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Sistemi di gestione sostenibile delle acque piovane in agricoltura nel territorio di Ruvo di Puglia

Le cisterne e le "piscine"

Lo presenza delle cisterne in Puglia ha origini nella storia più antica della regione. Le cisterne erano utilizzate per la conservazione di materie prime di vario tipo, possiamo trovare cisterne per l'accumulo dell'acqua, per la conservazione dell'olio e per la raccolta del grano. Nella regione, le cisterne più comuni erano per lo più destinate ad immagazzinare l'acqua per l'irrigazione dei campi e il fabbisogno domestico. La cisterna costituiva una delle fonti principali di approvvigionamento idrico per le popolazioni prima della costruzione dell'acquedotto pugliese nel XX secolo. Queste erano strutture spaziose, capaci di contenere una notevole quantità d'acqua.

Non di rado, nelle cisterne venivano integrati con sofisticati sistemi meccanici noti come "noria", che semplificavano l'estrazione dell'acqua dai pozzi. Il funzionamento di questo sistema, noto per la sua semplicità ed efficacia, si basava su una serie di secchi collegati a una lunga catena senza fine. Questa catena veniva avvolta in prossimità dell'apertura del pozzo e fatta ruotare intorno a una grande puleggia, che permetteva ai secchi, pieni d'acqua, di essere sollevati in superficie e ribaltati in un'apposita tramoggia o direttamente nella cisterna. Da qui, l'acqua veniva successivamente convogliata verso i campi per l'irrigazione. Nel corso del tempo, il sistema della noria ha subito diverse migliorie, mirate a ottimizzarne le prestazioni.

In alcune situazioni, la puleggia veniva azionata da asini che trasmettevano la forza meccanica necessaria per far girare la puleggia stessa. Nei territori murgiani, sono tuttora presenti i resti di strutture simili alle cisterne, conosciute come "pescare", manufatti in pietra calcarea realizzati scavando nel terreno. Le "pescare" sono situate strategicamente alla congiunzione dei solchi del terreno, cosi da intercettare e convogliare le acque meteoriche al loro interno. Questi manufatti, presentano una caratteristica volte a botte che sovrasta una vasca dalla forma parallelepipeda. Le sommità di queste costruzioni sono rivestite con lastre di pietra calcarea disposte con pendenze opposte. Le "pescare" sono di dimensioni variabili e presentano una o due aperture laterali, attraverso le quali l'acqua entra all'interno delle vasche. L'acqua piovana per entrare nella vasca, seguiva le "pile", condutture incise e legate alla bocca principale posta alla sommità della volta.

L'uso di queste strutture era esclusivamente quello di fornire un punto di abbeveraggio per gli animali durante il pascolo. A Ruvo di Puglia, cosi come nel resto del territorio carsico murgiano, nel passato era molto diffuso l'uso delle cisterne, data la scarsa disponibilità d'acqua in superficie. Le diverse documentazioni che giungono dalla città limitrofa di Molfetta descrivo una situazione analoga a quella di Ruvo. Nel passato a Molfetta la disponibilità d'acqua del centro abitato dipendeva dai pozzi comuni disseminati sul territorio e da una serie di cisterne collocate nel sottosuolo dei palazzi civili. Le cisterne dalle dimensioni variabili, potevano erano collocate principalmente nei conventi, nei pressi delle chiese e in vicinanza dei trappeti. Le stesse quando erano adibite ad uso domestico, presentavano dei particolari sistemi di filtraggio conosciuti come "purgatoi", che avevano la funzione di far decantare l'acqua, rimuovendo le impurità.

Nel passato, nei centri storici dei paesi pugliesi, non vi era alcun tipo di prevenzione igienico-sanitario difatti le strade proliferavano di escrementi animali, urina, sciacquoni domestici, polvere, pietre e spazzatura. Nel momento in cui nelle città si scatenavano violenti piogge, la potenza dell'acqua seguendo il pendio delle strade, trascinava con se tutto ciò che si trovava davanti all'interno delle cisterne, contaminando l'acqua. Prima del XX secolo i sistemi di protezione delle vasche come filtri, purgatoi e vasche di decantazione non erano ancora utilizzati. Infatti, le acque che confluivano all'interno delle cisterne dei palazzi erano spesso contaminate e infette da agenti patogeni. [...]

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Sistemi di gestione sostenibile delle acque piovane in agricoltura nel territorio di Ruvo di Puglia

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Informazioni tesi

  Autore: Cristian Turturo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2022-23
  Università: Politecnico di Bari
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria civile e ambientale
  Relatore: Concetta Giasi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 80

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