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Considerazioni linguistiche sui discorsi ''a braccio'' di Silvio Berlusconi (Settembre 2008 - Dicembre 2009)

Le ''battute'' e le ''storielle''

I discorsi di Berlusconi sono disseminati di battute scherzose, di "barzellette" e "storielle".
I motti scherzosi, oltre a trovarsi negli incipit dei comizi, come già detto, con lo scopo di ingraziarsi il pubblico, si ritrovano anche durante lo svolgimento del discorso e in diversi contesti. Non sembra esserci una logica precisa nell'uso delle battute, che possono essere spontanee, quando le usa per rispondere alle grida dalla platea, o "pensate" quando sono inserite nel contesto del discorso pronunciato.
Alcuni esempi:
Ad Atreju '08 finge di uccidere una zanzara e scherza dichiarando che la "filosofia liberale ha prevalso sull'attacco" che gli era stato portato dai comunisti, dalla zanzara comunista.
Ad Atreju '09 racconta una barzelletta su Soru, il candidato per la regione Sardegna del PD, e su quanto siano tristi i "signori della sinistra".
Alla Festa della Libertà a Milano Berlusconi scherza su Obama definendolo "un uomo molto abbronzato di cui non ricorda il nome", subito dopo aggiunge che anche la moglie di quest'ultimo è abbronzata: "devono essere stati in vacanza insieme".
"Ripartiamo dal sud" a Benevento, Berlusconi è una fucina di battute scherzose ispirate dal pubblico:

[p. santo subito! /p.] [s. subito no, aspettiamo! /s.] […(applausi)] (tra 00:46-00:50 h)

[s. forse vi chiedono da lì che siete in piedi evitate a chi è dietro di voi di poter guardare. Se vi mettete in quegli scalini là in alto penso che possiate vedere lo stesso bene. Ci sono delle sedie vuote anche, guardate. Siate gentili e riguardosi dei diritti di coloro che vi stanno alle spalle /s.] [p. Bravo! (applausi e grida di approvazione) /p.] [s. Mi sono trovato un altro mestiere: il butta dentro o il butta fuori /s.][…(applausi)] (tra 00:55-01:00 h)

"L'altra modifica, l'altra modifica che abbiamo già presentato in parlamento è per quella patologia soltanto e tutta italiana che sono le intercettazioni telefoniche! […(applausi)] Facciamo una prova. [s. Quanti di voi sono assolutamente sicuri di non avere mai corso il rischio di essere intercettati al telefono? Alzi la mano quelli che sono sicuri /s.] [p. (brusio) /p.] [s. Avete tutti l'amante eh? Birichini /s.] […(applausi)]" (tra 01:00-01:05 h)

All'apertura della campagna di tesseramento, che si svolge in piazza a Milano, Berlusconi scherza sfruttando il dialetto lombardo:

"Il capo del governo, così come viene descritto dall'opposizione, è un mostro. Io credo di non esserlo, non soltanto perché sono bello, ma anche perché […(applausi)] sono quello che a Milano si dice un "brao fioeul." (tra 00:00-00:05 h) (dopo l'intervento di Formigoni)
"Lui è un fantastico candidato perché ha una grande esperienza. Però è un vecchietto rispetto a me, perché lui è il "ga frec" e mi son "giuèn". Oh, e non c'ho nemmeno la canottiera, eh!" (tra 00:30- 00:33 h)

Berlusconi scherza spesso ponendosi da don Giovanni con le donne presenti al comizio, ad esempio quando chiede il numero di telefono di qualcuna. Questi sono gli scherzi che si trovano in tutti i comizi, escluso quello del congresso nazionale:

(una ragazza si alza per fare una domanda)
[s. Si comincia dando il nome e il numero di telefono /s.] (Atreju '08)
(una ragazza si alza per fare una domanda)
[s. Le ragazze quando intervengono devono dare il numero (ride) /s.] (Atreju '09)
"[s. tira giù quel cartello. Tiralo giù devono vedere gli altri dietro, non vedi come sono bello?...Non vedo perché dobbiate diminuire il mio potenziale di nuove fidanzate /s.]" (Festa Milano)
"cerchiamo questa mattina di divertirci è domenica, siamo in una bellissima città, con tante belle signore, che sorridono … [applausi]" (Festa Benevento, tra 00:05-00:10 h)
"Ecco a loro le prime due tessere dei giovani, Carlo a te, Pamela a te. E, in rappresentanza dei tanti giovani. Guardate che belle facce, che bei ragazzi, […(applausi)] Pamela che numero di telefono hai?" (Tesseramento, tra 00:30-00:33 h)

Si capisce l'uso di tante battute scherzose nel momento in cui Berlusconi dichiara che l'ironia e il saper sorridere sono fattori fondamentali per giudicare una persona:

"Quindi credo che sia anche una persona capace di autoironia e che ricordatevelo è una delle cose più importanti. Diffidate da tutti coloro che non hanno capacità di ironia e non hanno capacità di autoironia." (Atreju '09)
"… gli italiani si riconoscono in me, sono stato povero, amo la vita, sorridere, amo le belle donne, ecc
rispetto alla minoranza comunista che non sorride mai, è triste" (Atreju '09)
"È una persona ironica, autoironica. Diffidate da chi non ha la capacità di essere ironico verso se stesso. Con cui abbiamo cominciato a lavorare bene … " (Festa Milano)
"Diffidate sempre da chi è sempre così, da chi non ha autoironia, da chi si prende troppo sul serio, da chi è sempre arrabbiato, da chi non sa sorridere, da chi non sa amare gli altri!" (Tesseramento, 00:10-00:15 h)

In tre dei sei comizi presi in considerazione, Berlusconi racconta delle storielle. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Considerazioni linguistiche sui discorsi ''a braccio'' di Silvio Berlusconi (Settembre 2008 - Dicembre 2009)

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Informazioni tesi

  Autore: Claudia Bandecchi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere
  Relatore: Mirko Tavosanis
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 91

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Parole chiave

linguistica
politichese
berlusconi
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linguaggio politico
discorsi a braccio

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