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Il calcio post Covid-19: possibili scenari di ripresa e strategie per ritornare alla normalità

La situazione italiana e il confronto con le maggiori leghe europee

Confrontando l’Italia con le altre leghe calcistiche europee, si notano alcune differenze importanti che, con alcuni miglioramenti ed alcune strategie, potrebbero far aumentare i conti dei club italiani e potrebbero far crescere le medesime squadre anche in termini di risultati sportivi.
Innanzitutto, dal report calcio 2019 della F.I.G.C. si nota che, per quanto riguarda l’affluenza da stadi, in Italia l’affluenza totale si assesta circa a 79.793.279 spettatori, con un riempimento medio degli stadi di circa il 55%, mentre in Germania ed Inghilterra si arriva ad un’affluenza di 122.957.905 persone per i tedeschi e 136.562.167 per i secondi, con un’affluenza media di circa il 91% per entrambe le nazioni.
Dunque, le squadre italiane devono adottare strategie per portare più spettatori allo stadio, magari attraverso la progettazione di spettacoli durante la partita o creando qualcosa di alternativo ed innovativo che attiri i tifosi e le famiglie a recarsi allo stadio per vivere insieme momenti felici.
Altro trend da invertire in Italia riguarda la questione stadi di proprietà. Infatti, si nota che il 93% degli impianti in Italia sono di proprietà pubblica. Questo comporta costi più o meno onerosi per le squadre per l’affitto e l’uso dello stadio ed impianti che non vengono rinnovati ed ammodernati. Confrontando i dati italiani con quelli del resto d’Europa, si nota immediatamente quanto l’Italia sia rimasta indietro sotto questo aspetto: in Europa sono stati investiti circa 19 miliardi per l’apertura di 163 nuovi stadi, con Russia, Spagna e Francia tra le principali nazioni, in Italia, invece, solo cinque squadre possiedono uno stadio di proprietà (Juventus, Udinese, Sassuolo, Frosinone, Atalanta) e alcune di loro hanno solo acquisito lo stadio comunale. La questione stadi si traduce anche in ricavi minori in confronto alle altre leghe europee: possiamo vedere, infatti, che in Italia i ricavi da gara sono circa 10,8 milioni, mentre in Inghilterra si arriva a 34,8 milioni.
Un dato significativo sull’importanza dello stadio di proprietà, è suggerito dalla Juventus, infatti confrontando i ricavi da gare dell’ultimo anno in cui giocava allo stadio comunale con quelli del primo anno all’Allianz Stadium, si nota un incremento del 174% (da 11 milioni a 31,8 milioni), con un aumento anche dell’affluenza allo stadio, che raggiunge il 70,9%.
Guardando alla Germania, l’edificazione di impianti di ultima generazione e di proprietà dei club ha portato a un vero e proprio boom di spettatori, con una media di quasi 45.000 persone a partita, di molto superiore a quella italiana, ferma a 23.500.
Quindi, le squadre italiane dovrebbero essere messe in condizioni dai vari governi nazionali, di poter costruire stadi di proprietà, così da poter aumentare i ricavi da gare e molti altri ricavi derivanti, appunto, dallo stadio, quali gli sponsor, i naming rights, gli abbonamenti e i biglietti venduti. Ormai è chiaro che il futuro delle squadre di calcio non possa prescindere dalla proprietà dello stadio nel quale queste giocano, stadio che deve trasformarsi progressivamente da luogo di aggregazione domenicale ad impianto multifunzionale in grado di attrarre quotidianamente tifosi e cittadini (con ristoranti, musei, ecc.), allo scopo di garantire entrate sufficienti e renderlo disponibile ed utilizzabile ogni giorno ed economicamente indipendente.
Altro tallone d’Achille delle squadre italiane, riguarda l’App ufficiale e pagine web interattive e facili da visitare che potrebbe essere un buon biglietto da visita per far ben figurare il proprio marchio in un mercato, quello digitale, che sta presentando nuove opportunità di crescita e ricavi e che, quindi, dovrebbero essere sfruttate anche dai club. In questo caso, in Italia si registra che solo il 65% dei club ha un’app ufficiale.
Inoltre, lo sviluppo di canali mediatici esistenti e nuovi ha anche reso il calcio più accessibile a più persone a un costo inferiore su scala globale e ha cambiato le abitudini di consumo dei tifosi. Di conseguenza, molte società calcistiche, soprattutto quelle inglesi e tedesche, si sono trasformate da semplici entità sportive in società per il tempo libero e di media ed hanno attirato l'attenzione dei fan / consumatori su scala globale, creando un'opportunità di sponsorizzazione estremamente preziosa per i principali marchi aziendali.
