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Contratto del consumatore e ''significativo squilibrio''

La vessatorietà nel contratto del consumatore

L'art. 33 riproduce ex art. 1469 bis c.c. "nel contratto concluso tra il consumatore ed il professionista si considerano vessatorie le clausole che, malgrado la buona fede, determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto".
Il 1°comma dell'art. 33 porta gli stessi problemi interpretativi posti dalla norma da cui proviene; nessuno sforzo di correzione è stato fatto per rimediare all'inciso, "malgrado la buona fede", che ha scatenato molti dubbi.
Il problema sorge sulla qualifica da attribuire alla buona fede, soggettiva per alcuni ed oggettiva per altri. La rilettura della questione sulle clausole vessatorie alla luce del Codice di Consumo non conduce agli stessi risultati riguardo agli usi negoziali che muovono dal cpv. dell'art. 1341 c.c.; il confronto tra il medesimo articolo sulle condizioni generali di contratto e la nuova disciplina del cod.cons. rileva una differenza di carattere formale: mentre nei contratti conclusi mediante condizioni generali è richiesto il requisito della specifica approvazione scritta, la quale però non esclude che una clausola vessatoria non entri a far parte del contenuto contrattuale, l'attuale normativa del rapporto di consumo offre una tutela sostanziale che a prescindere dalla forma di conclusione del contratto non ritiene vincolanti le clausole vessatorie.
L'art. 33 cod. cons. considera abusive anche le clausole che pur non ricomprese in un elenco tassativo portano, malgrado la buona fede, ad un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi contrattuali e stabilisce una presunzione di vessatorietà fino a prova contraria per tutte quelle clausole che siano riconducibili ad una delle fattispecie delineate nella "lista grigia". La clausola è vessatoria quando, malgrado la buona fede, determina uno squilibrio rilevante: ciò significa che in sede di giudizio si tiene conto di questi due criteri come chiave d'interpretazione e strumento per verificare in concreto se una clausola possa portare ad un contratto squilibrato in maniera rilevante. Il procedimento dell'accertamento di vessatorietà muove dalla valutazione del significato della clausola per stabilire se possa condurre ad una presunta abusività e ,poi, operare una verifica in concreto in base ai criteri di legge per testare se ci si trova in presenza di un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi a carico del consumatore.

Ma il giudizio di vessatorietà deve anche basarsi sui criteri forniti dall'art. 34 1°co. cod.cons. che, sebbene importanti, sono sussidiari rispetto a quelli forniti dall'art. 33. Gli indici di giudizio si distinguono in positivi, per gli elementi contenuti nel contratto o per gli elementi esterni riferibili alle circostanze esistenti al momento della conclusione di esso o di altro contratto collegato, ed in negativi, a cui l'interprete non dovrà fare riferimento nel valutare la vessatorietà di una clausola purchè siano determinati "in modo chiaro e comprensibile". La natura del bene o del servizio dedotti in contratto quando sono ben determinati, infatti, sono irrilevanti ai fini dell'accertamento di vessatorietà ma acquistano rilevanza se al momento della conclusione sono esistite delle circostanze che hanno inciso sulla formazione del consenso negoziale. In particolare nel contratto concluso con il professionista l'interprete potrebbe essere impegnato ad indagare sulle possibilità che il consumatore ha avuto di reperire sul mercato medesimi beni o servizi e a quali costi.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Contratto del consumatore e ''significativo squilibrio''

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Informazioni tesi

  Autore: Sara Guazzaroni
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi della Tuscia
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Andrea Genovese
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 61

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Parole chiave

clausole vessatorie
vessatorietà
consumatore
lista nera
contratto del consumatore
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