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BOLOGNA TEMPLARE. Quadro generale delle fonti italiane sulla presenza del Tempio nella città felsinea.

La rete delle sedi Templari

Per quanto riguarda l'organizzazione delle sedi Templari sparse sul territorio la disposizione e suddivisione delle stesse appare a noi poco chiara. Dalla provincia di Francia a quella di Aragona e d'Inghilterra, dopo il concilio del 1129 col tempo si moltiplicarono i territori indicati come "provincia". Il Demurger ipotizza un criterio linguistico nella suddivisione di alcuni di essi, come quelli nel sud della Francia; altri invece, come Germania e Lombardia, paiono derivare dalla diffusione del successo e delle attività dei Templari.
La terminologia spesso confusa delle fonti non aiuta a fare chiarezza sulle esatte gerarchie.
Ciò che sappiamo con sicurezza, come specifica Barbara Frale, è che "il Tempio divenne un complesso e potente organismo sovranazionale": pare che a capo delle grandi circoscrizioni definite come province stesse un comandante, chiamato commendatore, ministro, precettore o procuratore. Al di sotto vi erano circoscrizioni minori (balivati) che a loro volta concentravano le commende sparse un po’ dappertutto.
La commenda, o magione, era il nucleo di base dell'organizzazione templare. È importante specificare che essa non era una singola casa nè un convento bensì un'ulteriore circoscrizione costituita da una casa madre con possedimenti di vario genere. Ci sono dubbi anche sul numero preciso di commende, viste le cifre esagerate di certi cronisti dell'epoca.
Caso emblematico è quello di Matthieu Paris, a cui spesso autori contemporanei fanno riferimento: nel XIII secolo egli scrive di 9000 proprietà del Tempio sparse per l'Europa, una cifra decisamente eccessiva.
Spostando lo sguardo verso l'Oriente si capisce come la situazione di continuo pericolo imponesse la scelta di una fitta rete di insediamenti, individuati in base a criteri strategici. I Templari crearono una sorta di carta della Terra Santa con tappe di viaggio che duravano un giorno, che si concludevano in una commenda, una casa del Tempio o un luogo adatto all'accampamento, come un semplice bivacco con pozzi.
Per la composizione stessa dei regni latini in Terra Santa c'era una precisa disposizione delle fortezze: lungo la costa, nelle valli dell'interno, vicino a guadi e passi di montagna.
Stesso discorso valeva per Spagna e Portogallo, in cui ancora di più i luoghi di stazionamento erano obbligati.
In tutto il resto dell'Occidente, invece, i Templari si insediarono lungo le principali vie di transito: si pensi alle strade che portavano nelle Fiandre o nella Champagne, ai grandi porti del Mediterraneo, ai cammini per arrivare al Santuario di Santiago.
Studi recenti di ricercatori italiani hanno dimostrato la logica insediativa del Tempio. Le fondazioni identificate erano estranee al contesto cittadino, nella maggior parte dei casi si tratta di punti cruciali per la viabilità della penisola. Spesso le sedi si trovavano vicino a strade romane ancora in uso, così come ai vari tracciati della Francigena.
Elena Bellomo chiarisce, però, che questa tendenza era riferita ad una fase iniziale di insediamento; una volta radicata la presenza a livello regionale, l'ordine tese a sfruttare maggiormente dinamiche locali in modo da "amministrare in maniera sempre più produttiva il proprio patrimonio".
Questa grande diffusione e l'agilità della rete organizzativa favorivano la veloce mobilitazione di uomini e mezzi per l'intervento in Terra Santa, che era poi il compito primario delle commende al di qua del mare.
Per dare un'idea della grande diffusione dell'ordine, riporto le province come elencate dal Demurger: Gerusalemme, Tripoli (Antiochia), Cipro e Grecia quelle orientali; Inghilterra, Germania, Francia, Poitou, Alvernia, Provenza, Lombardia, Puglia, Aragona, Castiglia, Portogallo quelle occidentali.

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BOLOGNA TEMPLARE. Quadro generale delle fonti italiane sulla presenza del Tempio nella città felsinea.

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Informazioni tesi

  Autore: Matteo Bini
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: Storia
  Relatore: Paola Galetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 65

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medioevo
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