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Relazione fra diversificazione e scelte di struttura finanziaria: un'analisi emprica

Le determinanti del leverage

Certificata l’importanza della struttura finanziaria e della sua influenza sul valore dell’impresa attraverso il debito, molti studiosi hanno cercato di individuare tutte quelle variabili che influenzano il livello di indebitamento di una singola impresa.
Nei loro studi, i vari autori hanno utilizzato generalmente un approccio comune che consiste prima di tutto nell’individuare la variabile che si vuole studiare e il segno atteso del legame col leverage determinato dalla o dalle teorie da cui la determinante è supposta, dopodiché si passa all’analisi dei risultati empirici a supporto o in contrasto del segno atteso.
Attraverso questi studi si è accertato a livello empirico l’influenza delle singole determinanti supposte dagli studi teorici e soprattutto si è cercato di capire i motivi per cui imprese simili a livello operativo hanno livelli di leverage molto differenti.
Ad esempio si è confermato il trade-off esistente fra benefici fiscali del debito, che fanno aumentare l’indebitamento dell’impresa, e costi e probabilità del fallimento, che al contrario induce l’impresa a non aumentarlo troppo.
Legato al modello del Trade-Off troviamo gli studi sul valore collaterale dell’attivo e sull’incidenza delle spese di ricerca e sviluppo e quelle di pubblicità, per quanto riguarda le prime due l’evidenza empirica conferma la teoria e cioè al maggior grado di tangibilità corrisponde un livello di leverage maggiore, di conseguenza se le spese di R&S sono elevate l’indebitamento sarà minimo.
Al contrario in presenza di spese di pubblicità elevate, nonostante queste rappresentino una parte intangibile dell’attivo, l’indebitamento sarà anch’esso elevato in quanto esse contribuiscono a creare un immagine di qualità ed affidabilità dell’impresa che non comporta perdita di valore in caso di fallimento.
Viene confermata anche l’influenza negativa del rischio operativo, in quanto all’aumentare del rischio operativo aumenta sia il rischio di comportamenti a danno dei creditori che la probabilità del fallimento, quindi è meglio avere un livello di indebitamento basso, lo stesso effetto è previsto, e confermato dall’evidenza empirica, anche per la redditività operativa, infatti secondo la Pecking Order Theory l’impresa preferirà finanziare i suoi investimenti principalmente con fondi propri e solo in seguito al loro esaurimento ricercherà fonti esterne.
Dalla teoria dell’agenzia abbiamo il tasso di sviluppo, il flusso di cassa disponibile e l’insider ownership; un elevato tasso di sviluppo fa diminuire il livello di leverage per due motivi, il primo è che esso fa aumentare i costi di agenzia legati al rapporto azionisti-creditori, il secondo è che esso fa aumentare la probabilità e i connessi costi del fallimento.
Il flusso di cassa disponibile, come abbiamo già visto, incide sui benefici di agenzia del debito che quindi aumenterà all’aumentare del flusso, l’insider ownership, invece, è legato ai costi di agenzia dell’equity e del debito, quindi se da una parte il ricorso al debito permette di ridurre i costi di agenzia dell’equity, dall’altra un indebitamento elevato provocherà un aumento spropositato dei costi di agenzia del debito, di conseguenza, poiché il segno dell’influenza è incerto, sarà necessario individuare il giusto trade-off tra equity e debito.
Connesse all’insider ownership troviamo una serie di variabili legate all’assetto proprietario-direzionale:
- grado di coinvolgimento familiare nella proprietà-gestione, nelle imprese meno indebitate il grado di coinvolgimento familiare è maggiore, nelle imprese più indebitate il coinvolgimento familiare diminuisce;
- tipo di compenso del management, se il compenso è legato al valore delle azioni l’indebitamento aumenta;
- grado di concentrazione proprietaria, all’aumentare di essa aumenta l’indebitamento;
- anni di permanenza al potere dell’organo di direzione, la permanenza al potere accresce l’autonomia dell’organo di controllo e di conseguenza il livello di indebitamento diminuirà.

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Relazione fra diversificazione e scelte di struttura finanziaria: un'analisi emprica

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Informazioni tesi

  Autore: Pasqualino Olivito
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi della Calabria
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economico-aziendali
  Relatore: Daniele Monteforte
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 132

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Parole chiave

diversificazione
struttura finanziaria
diversificazione strategica
scelte di struttura finanziaria
indebitamento
leverage
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