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Il western all'italiana: rilettura politica di un genere

La questione meridionalista e il “Wild West”

Christopher Frayling e Austin Fisher, i due studiosi di cultura anglosassone che maggiormente hanno considerato l'aspetto politico del western all'italiana, notano entrambi analogie tra la questione meridionale italiana e l'ideologia della frontiera americana.
L'ostilità nei confronti della Legge codificata (e alle usurpazioni del governo centrale) che é spesso conservata nel western Hollywoodiano […] e che diveniva centrale nello Spaghetti-western, trova un parallelo (sebbene derivante da un differente insieme di tradizioni) nelle ostilità equivalenti nelle società del Sud Italia.
I produttori cinematografici romani soddisfarono attraverso questo filone le aspettative del pubblico del Sud Italia e quelle del pubblico del Nord Italia, che si divertivano a vedere gli stereotipi dei meridionali sullo schermo.
I contadini del Sud svilupparono, nel corso degli ultimi tre secoli, una filosofia che univa «fatalismo, solidarietà e sospetto». Ciò che pesò maggiormente nei continui scontenti da parte della popolazione meridionale nei confronti dello Stato centrale, furono soprattutto i continui ritardi nell'applicazione di un'equa “riforma agraria”, nonché i provvedimenti economici, tra cui il protezionismo, intrapresi dallo Stato Italiano, quasi sempre tesi ad avvantaggiare le economie del Nord a scapito di quelle del Sud.
Il Mezzogiorno é da sempre rappresentato nell'immagine di tutti gli italiani come una regione arretrata e dipendente rispetto al Nord. Agitazioni contadine, dapprima, nel '46-'47 contro i latifondi in Calabria, poi una relativa ridistribuzione delle terre e nel '50 la creazione della 'Cassa del Mezzogiorno', che avrebbe dovuto risollevare le sorti del Meridione, ma che, alla fine, si mostrò a servizio del sistema clientelare. Poi, ancora, la costruzione di 'cattedrali nel deserto', che andarono a incrementare una politica assistenzialista nei confronti del Sud, che alla fine si rivelò, però, fonte di guadagno solo per le grandi compagnie del Nord, che usufruivano di questi sussidi.
Il Sud, durante gli anni '60 si impoverì ancora di più a causa della forte immigrazione e ormai i paesi disabitati apparivano come quelle città abitate solo da vedove e beccamorti che apparsero per prime nei film di Leone. In questa situazione:
Un genere cinematografico che frequentemente mette in questione la saggezza delle leggi del governo centrale, che descrive la traumatica nascita della civilizzazione moderna, lamentando, allo stesso tempo, la perdita di un'età più semplice, che afferma la dignità delle civiltà rurali di fronte alle avversità e che fa apparire eroi vendicatori per difendere queste comunità contro minacce provenienti dal di fuori, ha ottime possibilità di divenire popolare.
Un film che ricorda molto le atmosfere del Sud Italia, oltre ai primi due di Leone, é sicuramente Il grande Silenzio di Sergio Corbucci. Il film ambientato sulle montagne innevate dello Utah, ha tutte le caratteristiche dell'atmosfera che si respira in quelle piccole comunità montane della Lucania o dell'Abruzzo. Nella seconda sequenza, subito dopo i titoli di testa, Miguel (Jacques Toulouse) corre nella neve e giunge in una piccola baia. Qui, alcuni uomini con la madre lo stanno attendendo vicino a un fuoco. Miguel verrà ucciso da Charlie (Bruno Corazzari).
Il costume della madre, con un velo rosso che gli copre il capo, gli stessi costumi di Tigrero (Klaus Kinski) e i suoi seguaci, vestiti con lunghe pellicce e sciarponi neri, nonché l'illuminazione data dalla luce del fuoco, non possono che ricordare le piccole case dei contadini e dei pastori del Sud. Le donne vedove vestite di nero, le salsicce appese nell'emporio di Pollicut o gli uomini che giocano a carte intorno a un tavolino, nell'aria rarefatta dal fumo dei sigari, appartengono anche loro alla simbologia legata alla vita campestre del meridione. Le falci, le pale e i fucili, quasi delle lupare, con cui i fuorilegge assiepati sulla montagna assaltano lo sceriffo, gli aiuti in cibo da parte della popolazione che loro ricevono, invece, non possono che ricordare i fenomeni di banditismo di fine '800, inizio '900, del Mezzogiorno o l'iconografia dei partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il western all'italiana: rilettura politica di un genere

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Informazioni tesi

  Autore: Luca Nigro
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Cinema e Video nell'era Digitale
  Relatore: Christian Uva
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 156

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