Una nuova base di fan diversificata a livello globale ha aperto opportunità per marchi internazionali che desiderano sfruttare il profilo, il fascino e l'equità del marchio delle principali società calcistiche. La crescente portata e profondità degli investimenti in Medio Oriente nel calcio di alto livello in tutto il mondo non mostrano alcun rallentamento. I marchi mediorientali si sono sempre più rivolti ad alcune delle più importanti società calcistiche, come Real Madrid e Arsenal, per l’opportunità di sponsorizzazione poiché la regione e molti dei suoi marchi continuano a perseguire una maggiore accettazione, rilevanza e valore economico da parte della più ampia economia globale. Secondo KPMG Football Benchmark, il Medio Oriente rappresenta il più grande investitore nel settore del calcio di punta a 200 milioni di euro all'anno con alcuni dei più grandi club europei ora sponsorizzati lucrativamente dalle tre grandi compagnie aeree del Medio Oriente (Emirates, Etihad, Qatar Airways). Dunque, anche in Italia potrebbe essere ampliata una strategia volta ad entrare nel mercato Medio-Orientale così da sfruttare i potenziali ricavi derivanti dall’Asia. Altra strategia per contenere le perdite da Covid-19, potrebbero essere i finanziamenti concessi alle squadre dalle banche nazionali con incentivi statali. Nei principali Paesi esteri, infatti, un grande aiuto proviene dai finanziamenti pubblici: eclatante è stato il caso del finanziamento concesso al Real Madrid da parte di Bankia, un consorzio bancario che come tante altre banche in Europa, ha usufruito dei finanziamenti della Bce: in sostanza, attraverso questi fondi inviati dalla Bce a Bankia e a sua volta girati al Real, la squadra di Madrid ha potuto pagare gli ingaggi dei principali calciatori a livello mondiale, arrivando ad un totale di circa 12 milioni di euro netti all'anno. L’individuazione delle forme di finanziamento più adeguate è, quindi, uno tra i principali problemi che le imprese di qualunque settore devono affrontare con l’obiettivo di migliorare il proprio valore assicurandosi, nel contempo, che il rendimento del capitale sia superiore al costo del capitale mantenendo bassi i rischi finanziari: l’indebitamento bancario costituisce ancora per molte imprese il principale strumento per reperire le risorse necessarie per i propri investimenti.
Inoltre, dal momento che il calcio professionistico di alto livello è diventato un settore di intrattenimento globale, sta attirando sempre più componenti di lifestyle e di lusso. Un esempio è l'accordo di 25 milioni di euro tra PSG e il marchio "Jordan". Una partnership ben ponderata che sfrutta chiaramente sinergie di marchi condivisi per interagire con nuovi clienti e fan non solo nel calcio ma nel mondo della moda e di altri sport. Attraverso l'uso di varie piattaforme digitali, influencer di alto profilo e sponsorizzazioni di celebrità (tra cui gli stessi giocatori parigini come Neymar e Mbappe), il PSG è stata in grado di guidare la consapevolezza del marchio, l'equità del marchio e le vendite di magliette a livello globale, vendendone per 1 milione nel 2019, rendendola la quinta maglia da calcio più popolare a livello globale. Come dimostra il caso PSG, gli sviluppi nella digitalizzazione e nel panorama dei media hanno fornito maggiori mezzi sia ai club che ai marchi / sponsor per ampliare la loro portata ai fan e ai clienti ben oltre lo stadio di gioco. Allo stesso modo, è diventato sempre più importante per i club sfruttare tutte le nuove capacità digitali in un mondo digitale iper-connesso, ma con una migliore comprensione della segmentazione dei fan al fine di massimizzare il contenuto della sponsorizzazione, l'autenticità e quindi l'efficacia.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il calcio post Covid-19: possibili scenari di ripresa e strategie per ritornare alla normalità

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Informazioni tesi

  Autore: Antonio Barbato
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2019-20
  Università: Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma
  Facoltà: Economia and Management
  Corso: Scienze economiche
  Relatore: Rumen Pozharliev
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 37

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