Skip to content

Le Città murate del Salento leccese. Alessano. Studio della forma urbis e dei caratteri della residenza per la definizione di nuovi modelli insediativi/abitativi.

Le città murate del Salento leccese: principi insediativi e morfologici

Abbiamo precedentemente preso atto di come studiosi di chiara fama sogliono effettuare una classificazione dei nuclei urbani del Salento, suddividendoli in Terre Nuove, Centri privi di mura e Città Murate.
Queste ultime possono essere ulteriormente ripartite in:
1. Centri a struttura polare o monocentrica, caratterizzati da un’ unica emergenza architettonica polarizzante il tessuto edilizio; sogliono essere di minori dimensioni (Scorrano, Veglie).
2. Centri a struttura bipolare o assiale, laddove due polarità urbane, solitamente l’una individuata da un edificio di culto (chiesa matrice), l’altra individuata da un importante edificio civile (castello o palazzo gentilizio) costituiscono i due fulcri congiunti da un asse viario strutturante il tessuto edilizio; sogliono essere di medie dimensioni (Carpignano, Copertino, Corigliano d’ Otranto, Sternatia, Soleto, Specchia, Montesardo, Sogliano, Castro).
3. Centri a struttura policentrica, caratterizzati dalla compresenza di più di due emergenze architettoniche polarizzanti il tessuto edilizio, solitamente tre; sogliono essere di maggiori dimensioni (Alessano, Galatina, Ugento).

Il nucleo antico è perimetrato da una cinta muraria, usualmente connessa ad un castello o ad una torre, e sogliono avere forma irregolare, stante la loro origine perlopiù risalente ad epoca medievale od antecedente (messapica o magno greca).
Nel caso di Alessano, ad una polarità connessa al potere religioso (Chiesa Matrice del SS. Salvatore) fa da contrappunto il Palazzo Ducale, sede del potere laico del Signore locale; a sua volta questa si ricollega al centro più antico, probabilmente un primitivo casale, corrispondente al rione detto della “Giudecca”.
Analogo è il caso di Galatina, che presenta dimensioni anche maggiori: come Alessano deriva da un primitivo casale, menzionato nel 1188 come “Casalis Sancti Petri”. Il Castello e la Chiesa Matrice prospettano sulla medesima piazza, laddove era ubicata la “Porta della Piazza” (demolita), mentre sul percorso d’ impianto successivo si attesta la Chiesa di S. Caterina. Come si è anzi detto, Galatina, con la costruzione del Castello e l’ampliamento della cinta muraria a metà del XV secolo, divenne il baricentro del potentato Orsiniano, affermandosi come uno dei centri più importanti della Terra d’ Otranto. Un’ulteriore sviluppo la città lo ebbe a partire dal 1485, nel momento in cui per volontà degli Aragonesi passò alla famiglia Castriota Scanderberg ; all’esterno dell’ampia cerchia muraria s’insediarono due vasti complessi conventuali, quello dei Domenicani e quello degli Olivetani (1507), che determinarono la rete dei percorsi extra moenia anche successivi.
Importante centro Messapico, dipoi municipium in età romana, Ugento ( Uxentum ) è anch’ essa una città murata policentrica; le sue mura risalirebbero addirittura, come primo impianto, al dominio bizantino, ma, demolite nel 1827, non ne rimangono più vestigia. Anch’ essa deve molto a Giovanni Antonio Orsini Del Balzo, che, elevandola a capoluogo di Contea, ne rinforzò le mura ed il Castello in foggia di trapezio irregolare con torrioni (l’ultimo crollato nel 1914) attorno al 1531. L’asse principale che attraversa l’ abitato congiunge il predetto Castello con la piazza della Cattedrale dell’Assunta (1718 - 1743, facciata neoclassica del 1855), alla cui sinistra è il Palazzo Vescovile (ultimato 1731). Sempre la famiglia Orsini fondò il convento dei Minori Osservanti, uno dei due conventi intra moenia del borgo; l’altro è quello delle Benedettine (prima metà del sec. XVIII). Alla fine dell’ Ottocento interventi di diradamento, necessari a fini igienici e di decoro urbano, hanno in parte alterata la fisionomia di talune parti del centro storico, peraltro artisticamente irrilevanti.

Tra i centri a struttura bipolare, esemplare è il caso di Copertino, dove il Conte Tristano di Chiaromonte cinse di mura l’ antico casale - che ne era sino a quel momento sprovvisto - nel 1430; siffatto circuito difensivo ovale era attraversato da un’ unica strada principale ad andamento quasi rettilineo che congiungeva le uniche due porte urbiche ( Porta di S. Giuseppe e Porta del Malassiso, quest’ ultima demolita) e sulla quale si attestavano l’imponente Castello - ubicato in prossimità della Porta di S. Giuseppe - la Chiesa Matrice, l’ Ospedale ed importanti palazzi gentilizi. Al XVI secolo risale la fondazione dei conventi extra moenia, dei Cappuccini, dei Francescani Riformati (1512-14) e dei Conventuali (1577).
L’ abitato antico di Castro (secondo taluni studiosi identificabile con l’ antica colonia magno greca di Castrum Minervae menzionata dalle fonti letterarie come Strabone) nasce anch’esso come centro murato, le cui mura furono rinforzate dopo l’ assedio degli Ottomani del 1480. Le nuove mura - a impianto rettangolare - ed il Castello furono costruiti a partire dal 1537, dagli Orsini e dai Gattinara, i quali tennero il feudo sino al 1624.

Corigliano d’ Otranto ha un impianto ellittico, il cui asse maggiore congiunge i due poli urbani - la chiesa Parrocchiale ed il Castello, avente pianta quadrangolare - in posizione periferica e diametralmente opposti, ambedue in prossimità delle due porte urbiche. Le emergenze monumentali si attestano sulla via principale in una sequenza cadenzata. La torre civica (1644) - importante polo visivo del centro antico - è tra le più antiche del Salento.
Il nucleo antico di Montesardo - attualmente frazione di Alessano - presenta anch’esso una struttura bipolare. La Chiesa Matrice (chiesa del XV secolo rimaneggiata nel 1727), sita in via Chiesa, ed il Castello di Montesardo (XV - XVI sec.), alla via Portanuova , costituiscono le due polarità urbane del suddetto centro antico, che peraltro è rimasto quasi immutato sino ai tempi attuali.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Le Città murate del Salento leccese. Alessano. Studio della forma urbis e dei caratteri della residenza per la definizione di nuovi modelli insediativi/abitativi.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Simone De Bartolo
  Tipo: Laurea magistrale a ciclo unico
  Anno: 2009-10
  Università: Politecnico di Bari
  Facoltà: Architettura
  Corso: Architettura
  Relatore: Francesco De Filippis
Coautore: Gaetano Lillo, Anastasio Paparusso, Francesco Resta, Francesco Schiavino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 200

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

salento
alessano
città murate
forma urbis

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi