Agenzie di rating: considerazioni sull'industria del credit rating e valutazioni sulla sua bontà

Sulla base di quanto appena visto nel precedente paragrafo, relativo all'evoluzione delle agenzie di rating, e di quello che metteremo in luce nel prosieguo del lavoro, potremmo dire come persino il mercato della revisione contabile, dominato da quattro grandi operatori a dimensione globale (c.d. big four), appare aperto e competitivo ove paragonato a quello del credit rating. S&P, Moody's e Fitch, hanno infatti un forte potere di mercato che rende difficile, per le altre agenzie operanti in questo business, guadagnarsi quote di mercato di una certa importanza: le prime due rappresentano insieme più dell'ottanta per cento del mercato dei credit rating, mentre Fitch si colloca al terzo posto con circa il quattordici per cento.

Questi tre colossi dell'industria del rating hanno una copertura ad ampio raggio che va ben oltre i confini nazionali e per questo sono denominate "agenzie globali". Moody's e S&P detengono considerevoli quote in Europa - tramite società controllate costituite in diverse nazioni - in Asia e America Latina.
Per quanto concerne alle sole economie emergenti, la copertura delle agenzie globali è maggiore in Europa, minore in Asia e intermedia in Africa e America Latina.
Ciononostante, a dispetto della loro copertura di mercato, i rating emessi sono più elevati in Asia e America Latina, dove la penetrazione delle agenzie globali è più bassa, rispetto all'Europa.

A sottolineare il peso delle tre principali CRA, si può notare come il rendimento delle loro azioni dal 2002 al 2007 abbia superato di gran lunga quello delle aziende operanti nel comparto finanziario e di tutto il mercato americano in generale.

I ricavi aggregati generati dai rating delle tre sorelle in quegli anni, ammontavano a circa 9 miliardi di dollari, mentre i profitti lordi intorno ai 5 miliardi e mezzo.

La forte crescita nel volume d'affari delle CRA dall'inizio del ventunesimo secolo fino al 2007 era strettamente legata alla rapida espansione del mercato dei titoli strutturati31, il quale nel 2003 rappresentava tra il 40% e il 50% del ricavato delle principali agenzie di rating. Tuttavia dalla lettura dei grafici si evince che qualcosa sembra cambiato dopo il 2007: il valore delle azioni e il fatturato delle tre grandi agenzie di rating è infatti leggermente diminuito a seguito del fallimento di Lehman Brothers e, in generale, di tutto il sistema capitalistico americano. Ad ogni modo, l'industria del rating, nonostante le ripercussioni della recente crisi finanziaria, resta oggigiorno un mercato molto remunerativo per le CRA, soprattutto grazie a due grandi poli di sviluppo: il mercato americano e quello asiatico33. Seppure questi due mercati abbiano alla radice diverse motivazioni storiche e un arco temporale di crescita assai differente, sono entrambi caraterrizzati da un vigoroso sviluppo dell'attività di credit rating e, per questo motivo, costituiscono l'oggetto di discussione dei prossimi sottoparagrafi.