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Il ruolo del dialetto nella comunicazione pubblicitaria

La pubblicità in dialetto e la glocalizzazione pubblicitaria

Molti marchi, negli ultimi anni, hanno utilizzato il dialetto all’interno delle loro campagne pubblicitarie, qualunque sia la forma di queste, dalla pubblicità cartellonistica a quella televisiva. L’impiego del dialetto in pubblicità può avere diverse motivazioni e strategie alle sue spalle che si andranno ad analizzare più avanti. Innanzitutto, è possibile individuare principalmente due modalità. La prima è volta a trasmettere la provenienza dei prodotti, attraverso l’adopero del dialetto del luogo d’origine del prodotto. Nel secondo caso, il prodotto viene pubblicizzato con tutti i dialetti d’Italia e dunque la pubblicità è differenziata a seconda della regione. Nel primo caso l’uso del dialetto si associa all’origine e alla genuinità della provenienza del prodotto, mentre nel secondo caso, si tratta di una strategia di marketing volta ad apparire più familiare e dunque attirare i consumatori. Al giorno d’oggi i dialetti hanno acquisito nuova vitalità e conquistato nuovi territori e per tale motivo vengono percepiti come valore aggiunto, positivo, e dunque utilizzati per valorizzare.

Branding e advertising: tra global e local
Prima di avventurarsi nell’analisi delle campagne pubblicitarie che si è scelto di prendere in esame, è doveroso introdurre sinteticamente a fini esplicativi alcuni concetti basilari riguardati gli approcci di branding e advertising che ogni azienda deve tenere in considerazione in vista di scelte decisive nell’ambito del tipo di comunicazione e marketing da adottare. Tali concetti risultano molto interessanti nell’ambito di analisi di questo lavoro, poiché permette di comprendere quali motivazioni spingono le aziende ad impiegare nelle proprie campagne di advertising elementi locali, tra cui anche i dialetti.
La ricerca di nuove opportunità di crescita, in concomitanza con una serie eventi particolari come globalizzazione, incremento dell'integrazione politico-
economica, internazionalizzazione dei canali distributivi, ecc., favorisce la commercializzazione dei prodotti in nuovi Paesi-mercati. Questa scelta porta le aziende a confrontarsi con gli elementi caratterizzanti il nuovo Paese di destinazione. Valori e cultura locale, lingua adottata, peculiarità dei consumatori locali e dei competitor locali, e così via, ne influenzano profondamente le decisioni. Tenuto conto di tali elementi, l’azienda può optare principalmente tra tre alterative di branding, all'interno di un continuum che va dalla scelta di mantenere invariato il brand fino alla possibilità di crearne uno ex-novo (Vollero, Siano, & Siglioccolo, 2015). È indispensabile chiarire che non esiste una risposta univoca relativamente alla giusta strategia da utilizzare, ma dipende chiaramente dalla tipicità del singolo caso.
Nel caso in cui la scelta ricada sul Global brand, l'azienda adotta lo stesso brand in ogni parte del mondo in cui commercializza i propri prodotti, mantenendo inalterati i suoi caratteri. Tale "standardizzazione" del brand è definita "global branding" e prevede che l'organizzazione adotti logiche di “omogeneizzazione dei mercati".
Altra opzione di branding internazionale prevede un adattamento parziale alle realtà locali che si configura come glocalizzazione, ossia come globalizzazione con adattamento locale. In tal caso, si verifica un approccio misto o glocal, che comporta l'adeguamento del brand o dei prodotti ad alcuni elementi caratterizzanti il nuovo Paese per tenere conto delle tipicità del contesto locale, attraverso modifiche che possono riguardare i benefici offerti o le componenti del logo.
Gli elementi caratterizzanti del nuovo paese possono essere talmente rilevanti da spingere l’azienda a dotarsi di un brand “Local” del tutto nuovo, attraverso l’adozione di un nome o logo significativi per la cultura locale. La creazione ex-novo di un brand locale consente di muoversi in un campo d’azione geograficamente limitato e proporre prodotti adatti alle esigenze del consumatore locale. Tale soluzione viene adottata frequentemente per i prodotti di largo consumo, dove la lingua, la conoscenza dell’organizzazione e la fiducia nei suoi confronti giocano un ruolo rilevante.

 
Rilevante in tale ambito è la questione concernente il rapporto tra le opzioni di branding internazionale e le alternative di advertising locale e internazionale. Tra le numerose tecniche di comunicazione, l'advertising riveste un ruolo centrale nella gestione di un brand e nella sua introduzione in un nuovo contesto. Le decisioni di branding internazionale si possono combinare con quelle di advertising secondo le seguenti modalità.
• Global brand e Global advertising. Questa alternativa comporta l'adozione di un unico brand concepito come "universale" e pubblicizzato in maniera standardizzata nei Paesi in cui opera. È indicata quando ci si rivolge ad un target transnazionale, ovvero a consumatori che, seppur di Paesi diversi, risultano simili dal punto di vista delle aspettative e dei benefici ricercati.
• Global brand e Local advertising. Tale opzione viene adottata nei casi in cui, pur in presenza di un brand conosciuto a livello globale, vi è la necessita di adeguarlo al contesto locale. L’azienda riconosce le differenze tra i Paesi in cui è presente e dimostra flessibilità, declinando e differenziando la comunicazione pubblicitaria in relazione alle singole aree.
• Local brand e Global advertising. Questa soluzione comporta la modifica del brand o di parte delle sue componenti e il ricorso alle medesime campagne pubblicitarie nei diversi Paesi in cui opera. In tal caso, le differenze linguistiche possono rappresentare un rilevante problema di comunicazione. Può succedere, ad esempio, che il nome del brand non renda al meglio in un'altra lingua, con conseguente necessità di adottare una marca specifica a livello nazionale, pur mantenendo unitarietà di advertising a livello globale.
• Local brand e Local advertising. Tale combinazione consiste nell'adattamento del brand e della pubblicità alle specificità e culture locali (Vollero, Siano, & Siglioccolo, 2015).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il ruolo del dialetto nella comunicazione pubblicitaria

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Informazioni tesi

  Autore: Caterina Portico
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Culture digitali e della comunicazione
  Relatore: Pietro Maturi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 50

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