il materiale destinato alla sua monumentale Storia dei Musulmani di Sicilia, decise di scrivere la Biblioteca arabo-sicula, ossia una raccolta di testi arabici che toccavano la geografia, la storia e le biografie della Sicilia.
Probabilmente l'obiettivo di Amari, spinto dal suo forte sentimento di sicilianità, era di approfondire la conoscenza della storia siciliana durante il periodo della dominazione musulmana, dove, al riguardo, esistevano poche e incomplete trattazioni.

Il massimo esponente della poesia araba che si sviluppò in Sicilia tra l'XI e il XII secolo fu Abd al-Jabbār ibn Muḥammad ibn Ḥamdīs. Egli nacque a Siracusa nel 1055 da una antica famiglia araba, ma a causa dell'invasione normanna, intorno al 1078 fu costretto a scappare dalla Sicilia e ad emigrare in Spagna.
Per questo motivo Ibn Hamdīs venne considerato il poeta del distacco, colui che diede inizio alla diaspora dei poeti arabi di Sicilia verso gli altri territori musulmani.
Nel suo esilio dorato, il poeta portò con sé due momenti umani ineliminabili: la libertà e l'amore per la patria perduta che divennero tematiche ricorrenti nella lirica araba.
Ibn Hamdis viene ricordato per il suo linguaggio suggestivo, per le vivaci metafore e per le descrizioni armoniose, ricche di immagini e di sensazioni che rievocano sua amata Sicilia.
Ibn Hamdis scrisse un diwan, ossia un canzoniere di componimenti poetici, composto di 360 qasāʾid, per un totale di più di 6000 versi.

La qasāʾid è un componimento poetico caratterizzato da una struttura rigida in cui il tema principale è preceduto da versi introduttivi in cui vi è un preludio amoroso detto nasib, seguito dal rahil, cioè il racconto di un viaggio, in cui il poeta descriveva il paesaggio, le emozioni provate con qualche riferimento alla propria tribù di appartenenza, o nel caso di Ibn Hamdis della città in cui era nato e cresciuto. Alla fine della qasāʾid vi era un elogio, caratterizzato della presa di coscienza della situazione in cui il poeta si trova e del rapporto con la grandezza della natura.
Nonostante la qasa'id arabo-sicula segua lo schema di quella classica, vi sono delle differenze a livello tematico, infatti, non vi è il la nostalgia per il perduto amore ma vi è la malinconia nei confronti della terra che questi poeti, a causa dell'arrivo dei normanni, hanno dovuto abbandonare.
Il diwan di Ibn Ḥamdīs ha sicuramente un valore inestimabile, poiché è una delle poche raccolte della poesia arabo- sicula arrivata fino a noi quasi per intero e quindi è una delle fonti da cui è possibile trarre informazioni concrete riguardo lo sviluppo di questo tipo di componimento in Sicilia.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il dialetto siciliano e le influenze arabe. Come la dominazione araba ha influito sull'evoluzione del dialetto siciliano

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Informazioni tesi

  Autore: Letizia Sciortino
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2021-22
  Università: Università Telematica Pegaso
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere Moderne
  Corso: Linguistica
  Relatore: Teresa Agovino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 62

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