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L'obbligazione di sicurezza e l'azione di regresso in materia di assicurazione sugli infortuni.

La struttura riformata dell’obbligazione di sicurezza

Nonostante l’art. 2087 c.c. rimanga sempre un pilastro fondamentale del sistema previdenziale, l’importanza del D. Lgs. 19 settembre 1994, n. 626 è stata enorme, per il fatto che ha introdotto innovazioni nel campo della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro, avendo come obiettivo la “tutela integrale” dell’ambiente di lavoro, da realizzarsi tramite l’imposizione di obblighi e divieti volti a preservare sia la salute che la sicurezza dei lavoratori da quelli che potrebbero essere gli effetti di fattori nocivi presenti proprio nell’ambiente di lavoro.
A partire dalla sua emanazione, il datore di lavoro e il lavoratore diventano i veri protagonisti della sicurezza nei luoghi di lavoro, che nelle intenzioni del legislatore deve essere raggiunta e garantita, non solo attraverso la semplice riduzione e, dove possibile, la completa eliminazione delle fonti di rischio, ma soprattutto attraverso lo sviluppo di una coscienza personale della sicurezza.
Tale decreto ha, infatti riformato quelli che sono i contenuti essenziali
dell’obbligazione di sicurezza e nonostante sia stato abrogato dal D. Lgs. 9 aprile 2008, n.81, rimane ancora di notevole importanza nel processo evolutivo della disciplina.
L’obbligazione di sicurezza, delimitata per grandi linee dal citato art. 2087 c.c., trova una sua regolamentazione puntuale articolata nel D. Lgs. n. 81/2008 e si sostanzia, essenzialmente, nei doveri penalmente sanzionati del datore di lavoro di:
1) Valutazione dei rischi, adeguamento strutturale, tecnologico ed organizzativo (art. 15 D. Lgs. n.81/2008);
2) Formazione dei lavoratori, dei dirigenti, dei preposti e dei loro rappresentanti (art. 37 D. Lgs. n.81/2008);
3) Vigilanza continua sui comportamenti dei lavoratori (art. 18 – 19 – 28 – 30 D. Lgs. n.81/2008).
Il legislatore ha cercato di perseguire un miglioramento del livello di sicurezza e di salute negli ambienti di lavoro non solo confermando l’obbligatorietà di una procedura finalizzata all’adempimento dell’obbligazione di sicurezza, ma anche rafforzando l’obbligo di cooperazione da parte di altri soggetti della prevenzione.
L’obbligazione di sicurezza attualmente poggia le basi sull’art. 15 del D. Lgs. n.81 del 2008, così come modificato ed integrato dal D. Lgs. 3 agosto 2009, n. 106, in perfetta continuità con i principi del codice civile e con l’art. 3 del D. Lgs. n. 626/1994, e stabilisce le misure generali di tutela, tra le quali la valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza, quindi la loro eliminazione in base alle conoscenze acquisite grazie al progresso tecnico e, nel caso in cui non sia possibile eliminare tale rischi nonostante l’adozione di misure avanzate dal punto di vista tecnologico, bisogna quanto meno cercare di ridurli al minimo.
In particolare l’art. 15, comma 1, individua le seguenti “misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro:
a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza;
b) la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell’azienda nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro;
c) l’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico;
d) il rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;
e) la riduzione dei rischi alla fonte;
f) la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;
g) la limitazione al minimo del numero di lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio;
h) l’utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro;
i) la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
j) il controllo sanitario dei lavoratori;
k) l’allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona e l’adibizione, ove possibile, ad altra mansione;
l) l’informazione e formazione adeguate per i lavoratori, per i dirigenti e preposti e per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS);
m) le istruzioni adeguate ai lavoratori;
n) la partecipazione e consultazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS);
o) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l’adozione di codici di condotta e di buone prassi;
p) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave ed immediato;
q) l’uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;
r) la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti.”

Le misure di tutela contenute nell’art. 15 del D. Lgs. n.81 del 2008 sono ordinate in modo gerarchico a seconda del grado di priorità dell’intervento che deve essere effettuato nel luogo di lavoro. L’art 15 si presenta come una sorta di preambolo degli obblighi che poi sono specificati negli articoli successivi.
È opportuno aggiungere che il datore di lavoro è tenuto ad osservare i precetti antinfortunistici ma, onde evitare responsabilità di ordine civile e penale, è tenuto altresì a fare tutto il possibile per tutelare il lavoratore che presta la propria attività, ed evitare quindi che incorra nell’evento lesivo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'obbligazione di sicurezza e l'azione di regresso in materia di assicurazione sugli infortuni.

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Informazioni tesi

  Autore: Rita D'arezzo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Cassino
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Ivana Marimpietri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 69

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Parole chiave

infortunio
rapporto di sicurezza
assicurazione obbligatoria
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