Il rapporto di causalità e il suo accertamento nella responsabilità medica

Questa teoria è anch’essa nata al fine di arginare i problemi sollevati dalla teoria condizionalistica. Essa è stata elaborata in Germania negli anni trenta del secolo scorso, e la sua adattabilità al sistema italiano è stata da alcuni criticata, in quanto l’ordinamento per il quale è stata concepita, si differenzia dal nostro, per una totale assenza di disciplina del rapporto condizionalistico in esame. La teoria tedesca affronta il problema dei casi caratterizzati da un decorso atipico dei fatti,cioè di quei casi che si discostano da un normale accadimento degli eventi. Il presupposto da cui si parte è che non sempre l’uomo è in grado di controllare il decorso eziologico degli eventi. Lo scopo di questa teoria è quello di escludere la responsabilità, sia dolosa che colposa, in una serie di casi in cui invece vi sarebbe. Si cerca sostanzialmente di accertare se, nonostante l’esistenza di un nesso causale in senso condizionalistico, il fatto debba o non debba considerarsi obiettivamente imputabile all’agente (anche qualora esso sfugga alla sua sfera di controllo). Si faccia l’esempio del nipote che convince lo zio a fare un viaggio in aereo, e questi deceda per la caduta del veicolo: l’evento è attribuibile ad una
responsabilità del nipote? L’imputazione obiettiva dell’evento presuppone, oltre all’esistenza di un nesso in senso condizionalistico, che l’azione abbia aumentato il rischio di verificarsi dell’evento.