J. Brucker interprete della modernità, l'Historia critica tra Rinascimento e Illuminismo

L’Historia critica si apre con la descrizione della filosofia barbarica, che comprende tutte le forme di pensiero precedenti la nascita della filosofia greca. Lo scopo di Brucker in questa sede è di dimostrare che l’origine della razionalità filosofica e le sue specificità non vanno ricercate nei popoli orientali e barbari in generale, in Adamo e negli antichi profeti, ma appunto, nel pensiero greco. A suo parere furono i padri della chiesa a dare vita a questa retrodatazione della nascita della filosofia, spinti dalla volontà di trovare filiazioni antiche alla teologia di stampo platonico alla quale si ispiravano. Secondo Brucker questo pregiudizio ha impedito di trovare le effettive origini del pensiero filosofico, che devono essere cercate a partire dalla definizione di filosofia e non dal desiderio di avvalorare una posizione teorica particolare. Fermo il concetto di filosofia come scienza razionale che espone principi e regole della verità divine e umana e vaglia la giustezza delle ipotesi attraverso il ragionamento, il pensiero barbarico può essere considerato solo un inizio di speculazione in tutti i casi immatura e ancora fondata sulla superstizione. Esempio di questa posizione sono i Caldei che, considerati da lungo tempo come veri filosofi e uomini saggi, vengono esclusi da Brucker dal novero dei filosofi per il peso fondante che la tradizione assumeva nella costruzione delle loro credenze.