L'evoluzione storica del "Grande Fratello": da format a genere televisivo

Gli elementi strutturali che caratterizzano e marcano fortemente i programmi appartenenti a questa categoria sono:
- La «reclusione» di alcuni partecipanti in uno spazio delimitato e circoscritto (casa, isola, beauty farm, etc.).
- L’essere sotto l’occhio delle telecamere 24 ore su 24.
- Le «nominations» e le conseguenti eliminazioni.

Lo Psycho Drama Game è un genere facile da riconoscere perché si avvale, come dice il nome stesso, di meccanismi ludici mutuati dal Game Show. Rientrano in questa categoria il format «capostipite Big Brother» e molti altri ancora (Survivor, Wild West, la Pupa e il Secchione, etc.).
Gli Psycho Drama Game presentano una struttura a spirale. I concorrenti protagonisti di questo genere devono «far maturare» un po’ per volta le loro emozioni, visto che alla base delle loro storie non c’è un pregresso extratelevisivo, e questo processo di crescita ha bisogno di svariate settimane (tra le dodici e le quattordici) per essere efficace o credibile. La struttura a «spirale» è la più indicata per supportare uno sviluppo di questo tipo, perché dal punto di vista del livello del racconto, fa si che in ogni puntata accada almeno un fatto estremamente significativo (nomination-eliminazione) e dal punto di vista dei personaggi fa si che in ogni puntata accada un fatto che possa attirare l’attenzione dei telespettatori. Il percorso ad eliminazione da al format la possibilità di snodarsi in un arco temporale molto lungo. Tale percorso viene scandito, settimana dopo settimana, con vari artifici, scenici e di altro tipo (può essere un tabellone, presente fisicamente o graficamente in studio, con i volti dei partecipanti via via eliminati nel corso del programma che vengono cancellati, evidenziandone a livello visivo, ad esempio sul loro volto viene disegnata una barra, croce o quanto altro, il restringimento che si sta compiendo).
“In tutti gli Psycho Drama Game, da «Big Brother» in poi, il telespettatore è messo nelle condizioni di vedere tutto quello che avviene al di là dello schermo e di sapere tutto (al contrario dei protagonisti stessi del programma che vedono e sanno solo quello che è alla loro portata” (Fiacco, 2007, p. 160).
Negli ultimi anni si è assistito ad una proliferazione tale di format appartenenti al genere «Psycho Drama Game», che molti dei suoi elementi originariamente caratterizzanti e formattizzanti sono diventati generici. Sono divenuti, insomma, una sorta di «patrimonio comune» (mi riferisco agli elementi base quali, la reclusione, le telecamere 24 ore su 24, etc.).