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Turismo Subacqueo: analisi di un segmento di mercato sempre più in espansione

La Subacquea in Croazia

La Croazia è uno stato dei Balcani che confina a nord con la Slovenia, a nord-est con l'Ungheria, ad est con la Serbia, a sud con la Bosnia ed Erzegovina e il Montenegro, mentre ad ovest è affacciata sul mare Adriatico; la fascia costiera si estende per 5.835 km tra terraferma e isole. (wikivoyage.org, 2022).

La dominazione romana e veneziana è ancora evidente, soprattutto nelle rovine archeologiche, ma ad oggi la Croazia ha sviluppato una forte cultura identitaria con tradizioni e movimenti artistici propri (croazia.info, 2022).

La regione marina croata è composta da 1246 isole, isolotti e reefs distribuiti lungo 500 km sul Mar Adriatico (Rossi I. R., 2012). Questo mare, e più generalmente il Mar Mediterraneo, nel corso della storia ha da sempre funto da ponte tra le civiltà che si sono sviluppate lungo le sue coste. Ne consegue che in queste zone vi sia un ricco patrimonio subacqueo che riflette oltre mille anni di storia, tra traffico marittimo, scambi commerciali ed eventi storici e politici (Mesić J., 2008).

Il litorale croato con le sue insenature riparate, profonde baie e canali protetti ha creato le perfette condizioni per la presenza di relitti e di patrimonio archeologico subacqueo, che deve essere tutelato e ricercato (Rossi I. R., 2012).

L'attività subacquea in Croazia si riferisce inizialmente alla pesca di spugne e alla raccolta di coralli a fine commerciale; tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, iniziò a svilupparsi il settore dell'attività subacquea ricreativa, all'epoca però la Croazia faceva parte della Jugoslavia e il sistema impedì la comparsa di imprese private legate alle immersioni subacquee. I turisti stranieri non avevano il permesso di immergersi in numerosi siti dell'Adriatico e necessitavano di uno speciale permesso per immergersi in altre aree (Mesić J., 2008). Nello stesso periodo si svilupparono le prime linee guide per la salvaguardia del patrimonio archeologico subacqueo, soprattutto in seguito ad episodi di saccheggio e di vendita dei resti archeologici (Mesić J., 2008).

Negli ultimi 30 anni in Croazia si è sviluppato un fiorente turismo subacqueo legato soprattutto al reparto dell'Archeologia Subacquea; inizialmente la maggior parte dei subacquei non era pienamente consapevole del valore del patrimonio culturale, e piccoli resti archeologici venivano trafugati come souvenirs (Mesič J., 2008). Si fa risalire il fiorire della subacquea come attività turistica dopo il 1996, con l'apertura di numerosi diving centre, in seguito al massiccio afflusso turistico sulla costa croata; il fenomeno ha preso il via in Istria, e si è poi diffuso nelle altre regioni marittime croate (croatia.hr, 2022).

Tra i relitti preferiti dai subacquei, vi sono oggi quelli moderni legati principalmente alle Guerre Mondiali, che comunque concorrono all'interesse insieme ai relitti relativi al Medioevo e all'Antichità (Rossi R. I., 2012).

I principali siti di promozione turistica inerenti al Turismo in Croazia, dichiarano che ad attirare i subacquei, oltre all'archeologia subacquea, c'è innanzitutto la ricchezza e la diversità del mondo vegetale e animale, accompagnati da un'acqua cristallina (croatia.hr, 2022). Si possono vedere in immersione delfini, cavallucci marini, spugne rare, grandi banchi di pesci, tartarughe e molto altro (Vrduka S., 2021).

Da sottolineare che in Croazia l'immersione subacquea si può svolgere esclusivamente all'interno e sotto il controllo del centro subacqueo, autorizzato e abilitato allo svolgimento dell'immersione ricreativo – turistica. Il luogo in cui si effettua l'immersione dev'essere contrassegnato visibilmente da una boa di segnalazione o dall'apposita bandiera posta sull'imbarcazione (questa pratica dev'essere comunque effettuata in qualsiasi immersione a prescindere dalla destinazione).

È richiesta una licenza particolare per immergersi in tutti i parchi nazionali e in tutte le zone poste sotto tutela da parte del Ministero per la cultura. Sono vietate invece nei luoghi in cui vi sono acque marine interne, come porti, entrate nei porti, ancoraggi dei porti e le zone di traffico marino intenso; nelle riserve marittime, nei parchi naturali e nelle altre zone in cui il mare e il fondale marino sono tutelati; nei pressi delle navi da guerra all'ancora e delle zone militari sorvegliate e situate sulla costa, ad una distanza inferiore ai 100 metri; nel Parco Nazionali di Brioni (istra.hr, 2022).

Il periodo suggerito per immergersi in Croazia va da aprile a novembre, le temperature oscillano tra i 17 e i 35 gradi, mentre quella dell'acqua può raggiungere tranquillamente i 27 gradi.

Le due principali regioni in cui praticare turismo subacqueo sono l'Istria e il Golfo del Quarnero. L'Istria è la località più conosciuta per il turismo ed è la penisola più grande della costa orientale dell'Adriatico; qui oltre all'offerta subacquea si distingue la ricca produzione di vino e di olio d'oliva, insieme alla pesca che da sempre è una delle maggiori risorse della zona. I principali siti di immersione in Istria sono a Pola, l'isola di Medolino, Rovigno, Parenzo e Novigrad (villsy.com, 2022).

Il Golfo del Quarnero ospita centri turistici importanti con lunghissima tradizione e buone strutture ricettive, hotel, piccole pensioni, appartamenti privati e case vacanza; fanno parte di questa regione località come l'isola di Cherso, l'isola di Rab, l'isola di Cres e l'isola di Lussino (croaziainfo.it, 2022).

La tipologia di vacanza subacquea ideale in Croazia consiste nel soggiorno in Hotel, B&B, appartamenti o guest-house nelle vicinanze del Diving center, quest'ultimi sono molto diffusi e situati nelle principali destinazioni marittime dello Stato.

I siti di immersione in Croazia si differenziano da quelli di altre destinazioni per essere accessibili a prescindere dal livello di esperienza; la maggior parte dei centri di immersione offrono escursioni da barca, pacchetti di servizi, noleggio dell'attrezzattura e corsi subacquei.
 
Per quanto riguarda i prezzi generalmente un'immersione da riva con noleggio della bombola ha un prezzo di circa 20 euro, mentre un biglietto con accesso giornaliero all'immersione ha un prezzo che parte da 29 €; il noleggio completo dell'attrezzattura può costare 25 euro, mentre un corso subacqueo può avere un costo a partire da 250 euro (villsy.com).

La Croazia può offrire quindi una vacanza subacquea che si differenzia soprattutto per il rapporto qualità – prezzo, offrendo un ecosistema marino molto ricco e variegato e soprattutto una visibilità che la rende una meta ambita per il turismo subacqueo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Turismo Subacqueo: analisi di un segmento di mercato sempre più in espansione

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Informazioni tesi

  Autore: Giulia Rizzo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Progettazione e Gestione del Turismo Culturale
  Corso: Scienze del turismo
  Relatore: Elena Bonel
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 121

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Parole chiave

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sostenibilità
subacquea
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turismo subacqueo
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sistema turistico subacqueo
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